F.1 GP ITALIA Le vecchie signore danno spettacolo a Monza

Testo e foto GIUSEPPE MAGNI

 

Monza, day 1. C’era poca gente in fila, questa mattina all’apertura dell’ingresso di Lesmo. Le 8 di mattina è forse un po’ presto per capire l’affluenza che sarà. Ne approfittiamo per fare un giro a vedere che cosa ha preparato l’Autodromo di Monza per i suoi spettatori quest’anno. All’ingresso solita perquisizione un po’ troppo solerte per degli appassionati qui solo per godersi lo spettacolo. Però, come anticipato, questa volta bottiglie piccole di plastica e ombrelli si possono portare dentro senza problemi.

 

Nei dintorni di Lesmo si è proceduto all’abbattimento di numerosi alberi, ormai purtroppo morti e numerosi venuti giù con la tromba d’aria dello scorso 4 luglio. Il paesaggio è quasi irriconoscibile: il vecchio, caro bosco non esiste quasi più. Dalla strada che scende verso il centro dell’autodromo ora si vedono chiaramente le tribune della Roggia, prima invisibile, celate com’erano dall’ombra della fitta macchia mediterranea. La prima, gradevole sorpresa, è constatare la presenza di punti di ristoro almeno raddoppiati rispetto allo scorso anno, e, udite, udite, è possibile pagare con contanti e con carte di credito, niente più token!

Proseguiamo verso la Fan Zone ma, poco dopo aver attraversato il raccordo della Pista Junior, nel parcheggio a sinistra, un grande tuffo al cuore: sono schierate lì alcune delle più belle monoposto storiche degli anni ’70, ’80 e ’90. Scatto foto trattenendo il fiato, le meravigliose signore davanti a me non fanno nulla per nascondere la loro stordente, struggente, estrema bellezza. Inutile che stia qui a citarvele, potete guardare voi stessi le foto, anzi, per chi può, il caldissimo consiglio è di venire direttamente qui a vederle dal vivo.

Chiaro che le Rosse peggiorino la già precaria condizione cardiaca, ci vuole uno sfogo, bisogna lasciar andare il fiato e il singhiozzo, e anche le lacrime. Come si fa a rimanere impassibili di fronte alla F1-90 scoperta in modo da ammirare tutte le raffinatezze tecniche di John Barnard? Come si fa a non inginocchiarsi adoranti di fronte alla 312 T5 di Gilles Villeneuve? Nemmeno il tempo di rialzarsied ecco la Lotus 72 nera e oro di Emerson Fittipaldi. Il Tempio della Velocità ritrova le sue regine e anche il cielo sembra essere felice…

Il clou alle 10.30, quando le vecchie, splendide signore sono sfrecciate sul glorioso asfalto di Monza. Melodie d’altri tempi, cuore e mille e quel profumo antico di olio bruciato frammisto a benzina, che delizia olfatto e palato e che fa tanto, tanto bene all’anima dei convenuti.

Ci dirigiamo verso la Fan Zone, quella vera, che sta oltre il rettilineo che conduce alla Parabolica. Una estensione enorme, punti di ristoro in ogni dove, i punti forti sono le rimesse dove sono esposte le macchine storiche del registro storico ACI, veri gioielli della mobilità su 4 ruote dei primi decenni. Lì a fianco, un altro tendone bianco cela lei, la regina della regine, la Ferrari 499P vincitrice della 100esima edizione della 24 Ore di Le Mans, ancora rigorosamente recante i segni di tutte le ore trascorse in battaglia sulla Sarthe. Nello stesso tendone altre meraviglie degli anni ’80 e ’90, la Lambo dell’Ingegner Forghieri, l’Alfa Romeo dell’Ingegner Chiti, la Fondmetal GR02 dell’Ingegner Rinland…

Vi invito davvero a venire, la Formula 1 attuale non ha ancora messo piede in pista, ma lo spettacolo è già cominciato e l’emozione è davvero già al top! Si prospettano 3 giorni davvero felici, qui, nel nostro caro, vecchio Tempio della Velocità….

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