F.1 GP ITALIA La safety car rovina il finale e Verstappen applaude il pubblico da signore

TESTO E FOTO DI GIUSEPPE MAGNI

Il Gran Premio d’Italia che doveva celebrare i 100 anni del Tempio della Velocità è finito nella maniera più lenta possibile, dietro la safety car, lasciando l’amaro in bocca alla enorme marea rossa che, dopo i giri dietro Bernd Maylander per il fermo di Daniel Ricciardo poco dopo Lesmo, stava pregustando un finale di gara con almeno un giro al fulmicotone, dove sicuramente Charles Leclerc avrebbe tentato di sorprendere Max Verstappen.

Dopo un finale così, non potevamo che aspettarci dei cori di disapprovazione sotto il podio nei riguardi della FIA, mentre ci stavano molto meno i fischi a Max Verstappen, che certamente ha meritato ampiamente di vincere questa edizione del Gran Premio d’Italia. Voglio sottolineare che lo stesso Max, in conferenza stampa, ha detto che si è goduto appieno il podio, con quella vista emozionante sulla folla, uno spettacolo impressionante e unico al mondo, non accennando minimamente ai fischi che certamente anche lui ha sicuramente sentito.

Un Campione con la C maiuscola, che ha controllato la gara, issandosi al primo posto abbastanza rapidamente e rimanendoci, nonostante la interessante mossa, stavolta azzeccata, secondo me, della Ferrari che al giro 33 ha messo le gomme rosse per tentare di sorprendere la Red Bull a suon di giri veloci. Così non è stato, perché Max, con le gomme gialle un po’ vecchiotte, ha tenuto benissimo il ritmo, legittimando una ennesima vittoria che solo una ripartenza dopo la safety car avrebbe potuto minimamente mettere in discussione.

La fiumana rossa che si è riversata sotto il podio, come nelle migliori edizioni, non ha mancato di far sentire il suo parere, ma preferisco sottolineare i cori per Charles Leclerc, a cui è rimasto un po’ di disappunto per non averci potuto nemmeno provare alla fine, ma che, in ogni caso, ha avuto un’altra volta l’occasione di salire sul podio di Monza, e provare l’ebbrezza di vedere l’infinito rettilineo pieno di bandiere, di cori e di affetto infinito per lui e la sua rossa.

Oggi abbiamo dimenticato completamente le edizioni buie a porte chiuse e con limitata affluenza di pubblico. Abbiamo avuto mille problemi, certo, ma sicuramente siamo tornati a vivere in pieno lo spettacolo più bello del mondo: il Gran Premio d’Italia di Formula 1. Ancora a quest’ora, dopo tre ore dalla fine della gara, c’è ancora gente sul rettilineo di partenza, con i piloti che escono a salutare i tifosi festanti. E’ una grande gioia, una bella commozione che riconcilia con la passione e l’attaccamento al più bello di tutti gli sport. Che ha in Monza uno dei monumenti dove più profondamente ne si celebra lo spirito. Arrivederci a presto, Tempio della Velocità!

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