Pelo e Contropelo: GP del REDdito

HERIBERT STOHR

 

Parafrasando un vecchio film western, il pensiero del solito Max era “Tuorlo Rosso non avrai il mio scalpo”, stretto nella morsa delle due Ferrari. La pole di Sainz e il 3° posto di Leclerc al sabato, avevano scatenato una parte del popolo del reddito di cittadinanza illuso di poter vedere una vittoria della Rossa senza il sudore della fronte. Gli olandesi cantavano in tribuna “Per quest’anno, non cambiare, stessa pista stesse gare”.

Ma la Ferrari ha costruito la monoposto 2023 per il GP d’Italia? Ma l’ing. Cardile non aveva detto che la macchina era sbagliata fin dai primi test? Ma eccoci al giro di allineamento. Caldo. Tutti con gomme medie tranne Hamilton (?!?!), Bottas e Magnussen con gomme dure. Ricordo che Lewis , con quella mescola, a momenti non entrava in Q2. Tsunoda non arriva neanche in griglia e parcheggia nel prato fumando Honda senza filtro.

Egli impreca in dialetto giapponese “Va a fas dì in gesa” (va a farti benedire in chiesa). Griglia compatta ma anziché accendere semafori rosso e giallo si accendono verde e giallo così i piloti fanno un altro giro inutile. Tornano in griglia in 19 e spengono i motori. Caos. Meccanici scalpitanti bloccati in pit lane. Tutti fermi, perché? Dopo troppo, meccanici intorno alle auto. Gara ridotta di 2 giri. Pronti via e gran giudizio dei piloti che non fanno a ruotate nella prima curva più stupida del mondo. Leclerc avrebbe l’interno libero per superare Max ma rinuncia per superprudenza. Lewis perde una posizione. Al secondo giro Albon fa un gran sorpasso su Piastri alla Roggia. I primi tre guadagnano sugli altri e Sainz controlla bene i tentativi del solito con abilità. Charles fatica a stare in scia. Russell e Perez duellano leggermente staccati dai tre.

11° giro Gasly monta le dure al pit e il giro dopo lo imita Zhou poi Lawson mentre Magnussen (schifato dalle dure) monta le medie. Al 15° giro Carlos fa un mini errore e perde velocità per arrivare alla Roggia mentre invece ne guadagna Max che passa in testa. Perez suda tre sottocaschi per superare Russell, un mastino senza un capello fuori posto. Sainz fa un giro di sconforto perdendo un secondo e mezzo e Leclerc vorrebbe il suo posto. Presto Perez è dalle loro parti. Pit stop per Albon e 4 giri dopo per Sainz in 3.3 sec., e George. La sosta di Charles dura 2.3 sec. per cui può superare il compagno di slancio ma Carlos ingombra tutto lo spazio asfaltato. Il monegasco impreca in dialetto francese “Va a dà via i ciapp” (vai a dar via le chiappe). Sicuramente vengono censurati i team radio dei piloti ferraristi. Invece ci godiamo quelli dei piloti Mercedes in dialetto inglese “Bigul de l’osti” (pirla di livello indecifrabile) e “Va a cà a fa rustì el lacc” (vai a casa ad arrostire il latte), messaggi rivolti ai loro ingegneri o strateghi.

Pit stop brevi per i due dei rossi tori. Vengono comminati 5 sec. di penalità a Russell perché nel rientro in pista aveva impedito ad Ocon di curvare con naturalezza e il contatto fra i due forse ha generato il ritiro del francese che manda un “Ciula” (stupido) a George. Stessa scena per Piastri nei confronti di Norris con un fraterno autoscontro e Nando manda un “Pantula” (imbranato) al compagno australiano. C’è Hamilton al comando!  Ma è l’unico a non aver cambiato gli pneumatici. L’inglese va al pit al 28° giro e monta le medie. Il giro dopo fa un tempo monstre in 1’25”5 e supera Alonso rimasto afono. Sainz e Leclerc fanno 5 giri più veloci di Max, forse per difendersi da Perez ma il messicano passa Charles al 32° giro perché aveva perso il DRS sullo spagnolo e non poteva più difendersi. Vero muretto box rosso? Non era meglio provare a mantenergli la scia? Intanto Gasly torna in pit per montare le medie. Due soste a Monza sono un suicidio perché mentre sei a 80 km in corsia box gli altri passano sul dritto a 335 km. 41° giro, Lewis per superare Piastri rientra un po’ troppo verso destra causando un contatto che costringe i due a fare una nuova variante nella via di fuga della Roggia.

Oscar manda parole gentili verso il campione in dialetto maori “Dàgh una petenàda” (dategli una pettinata). 5 sec. di penalità per Lewis. L’australiano è costretto ai box per cambiare il musetto e gomme fresche che gli consentiranno di fare il giro più veloce della gara in 1’25”0. Albon tiene dietro gli ansimanti Norris e Hamilton bloccando la loro vera espressione di velocità, più tardi Lewis sorpasserà i rivali. Perez non le studia tutte per superare Sainz perché sembra che faccia del cinema per simulare manovre intimidatorie dello spagnolo. Al 46° giro Sergio diventa 2° dopo aver capito come uscire meglio dalla Parabolica. Ora è Charles che sente odore di podio dopo il solito giro di sconforto di Carlos che brucia 1 secondo netto. Prova più volte (grazie al DRS) a passarlo in staccata della prima variante ma è proprio lì dove Sainz ha già perfezionato una difesa imbattibile. Non pensa a fintare un attacco in quel punto costringendo lo spagnolo ad entrare stretto mentre Leclerc può fare la manovra scolastica uscendo con maggior trazione e velocità per arrivare appaiato alla Roggia col diritto di traiettoria. Hamilton fa gli ultimi 3 giri a tutta birra per annullare i secondi di penalità.

 

1° il solito senza sforzarsi troppo. 2° Perez, begli sforzi, capirai. 3° Sainz, gran week end, maximum risultato. 4° Leclerc, podio sfumato, lotta intestina, fifa boia di combinare un patatrac. 5° Russell, mi piace un sacco ma distante dalle Ferrari. 6° Hamilton, strategia gomme errata, sempre nel traffico non poteva risalire. 7° Albon, maestoso. 8° Norris, ottimo ma McLaren poco competitiva. 9° Alonso, sicuramente deluso, non aveva la velocità degli altri. 10° Bottas, strategia con le dure ha funzionato per beccare un punto. 11° Lawson, altra prestazione interessante. 12° Piastri, la doppia sosta lo penalizza. 13° Sargeant, almeno non fa danni pur maturando una penalità di 5 sec. per eccesso di velocità in pit. 14° Zhou, doppia sosta e arriva lontano. 15° Gasly, doppia sosta e male. 16° Stroll, scomparso dai radar e dalla tv. Crisi nera. 17° Hulkenberg, doppia sosta e penultimo a 1 giro. 18° Magnussen, doppia sosta e ultimo.

Monza sarà anche il tempio della velocità e per questo piace tanto ai piloti ma non ci sono curve (tranne una), è l’unica pista dove si usano ali speciali molto scariche, la prima variante è incommentabile, pochi posti a sedere per il pubblico e punti interessanti per gli spettatori nessuno. Dispiace dirlo ma caro GP d’Italia, Mugello e Imola sono dei tracciati nettamente migliori rispetto a quello brianzolo sotto tutti gli aspetti.

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