F.1 GP SPAGNA Pelo e contropelo: Il GP di Barcollona

DI HERIBERT STOHR

Prendendo spunto dal vocabolario, alla voce barcollare c’è “stare per perdere autorità” ed è quello che è capitato ai due primattori della F1, Hamilton e Verstappen.  Le mie previsioni davano vincente l’olandese per un percorso di alternanza : a Lewis le gare dispari e a Max le gare pari. Montmelò era la quarta gara.

Pronti via ed accade il prevedibile, la Red Bull scalda meglio le gomme della Mercedes (caratteristica) per cui ha più grip in partenza e in frenata.  Hamilton è ottimista e alla prima staccata non si difende pensando di mantenere il comando ma non riesce a valutare, tramite gli specchietti, dove sia Verstappen che gli sguscia prepotentemente a dx superandolo.

Lewis evita il contatto e perde velocità mettendo in imbarazzo il piede destro di Bottas che cincischia senza guardare gli specchietti e lascia una corsia preferenziale, tipo quella dei taxi a Milano, a un Leclerc lanciato a fionda che svernicia il finlandese. Dopo la gara sono riuscito a sapere, grazie alla spia Ciccarone, che i piloti Mercedes hanno chiesto, per le prossime gare, di avere degli specchietti con ottica grandangolare. A questo punto occorre verificare se Hamilton voglia recuperare l’autorità perduta e se Verstappen glielo consentirà. Il duello è sulla corta distanza, appena sopra al secondo,  ma al 9° giro Tsunoda fa da guastafeste tramite un black out elettrico (hai voluto l’ibrido?) e, anziché andare nella via di fuga presso la postazione dei commissari, decide di parcheggiare a bordo pista e in traiettoria.

Lo vogliamo sanzionare? Safety car. A fare da intervallo con le pecore ci pensa Giovinazzi che fa un pit stop da 50 secondi (record) causa gomma sgonfia da montare e ,tutta la pressione che manca al pneumatico ,viene caricata sui poveri meccanici. Ripartenza e si continua con le stesse posizioni di prima. Si comprende però che sia Hamilton che Bottas non riusciranno a passare la macchina che hanno davanti e qui apro a tavoletta una parentesi. Leclerc è 3° e Bottas è 4°. Il finlandese fa l’undercut al 24° giro e la Ferrari (barcollando) non si copre lasciando Leclerc in pista per altri 4 giri (errore) per cui quando rientra dal pit è 4° e Bottas 3°. Al 54° giro il finlandese fa il secondo cambio gomme e Leclerc torna 3° ma viene lasciato in pista dove, in tre giri, viene superato da Bottas, quindi il monegasco va ai box al 59° giro per mantenere un rassegnato 4° posto senza fare alcun tentativo ( a cancello chiuso) per provare di andare a podio.

Non garantisco che sarebbe cambiato qualcosa ma essere rinunciatari in una competizione mi pare una resa.

La sequenza di fermate ai box ci fa capire che sarà una gara da due soste. Infatti il leader fa il pit al 24° giro ma impiega 4.2 secondi e sono tanti. Ahi ahi ahia. Sono certo che il giro dopo Hamilton rientrerà per sfruttare l’occasione d’oro facendo un pit in 2.5 secondi che lo farà balzare in testa. Mo va là!!!! Niente. Mercedes canna strategia, non approfitta del regalo e mantiene in pista l’inglese per altri 4 giri il quale rassicura tramite una delle sue balle “Le gomme sono okay!!”. E Lewis rientra in pista 2° a ben 6 secondi di distacco da Max invece di averlo dietro a 1.5 secondi.

Una bella differenza, no? Sembra una strategia alla Ferrari. Ma il campione del mondo è uno che ci prova, non si rassegna, rimbocca le maniche anziché le coperte ed è un esempio per tutti. Rosicchia decimi su decimi all’olandese proprio mentre Vettel inaugura la lunga teoria delle seconde soste ai box per montare gomme morbide. Ad armi pari Lewis capisce (e anche il team, sembra) che non riuscirà a superare Max in pista per cui ecco che al 43° giro l’inglese va a montare un altro treno di gomme medie usate ma a buon prezzo. Il team Red Bull e Verstappen tentennano, barcollano; coprono l’undercut o vanno fino in fondo?

Io sono per tornare in fretta ai box per provare di ripartire davanti e con gomme fresche. Sorpresa. Non lo chiamano dentro e si fidano dei 23 secondi di margine su Hamilton che intanto è 3° ma mancano ancora 23 giri e le gomme dell’olandese hanno già 19 giri sulla mescola. L’impressione, in quell’istante, è che Verstappen riesca a vincere per un solo secondo su Hamilton. Ma Lewis è più forte dei forti e al 52° giro è 2°, Bottas deve arrendersi all’evidenza indipendentemente dai team radio, in seguito riesce a guadagnare 1,5 secondi al giro arrivando in anticipo all’appuntamento col posteriore della Red Bull. Neanche il tempo di asciugarsi il sudore che l’inglese è al comando al 60° giro ossia 6 alla fine. Gomme fresche contro gomme stanche, più che strategia giusta Mercedes è strategia sbagliata Red Bull.

1° Hamilton e m’inchino perché sopperisce a scelte non proprio azzeccate dal team. 2° Verstappen, toccava a lui il gradino più alto per cui la sconfitta è bruciante diventando ancora Verstoppen. 3° Bottas per non smentire sé stesso e la sua apatia. 4° Leclerc efficace anche senza favoritismi e privilegi ma perché accontentarsi di stare davanti alla McLaren? 5° Perez uomo gara, uomo segnapunti, però lontano dalle aspettative. 6° Ricciardo, emulo di Zorro con tutti quegli zig zag in rettilineo ma poi fucinato dal messicano in un punto che provoca un forte mal di denti.

7° Sainz che sembra il vaccino Astrazeneca : i benefici sono maggiori dei rischi/costi. In McLaren era più sereno. Tormentato alla Reutemann. 8° Norris, sicuramente deluso lui per la perdita di competitività misteriosa ma amara. 9° Ocon, tenta l’azzardo della sola sosta e gli riesce la gestione gomme senza perdere troppa velocità; in prova era 5° però. Chissà se a fine gara avranno fatto la simulazione con due soste. 10° Gasly che sale e scende dall’altalena confondendo le idee a tutti e specialmente al team; tutti sti sforzi per un punto? 11° Stroll, pesta sul gas, duella, si impegna, ma zero punti. 12° Raikkonen, prova a partire con le medie per fare una sola sosta, sembra una scelta azzeccata ma questo è il risultato finale. 13° Vettel, continua l’apprendistato dello scudiero di Stroll, non guardate l’età anagrafica. 14° Russell, se non piove è questo il suo posto.

 

15° Giovinazzi, Lourdes ha riaperto, ci vada. 16° Latifi, un passista, pilota onesto non proprio lesto. 17° Alonso, era meglio ritirarsi inventando una scusa; anche lui prova l’azzardo della singola sosta ma le sue gomme scivolano che sembrano di plastica riciclata. 18° MSC = ma sono calmo e bado all’uovo sodo oggi, domani chissà. 19° Mazepin detto anche Mazespin o Mazeskin o Malegrip, ha raccolto ghiaia solo al venerdì ma indossa lo scolapasta al posto del casco. I concorrenti della gara per il giro più veloce erano Perez, Bottas e Verstappen, vinta da quest’ultimo. Senza prendere spunto dal vocabolario, avrei preferito commentare il GP di Porcellona (ehm ehm).

Cantava Johnny Dorelli : “ Non tardare più, manchi solo tu, oh cherie ritorna, a Montecarlo.”

Heribert Stohr

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