Pelo e Contropelo: GP di FernaLando

HERIBERT STOHR

 

Dopo la pagliacciata della garetta del sabato con distacchi siderali dopo quelli millesimali delle prove, con due soli sorpassi degni di nota, Hamilton su Perez e Piastri su Ricciardo (quelli col DRS sono sorpassi artificiali), la domenica si sono viste due prestazioni maiuscole che confermano il valore di due piloti: Fernando Alonso e Lando Norris.

Il circuito di Interlagos, dedicato allo sfortunato campione Carlos Pace perito in un incidente aereo, non mi è mai piaciuto, neanche ai tempi di Senna. Il tracciato è corto (4300 metri), le prime 6 curve sono interessanti ma poi il resto è noia.

Dopo che il responsabile Pirelli Mario Isola ha fatto intendere chiaramente che sia la mescola media che quella dura scivolavano troppo su questo circuito, le strategie dei team erano obbligate ad utilizzare il più possibile la mescola morbida in gara. Questo fatto ha tolto l’effetto sorpresa per i pit stop. Tuttavia c’è il solo Sargeant che smarca subito la regola della doppia mescola obbligatoria (durante la gara) e parte con le medie mentre gli altri 19 montano le morbide. Ben presto scopriamo che l’idraulica non è la moglie dell’idraulico. Durante il giro di formazione, Leclerc (2° tempo in prova) fa un brusco testacoda finendo nelle barriere e i danni lo costringono al ritiro.

Sembrava che avesse tirato il freno a mano vedendo quel fumo dalle gomme posteriori, invece o si è spento il motore o si è bloccato il cambio, comunque hanno sentenziato un problema dovuto all’idraulica. Il via senza di lui. Pronti via e Magnussen fa il Magnussen che taglia la strada come se fosse nel deserto causando un incidente con Albon prima della prima curva e sarà il ritiro per entrambi. Nel mentre c’è un Norris che sguscia 2° da 6° e un Hamilton che guizza 3° da 5°. Safety Car. Passa un giro e Red Flag e tutti in pit lane. Ricciardo e Piastri erano dovuti rientrare subito per danni vari per cui partiranno dalla pit lane con 1 giro di svantaggio.

 

Nuovi pronti via e stavolta Lando è blando e pur restando 2° ostacola Lewis che viene superato da Alonso. Il solito Max sembra dire ciao ciao a tutti ma poi l’alfiere della McLaren illude tutti per un giro affiancando l’olandese ma si capisce subito che è il fuoco di un cerino. Chi non illude ma delude è la Mercedes nonostante Russell imprechi più volte di farsi consegnare la posizione di Hamilton “I go faster than him, I’m faster than him, why do I have to keep up with him?” (sono più forte di lui, sono più veloce di lui, perché devo stargli dietro?). La risposta arriva: “Because we decided like this, okay?” (perché abbiamo deciso così, okay?).

Ora per capire l’harakiri Mercedes, per capire i vari utilizzi dei DRS, occorre valutare la gestione delle gomme per ognuno. Dopo la seconda partenza l’unico che fa tre soste è Ocon al 15°, 32° e 52° giro. Zhou al 16° e al 23° si ritira (risparmio motore?). Sargeant al 18° e al 45°, partito con le medie dopo sempre morbide. Hamilton al 19° e al 47°. Bottas al 19° e al 40° si ritira (per risparmiare il motore?). Russell al 20° , al 46° e al 59° si ritira (perché era fuori dai punti?). Perez al 21° e al 47°. Hulkenberg al 22° e al 47°. Stroll al 23° e al 53°. Alonso al 26° e al 48°. Piastri al 26° e al 52°. Sainz al 27° e al 52°. Gasly al 27° e al 47°. Tsunoda al 27° e al 57°. Ricciardo al 28° e al 57°. Max al 28° e al 57°. Norris al 28° e al 60°. A 30 giri dal termine la classifica vede il solito poi Lando, Fernando, Sergio, Lance, Carlos, Lewis, George, Pierre, Yuki. Al 53° giro inizia la battaglia Alonso-Perez per il 3° posto.

Uno usa l’intelligenza, l’altro usa l’ignoranza. Non esiste solo il piede destro, esiste anche la testa. Il messicano è convinto, giustamente, che col DRS aperto possa sorpassare agevolmente lo spagnolo. Se gli riesce di essergli a mezzo secondo di distacco quando può utilizzare il sistema. Alonso tramite scaltrezza riesce a fare traiettorie più rotonde con frenate meno aggressive dando più tempo alla ricarica dell’ERS e arrivando in rettilineo con un vantaggio superiore ai 6 decimi di secondo. Perez invece fa traiettorie più secche con frenate ritardate che ritardano l’apertura del gas. Lo spagnolo risparmia anche l’usura delle gomme mentre per Checo avviene l’esatto contrario. 70° giro.

Perez sorpassa Alonso in fondo al dritto e con notevole difficoltà. È fatta? Mia moglie mi manifesta la sua delusione ma io la rinfranco (come se conoscessi i miei polli) dicendole che Fernando tornerà davanti a Sergio. 71° giro, l’ultimo. Solita staccatona al limite di Perez alla prima curva che causa una brutta traiettoria alla esse di Senna proprio mentre Alonso pennella la preparazione della esse con disegno scolastico e preciso tanto da uscire più veloce del messicano, il DRS aperto fa il resto, e Checo è trombato e inebetito.

Ovazioni del pubblico e, immagino, dei teleutenti. 1° il solito. 2° Norris a 8”2, è il magico paggetto col futuro roseo ma si accontenta troppo, non vorrei che perda il treno. 3° Alonso a 34”1, tutti dovrebbero guardarsi gli ultimi 18 giri dell’asturiano e imparare come ci si difende e come si attacca. 4° Perez a 34”2, testone, zuccone, il suo casco è come la zucca di Halloween. 5° Stroll a 40”8, dopo le prove Max e Lando gli avevano chiesto “Who are you? What’s your name?”, in gara si è confermato; a volte ritornano. 6° Sainz a 50”1, lui dice che bisogna buttare nel cestino la frizione ma non sembra che abbia fatto una gran gara. 7° Gasly a 56”, ogni tanto riappare pimpante e veloce. 8° Hamilton a 62”8, gara da dimenticare dopo prestazioni divine per cui ingegneri dietro alla lavagna. 9° Tsunoda a 69”8, fa un errore grave ma la sua prestazione è comunque ottima. 10° Ocon a 1 giro, quello delle tre soste che non hanno pagato, l’idiota è spesso lui. 11° Sargeant, non male anche la sua strategia diversa dagli altri. 12° Hulkenberg, forse aveva dei danni nella toccata con Albon, comunque finisce sempre indietro. 13° Ricciardo, una gomma volante di Kevin finisce sul suo alettone e gli rovina tutta la gara. 14° Piastri a 2 giri, era atteso ma al primo giro sbanda nella esse e forse si tocca con qualcuno e poi scordola male causando danni importanti alla macchina riparata con lo scotch.

Da segnalare il giro più veloce della gara di Norris al 61° in 1’12”4, il che significa 1 secondo meglio del migliore di Max e 2 secondi meglio del migliore di Alonso. Lui gode e si accontenta ma io resto perplesso.

Torno all’incidente in Q1 del sabato mattina tra Alonso e Ocon che ha dato dell’idiota allo spagnolo. Le immagini aiutano bene perché ci sono i due camera car dei piloti e una immagine di uno spettatore dalla tribuna che conferma l’errore del francese. Fernando ha finito il suo giro veloce e rallenta, nella esse di Senna in uscita si sposta bene a destra per non disturbare chi sta arrivando, è vero che poi si sposta un po’ a sinistra con una piccola sterzata ma è Esteban, impegnato nell’inizio del suo giro veloce, che sbanda notevolmente e per correggere allarga verso lo spagnolo colpendolo nella parte anteriore e poi finisce nelle barriere facendo molti danni; ma è il suo cervello che, da tempo ormai, ha danni irreparabili.

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