AL MAUTO DI TORINO LA MOSTRA “AYRTON SENNA FOREVER”

Testo e foto MARCO FERRERO

 

 

Al Museo dell’Automobile di Torino si è aperta, dopo un lavoro durato otto mesi, e lo rimarrà sino al 13 ottobre, la mostra “Ayrton Senna forever”, curata da Carlo Cavicchi; nel trentennale della scomparsa del campione brasiliano un tributo alla persona ed alla carriera di un campione indimenticato che ha regalato emozioni e momenti di sport unici.

In una sala di 1.500 metri quadrati è stato raccolto tutto quanto appartenuto al pilota brasiliano e quanto lo abbia celebrato lungo la sua carriera sportiva; dai suoi caschi alle sue tute, dai sottocaschi a scarpe e guanti, ad una carrellata di centoquattordici fotografie scattate da Angelo Orsi, Keith Sutton, Ercole Colombo. Bernard Asset, Steven Tee e Rainer Schlegelmilch.

Non meno importante ed anzi elemento principale di attrattiva, la mostra raccoglie le auto più significative guidate da Senna nel corso della sua carriera, dalla prima Formula Ford all’ultima Williams, il tutto contornato da filmati d’epoca che riportano alla memoria ed hanno il fine di tramandare anche alle nuove generazioni la storia di un campione che ha saputo farsi ammirare anche da chi era tifoso di altre marche e di altri piloti.

Un personaggio, a trent’anni dalla tragica scomparsa, entrato quasi nel mito, per quel modo di guidare al limite e spesso oltre (come faceva Villeneuve, anche lui rimasto nei cuori di tutti gli sportivi), ma anche per quel suo carattere, forte, determinato, talora divisivo, ma mai banale, ma anche ricco di umanità, come talune cose emerse dopo la sua morte hanno attestato.

Una mostra che lo stesso Console Generale del Brasile, Hadil da Rocha-Vianna, non ha mancato di apprezzare con una frase “È molto emozionante vedere come il popolo italiano ricordi il pilota brasiliano con grande affetto e, oltretutto, gli renda un bell’omaggio come questo” che rende onore al lavoro fatto per giungere a questo risultato.

Una mostra, giusto rilevarlo, assolutamente valorizzata da un’illuminazione che consente di apprezzare anche i minimi particolari di quanto esposto; l’elenco di quanto viene presentato comprende, petr quanto relativo alle vetture, due kart dei suoi esordi nel mondo delle corse (1978-1982), nove monoposto, dalla prima Van Diemen RF82-Ford del 1982 all’ultima Williams FW16-Renault del 1994, la Mercedes 190 numero 11 con cui Senna nel 1984 vinse la Race of Champions davanti a Lauda, due showcar, perfette riproduzioni delle originali McLaren MP4/4-Honda e McLaren MP4/6-Honda.

Da ricordare come il 1^ maggio vi sarà un collegamento live streaming con l’Autodromo di Imola, dove avverranno le celebrazioni commemorative in quella fatale curva del Tamburello, in una giornata che vedrà anche durante la giornata il susseguirsi di approfondimenti da parte di giornalisti, tecnici, e piloti presenti al MAUTO.

Ultimo elemento, ma certamente non meno importante, da ricordare che nelle date del 30 maggio, 20 giugno, 19 settembre e 10 ottobre vi saranno, sempre al MAUTO, degli incontri nei quali la storia di Ayrton Senna verrà raccontata da giornalisti, piloti e dirigenti sportici che lo hanno conosciuto, e nei quali è prevista la partecipazione di personaggi quali Riccardo Patrese, Jean Alesi, Emanuele Pirro e Andrea De Adamich, affiancati da ex manager della Formula 1 del passato come Jo Ramirez, Daniele Audetto e Giancarlo Minardi.

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