FORMULA E, DEBUTTO A MISANO

Testo e foto MARCO FERRERO

 

In ossequio alla nuova tendenza della Formula E, laddove le attuali GEN3, nel corso degli anni sempre più evolute ed implementate nelle prestazioni, qualora utilizzate su tracciati cittadini, necessitano di superfici che possano consentire lo sfruttamento in sicurezza delle attuali potenze, in tal modo sempre più volgendo lo sguardo verso i circuiti permanenti, il circus sbarca al suo debutto assoluto sul circuito “Marco Simoncelli” di Misano Adriatico.

Una scelta ragionevole e certamente opportuna, in sostituzione, non me ne vogliano gli amici romani, del tracciato cittadino dell’EUR, sicuramente inadeguato non solo sotto l’aspetto della quotidiana circolazione stradale ma soprattutto sotto l’aspetto della sicurezza (non dimentichiamo l’incidente dello scorso anno) che queste vetture necessitano di avere.

Un debutto che viene salutato con un doppio appuntamento, due gare che potrebbero anche dare una svolta alla stagione di molti dei protagonisti; si tratta infatti di round 6 e 7 sul totale dei 16 appuntamenti programmati a calendario, e se pur la Formula E ha insegnato che sino alla fine tutto è possibile, la metà della stagione (lo sarà la gara si Montecarlo del 27 aprile) è sempre uno spartiacque importante, un indicatore che definisce chi già possa quasi del tutto essere considerato fuori dai giochi per la vittoria finale.

Si arriva al doppio appuntamento romagnolo in un momento di classifica del campionato di massima incertezza, dove l’attuale capofila, Pascal Wehrlein, ha una media punti per gara inferiore a 13 punti, più precisamente 12,6 (il quarto posto porta in dote 12 punti), con ciò essendo evidente che non solo non vi è un dominatore ma che neppure vi è un pilota che sinora è riuscito a dare continuità alle proprie prestazioni, elemento questo ormai tradizionalmente fondamentale per chi voglia aspirare alla conquista del titolo.

Il tracciato, rispetto a quello normalmente utilizzato, prevede l’esclusione delle due curve “Rio” e di quella di immissione sul rettilineo più lungo del circuito, stante la deviazione che verrà eseguita all’uscita dei box, e l’inserimento di una chicane di rallentamento a metà del rettifilo di ritorno dalla curva del “Tramonto” verso il “Carro”; nessun riferimento cronometrico sarà quindi possibile con I rilievi cronometrici segnati dalle categorie impegnate nelle varie competizioni.

Sotto l’aspetto squisitamente tecnico il tracciato è tutto da giudicare; forse da un canto non è il “migliore” per i sorpassi in staccata, caratteristici di questo tipo di vetture, ma certamente la potenza aggiuntiva di cui potranno disporre i piloti in alcune fasi della gara consentirà di poterlo fare sui rettilinei, così come molto probabilmente il gioco delle scie alimenterà molti duelli.

Un “esperimento” che si saluta con favore e che ci si augura possa essere ripetuto ancora in futuro, con la speranza che gli appassionati romagnoli, abituati al rombo dei motori di Ferrari, Lamborghini e MotoGP, sappiano accettare ed accogliere degnamente una categoria cresciuta nel corso degli anni e che sta ormai trovando una sua consacrazione definitiva anche grazie ad un regolamento che, oltre all’equilibrio tecnico, garantisce anche quello delle competizioni.

Un’ultima considerazione si impone: a differenza della Formula 1, che sta abbandonando (o ha abbandonato?) la sua connotazione sportiva, con regolamenti sempre più “bizantini” e cervellotici, per rivolgersi sempre di più verso interessi puramente economici, la Formula E (che piaccia o no), evolutasi nel tempo, sta adattando il suo spirito iniziale di competizione puramente “cittadina” affinché la competizione sportiva sia tale.

E’ emblematico infatti che, mentre le vetture elettriche stiano sempre di più guardando verso i tracciati permanenti a discapito di quelli cittadini, qualora questi decisamente inadeguati, in Formula 1 si stia facendo esattamente il contrario (citiamo l’inserimento del circuito cittadino, l’ennesimo, di Madrid a discapito di un circuito permanente).

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