SOLTERRA: LA SUBARU CHE MANCAVA

VITTORIO GARGIULO per #CHEAUTO!

 

Ma il boxer dov’è finito?

Già… perché se si parla di Subaru la mente corre subito alla tecnologia motoristica (motore piatto con le bancate dei cilindri orizzontali) che per decenni ha contraddistinto queste giapponesi “tutta sostanza”.

Ma il tempo passa anche la Casa delle Pleiadi e quindi la svolta “green” è obbligata, anche (ma non solo) alla luce degli obiettivi di riduzione delle emissioni ormai stabiliti a livello internazionale.

Ma in verità Solterra non segna il debutto assoluto di Subaru nel modo dell’elettrico.

Pochi ricordano infatti la piccola R1 Tepco del 2003, un interessante prototipo con motorizzazione totalmente elettrica (che potete vedere nella foto qui sotto). Aveva una power unit da 40 Kw, vantava  80 chilometri di autonomia ed era capace  di raggiungere i 100 kmh. Niente male davvero per quei tempi!

 

Dal quel prototipo nacque poi, nel 2005, la R1 con motorizzazione tradizionale, una compact car a 3 porte con una struttura estremamente semplificata. La R1 si distingueva un eccellente risparmio di carburante, ottimi livelli di sicurezza, un design molto personale, un interno comodo e funzionale, potenzialmente anche per 4 persone. La R1 nel 2006 si aggiudicò anche un ambito premio per le sue caratteristiche tecnologiche all’avanguardia.

 

Ma torniamo ai giorni nostri e alla Solterra, la prima Subaru elettrica ad atterrare sul mercato che incuriosisce già a partire dal nome.

Deriva ovviamente dalle parole latine “sole” e “terra” e rappresenta un omaggio al sole, che con calore e luce garantisce la vita sul nostro pianeta, e alla terra, che, in fondo, è l’unica casa che abbiamo e necessita di grande rispetto.

Solterra nasce dall’alleanza con Toyota (con cui condivide la piattaforma) e unisce le esperienze delle due Case su vari temi e tecnologie. Su tutti l’esperienza Toyota sull’elettrico di ben 25 anni e quella Subaru AWD, sviluppata in 50 anni di trazione integrale.

La nuova Solterra interpreta integralmente le necessità di versatilità, affidabilità, sicurezza e durata nel tempo, tipiche dei suv Subaru,ai quali aggiunge le virtù dell’elettrico, a partire dalla ecosostenibilità e dalla brillantezza delle prestazioni. Per certi versi sorprende scoprire che si tratta della Subaru più potente mai prodotta.

Cominciamo a scoprirla dal motore, o meglio dalla “power unit” come si addice ad una vettura “full electric”. La scelta di Subaru è stata quella di utilizzare due motori elettrici sincroni trifase a magneti permanenti (ciascuno della potenza di 80 kW e una coppia di 168,5 Nm), dei quali uno trasmette il moto alle ruote anteriori e l’altro a quelle posteriori. Facendo ciò, la gestione della potenza, della coppia e della trazione sulle quattro ruote motrici è stata resa del tutto simile a quella di un “tradizionale” SUV Subaru AWD con motore termico, garantendo anche le performance in fuoristrada che ci si aspetta da una vettura di questo marchio.

Ovviamente va considerato anche che l’assenza del complesso frizione/cambio/albero di trasmissione ha liberato totalmente lo spazio tra l’asse anteriore e quello posteriore e in quest’area, al di sotto del vano abitacolo, è stato inserito il pacco batterie agli Ioni di litio.

Inoltre è stata massimizzata la ricerca di compattezza dei motori, ad esempio integrando in quello anteriore le componenti di ricarica e gestione della potenza.

Molte sono le caratteristiche tecniche interessanti, che tra l’altro la differenziano dalla cuginetta Toyota.

Lo sterzo, ad esempio, con servoassistenza elettrica EPS (Electric Power Steering). L’unità di Il motore elettrico opera in modo dipendente dalla velocità della vettura, quindi lo sterzo

è reso più morbido a bassa velocità e più reattivo e consistente quando l’andatura aumenta.

Lo schema adottato per le sospensioni anteriori è il MacPherson mentre quelle posteriori sono a doppio braccio oscillante trasversale. L’accurata taratura degli ammortizzatori, delle barre stabilizzatrici e delle molle elicoidali, ha consentito di ottenere ottimi risultati sia nella marcia su strada che in fuoristrada.

Per quanto concerne i freni va sottolineato che circa l’80% delle necessità è assicurato dalla frenata rigenerativa, con intensità aumentabile grazie alla funzione ’S-PEDAL.

Per il restante 20% dei casi, nei quali è necessario comunque agire sui freni, la vettura è dotata di un impianto convenzionale con dischi sia all’anteriore che al posteriore.

Sul fronte sicurezza siamo su livelli alti, al top del mercato. La piattaforma e-SGP è stata realizzata con l’intento di proteggere gli occupanti integrando l’azione delle cinture di sicurezza e degli airbag con aree a deformazione controllata che hanno lo scopo di assorbire l’energia

Tra i tanti ed efficienti sistemi volti ad aumentare la sicurezza citiamo la “sorveglianza attiva”, affidata a telecamere e sensori radar. Viene infatti controllato non solo quanto avviene attorno alla vettura, ma anche il comportamento del guidatore, ravvisando eventuali sintomi di stanchezza o distrazione. Rispetto al passato, sulla Solterra è stato aumentato il campo di visione longitudinale e laterale della telecamera monoculare, posta nella parte alta del parabrezza, e parimenti è stata ridotta drasticamente l’area non coperta dal radar posto al centro dello scudo esagonale anteriore.

Se il sistema ritiene che ci sia la possibilità di una collisione mette in atto una serie di contromisure che possono arrivare sino al completo arresto del veicolo.

Solterra presenta un’estetica accattivante e muscolosa con linee che esprimono in pieno un indiscutibile carattere, moderno, performante e con grande attenzione ai flussi aerodinamici.

Nel frontale si nota il grande pannello esagonale che ha sostituito la classica griglia anteriore Subaru, lasciando all’apertura inferiore attiva il compito di incanalare l’aria verso il radiatore del liquido di raffreddamento.

L’aria che non può passare attraverso il pannello frontale, viene fatta defluire all’interno dei passaruota anteriori, attraverso due aperture verticali. L’aerodinamica ne trae beneficio, contribuendo alla riduzione dei consumi e viene incrementato il raffreddamento dei freni.

Le luci di marcia (a tecnologia led) anteriori a “C” rovesciata e quelle posteriori di forma analoga ricordano l’occhio di un falco e rendono questa vettura immediatamente identificabile come una Subaru.

La vista laterale della nuova Subaru Solterra (lunga ben 4,69 metri) mette in evidenza sbalzi, anteriore e posteriore, corti e profilati dal basso verso l’alto. Soluzione atta a consentire angoli di attacco e di uscita adeguati ad un uso off-road, unitamente ad un’altezza libera sottoscocca di 210 mm.

Ci permettiamo di dire che le grandi plastiche nere sui passaruota portano ad un effetto “optical” non del tutto gradevole su carrozzeria bianca, mente risultano meglio dissimulato sui colori scuri.

Grazie alle dimensioni contenute del motore elettrico posteriore, è stato ricavato un vano di carico adeguato alla necessità di stivare i bagagli di tutti gli occupanti.

Quando il pilota della nuova Subaru Solterra si siede al posto di guida e attiva l’accensione, il software di riconoscimento facciale lo identifica e predispone alcune regolazioni secondo le sue preferenze, quali la posizione del sedile o livello di climatizzazione. L’abitacolo, moderno e tecnologico, si caratterizza per la particolare disposizione del cruscotto, rialzato rispetto al volante.

Ciò comporta una certa difficoltà per chi desidera guidare con il volante in posizione più alta, in quanto il volante stesso va a coprire in parte il cruscotto.

Al centro della plancia c’è un grande display a colori da 12,3” sul quale controllare con menu intuitivi mentre tra i sedili anteriori (di buon confort) è posizionata la manopola che gestisce il cambio secondo la tecnologia “Shift by Wire”.

Infine una nota per l’impianto audio HarmanKardon, che prevede ben10 altoparlanti e un subwoofer nel vano bagagli.

Concludendo possiamo affermare che il comfort è di buon livello… e il tempo trascorso a bordo risulta gradevole e sicuro.

Solterra in strada non delude gli amanti delle Subaru “muscolose” di un tempo. La spinta dell’elettrico è molto reattiva alla pressione dell’acceleratore, addirittura sorprendente se si pigia a fondo in modalità “Power”, disponibile a fianco delle modalità “Eco” e “Normal”.

Il baricentro basso e le sospensioni (il rollio è contenuto) garantiscono buoni livelli di maneggevolezza e tenuta di strada, anche nel misto stretto che, durante la nostra prova, abbiamo incontrato sulle colline attorno a Lucca. Va aggiunto che, nonostante il peso considerevole, di poco superiore alle due tonnellate, la frenata è ben modulabile.

Seppur leggermente più bassa della XV, Solterra non delude e si destreggia bene anche in fuoristrada.  Il tasto X-Mode attiva una serie di sistemi che aumentano stabilità e della trazione in off road e su fondi scivolosi. Sono previste due regolazioni: Snow/Dirt, per una strada coperta di neve compatta o fortemente dissestata con buche, avvallamenti e grossi sassi. DeepSnow/Mud è invece adatta a neve fresca profonda, fango, sabbia.

Con l’X-Mode è attivo anche il controllo della velocità in discesa che il pilota può impostare in un range compreso tra 4 e 40 km/h. È inibito il bloccaggio delle ruote e il guidatore può concentrare tutta la sua attenzione solo sulla guida.

La gestione elettronica dei due motori elettrici fornisce potenza, in tempo reale, alle ruote che hanno trazione. Durante il test Solterra si è disimpegnata con facilità in ogni situazione.

In Solterra c’è quindi tutto il dna dinamico Subaru ma declinato in elettrico.

Al momento sono previste due sole versioni: 4E-xperience a partire da 59.900 Euro e 4E-xperience+ (con dotazioni più complete e lussuose) a partire da 63.900 Euro.

 

BOX

Gli accumulatori della nuova Subaru Solterra sono progettati per lavorare con temperature ambiente tra i -30° e i + 60°, ma se sono troppo calde o troppo fredde non erogano la potenza massima. Per superare questa problematica, ogni singola “pila” è mantenuta ad una temperatura d’esercizio ottimale e costante, mediante l’utilizzo di un circuito di riscaldamento/raffreddamento, derivato dall’impianto di climatizzazione della vettura.

Per migliorare l’aspetto del ciclo di ricarica invece si è deciso di utilizzare una tecnologia, sviluppata da Toyota, denominata THS (Toyota Hybrid System). Mediante l’impiego di appositi, particolari materiali, compreso anche il “contenitore” del pacco di batterie.

Grazie a quest sistema la nuova Solterra mantiene il 90% della capacità delle batterie per un lasso di tempo di 10 anni, senza peraltro richiedere all’utente particolari attenzioni sul numero delle ricariche.

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