Gp di Abu Dhabi

HERIBERT STOHR:

Stavolta non vi parlerò dell’intervista triste del team manager Bigrotto a fine gara ma di quanto sia cara la benzina a Yas Marina.

Ebbene 50.000 euro per 5 Kg. scarsi di benzina è un prezzo da sceicchi che la Ferrari ha pagato senza battere ciglio e senza battere cassa al Ferrari World.
Dopo il semaforo rosso che Leclerc ha trovato nell’ultimo giro delle prove ufficiali, ci si aspettava che in gara, al suo spegnimento, le Rosse attaccassero come delle furie. Pronti via e pare proprio di sì ma Verstappen è un mastino vendicatore e se lo passi prima o poi ti ripassa.  Hamilton stellare (a tre punte) imprendibile pur risparmiando le gomme e a due giri dal termine sbeffeggia tutti i colleghi col giro record in gara. I suoi detrattori dovrebbero inchinarsi di fronte ad una prestazione di Lewis così maestosa.
Bottas parte ultimo e per la famosa teoria “gli ultimi saranno i primi” tenta il colpaccio ottimista dichiarando, prima del via, “Palkintolaatikko on tavoitteni ja myös toinen sijani ” il podio è il mio obiettivo e anche il secondo posto. Ma è pur sempre Bottas e arriva 4°.  Leclerc prova a mettere tutti i colori delle gomme con due soste ma preferisce quelle nere del 2020 che………non si possono ancora montare chiedendo via radio “Je ne veux pas de pneus blancs, rouges ou jaunes, je veux del pneus noirs !!!!”. E arriva 3°.
Vettel conferma la teoria del compianto Enzo Ferrari che “un figlio ti fa perdere un secondo al giro”, e all’arrivo del  terzo marmocchio il tedesco arriva 5° a 64 secondi dal vincitore Lewis. E’ più in crisi Vettel o la Deutsche Bank ? Comunque Seb, alla tv tedesca, dichiara “Sogar italienische mechaniker sind nicht mehr so wie früher” non ci sono più i meccanici di una volta.
Verstappen aveva illuso non solo i suoi tifosi ma anche la Masolin che si era vestita di arancione. Ha suonato di brutto le Ferrari ma si è preso ben 16 secondi dal vincitore Hamilton arrivando 2° : ” Verdomme Lewis, zo snel kun je niet gaan!” sorpreso e incapace di accettare la velocità di Hamilton.
Sul podio l’inglese gongolava con Verstappen alla sua destra e Leclerc alla sua sinistra, pensando a voce alta : “What do you think about it ? Which I always have the best car ? “
Anche a tondi fumanti Lewis ha fatto meglio dell’olandese e del monegasco.
Situazione imbarazzante : per ben 18 giri il DRS non funzionava sulle monoposto in gara perché la FIA era in ritardo con il pagamento della bolletta a Liberty Media.
Finendo la schiera dei piloti dei top team Albon arriva 6°.
Molto bella la gara di tutti gli altri piloti con ottimi duelli e strategie delle squadre.
Perez 7°, Norris 8°, Kvyat 9°, Sainz 10° poi Ricciardo, Hulkenberg, Raikkonen, Magnussen, Grosjean, Giovinazzi (zuccone ignorante nel tentativo di sorpassare Kubica con danni reciproci, meritava una sanzione), Russell, Gasly (incidente al 1°giro ha perso una vita), Kubica, Stroll ritirato.
Hulkenberg lascia la F1; non è stato incredibile come l’Hulk cinematografico ma non ha potuto dimostrare bene le sue doti, come capita a tanti piloti, non guidando per un team di primo piano. In ogni modo carriera onesta e buona nonostante non sia mai salito sul podio.
Anche Kubica dice addio ma egli era un redivivo e sarebbe stato meglio che rimanesse nelle vesti di collaudatore perché almeno potevamo rimpiangerlo.
Per cosa ricorderemo questo Gran Premio ?  Oltre ad aver visto un superbo Hamilton, per il pianto sganasciante di Norris, via radio, a causa dell’addio del suo tecnico di pista e poi per il tessuto damascato arancione che Poltronesofà ha donato per l’abitino di Federica Masolin.  Gioiscono i telespettatori : per oltre tre mesi saranno orfani delle boiate e delle urla di Carlo Vanzini.
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