LE DONNE E L’AUTOMOBILE Un rapporto con situazioni che sviliscono il gentil sesso

DI BIANCA CARRETTO PER CRISALIDE PRESS

Unica giornalista donna a un evento internazionale, merito del gran lavoro e tanta umiltà

In tanti, in questi giorni, mi hanno ricordato da quanto tempo scrivo sul Corriere della Sera. E questa foto, ritrovata per caso, nel fondo di un cassetto, ha dato spazio alla mia memoria. Erano gli inizi di un ormai lungo percorso, e io donna, rappresentavo il giornale – ancora oggi – più importante d’ Italia. Avevo conquistato il Corriere con tutte le mie forze, senza alcun appoggio anche da parte di Fiat, dove, uno scarso visionario pr orientava il suo sguardo sulla clientela femminile, considerandola alla pari di un sopramobile, quando, invece, il costruttore italiano stava risorgendo grazie alla 500.

Per oltre un anno, ogni due settimane, mi presentavo in via Solferino 28, chiedevo di parlare con Nestore Morosini, responsabile dei motori, anche se non vi erano pagine specifiche, si componeva direttamente all’interno del quotidiano. E per più di dodici mesi, Nestore – siamo poi diventati grandi amici – al quale io proponevo le miei idee, mi diceva “devo pensarci”. Nel frattempo studiavo, facendo impazzire mio marito, ingegnere, a cui chiedevo di spiegarmi, in modo comprensibile, la differenza tra una trazione integrale ed una anteriore o posteriore o il funzionamento del sistema frenante oppure come avveniva la combustione in un motore a benzina e in uno alimentato con il gasolio.

Volevo parlare al gentil sesso che gestiva la vita di una famiglia, contribuendo anche economicamente al suo sviluppo, lavorando, portando – contemporaneamente – i figli a scuola, facendo la spesa e occupandosi dell’andamento domestico. Donne che iniziavano a vedere nell’automobile “l’elettrodomestico” più utile e indispensabile, erano capaci di scegliere, da sole, un modello, quello che si adattava meglio di altri, alle loro esigenze e condizionavano le preferenze del marito sull’acquisto dell’auto utile per viaggiare tutti insieme, come avviene  attualmente.

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