FIAT 600e Il B Suv cittadino tutto elettrico da godere anche ibrido

TESTO E FOTO DI PAOLO CICCARONE

Dopo la 500 elettrica arriva il primo B Suv Fiat tutto elettrico, ecco come va la 600e, nata su piattaforma Stellantis ma che in Italia sarà disponibile anche con una versione ibrida da 100CV. Prezzo con incentivi da 29950 euro e due allestimenti completi

Ci sono due aspetti importanti e fondamentali da tenere in considerazione. Il primo, quando si parla di auto elettriche, il secondo quando si parla di mobilità elettrica. Sono legate a doppio filo ma si tratta di due cose completamente diverse. E lo spieghiamo subito. Fiat con la sua 600 e produce un B Suv basato su una piattaforma conosciuta e collaudata da tempo. La CMP2 del gruppo Stellantis, infatti, è quella che equipaggia Peugeot 2008, DS e via cantando in una economia di scala che su una piattaforma crea diversi modelli.

FIAT 600E BUONA LA BASE

Per Fiat era essenziale, entrando in un mercato full elettrico, avere una buona base. Già la 500 elettrica si è dimostrata un successo a livello europeo: cittadina, autonomia e guidabilità eccellenti, spazio a bordo come si deve, niente a che fare con… scatolette spacciate per auto. Quindi, dovendo proseguire e aggredire un segmento difficile come il B, ci voleva qualcosa di valido. Detto della piattaforma, passiamo alla carrozzeria. Chi vede nella 600 un bel copia e incolla della 500 X non va tanto lontano, se non fosse per le misure (la 600 e più corta di 27 millimetri, infatti è lunga 4,17 metri; più bassa e più spaziosa a bordo con bagagliaio da 360 litri e 10 per cento in meno di peso) e il concetto che unisce, ma divide, le due unità.

156 CAVALLI PER LA 600 ELETTRICA

E qui scatta il primo confronto con una vettura elettrica con 156 cavalli di potenza (meglio dire 114 Kw) che in città bastano e avanzano. Anzi, nel nostro test su strada abbiamo visto che avanzano pure nella guida extraurbana dato che la coppia del motore è tale da rendere la guida divertente e scattante dappertutto. Basta premere le varie opzioni presenti sul cruscotto, mettere in sport e godersela. L’autonomia dichiarata è di 600 km, in realtà nell’uso urbano siamo partiti con batteria carica al 100 per cento e 420 km indicativi, che sono scesi a 380 con batteria al 92 per cento.

 

600 KM DICHIARATI 420 REALI

Come dire che su autonomia e distanze, c’è ancora molto da discutere in base alla strada percorsa e a come si guida. Ma questo è un altro aspetto. La cosa bella è che non ci si accorge di viaggiare in elettrico. Parlando con un compagno di viaggio e grazie al cambio automatico (come nella 500 ci sono i pulsanti da premere: P, parcheggio, N neutral, D drive, R come retro) si viaggia senza problemi e solo guardando il cruscotto capisci che hai altro per le mani. Il silenzio impera, la seduta è buona e i sedili confortevoli. Tra l’altro gli interni sono ricavati dal riciclo di 200 bottiglie di plastica, per cui basso impatto ambientale ma comodità garantita.

BELLE RIFINITURE INTERNI GRADEVOLI

Dietro si è un po’ sacrificati, la seduta per 5 persone c’è ma in quattro si sta meglio e i due occupanti dietro devono essere non tanto alti non per l’altezza (quella è più che sufficiente) quanto per le gambe se chi siede davanti a sua volta è alto e tira indietro il sedile. L’assetto è morbido, con il volante piuttosto leggero in ingresso curva, ma tutto sommato prevedibile e controllabile senza problemi. Spazio per oggetti a bordo, quanto se ne vuole: sia nelle tasche laterali, sia nel comodo e ampio spazio sotto ai pulsanti del cambio, anche se la copertura a scatti potrebbe essere problematica visto che toglie accessibilità al vano porta oggetti.

PROMOSSA SU STRADA

Promossa su strada per semplicità e gestione, poco da dire. D’altronde, le sorelle gemelle con questa piattaforma ci avevano già dato delle indicazioni positive in merito. Due le versioni previste, già complete di tutti gli accessori: la RED e La PRIMA, con prezzo base di ingresso (al netto degli incentivi statali) di 29950 euro.  Tempi di ricarica, con le colonnine ad alta potenza, da 20 a 80 per cento in 27 minuti.

ITALIA DIFFICILE PER L’ELETTRICO

Questo per quanto riguarda la vettura elettrica, sulla mobilità elettrica invece le difficoltà sono notevoli, specie in Italia. Colonnine scarse, ricariche introvabili, tempi lunghi di attesa. Un problema di infrastrutture che in altre parti non hanno. Se si calcola che una colonnina veloce da 100 KWh ha bisogno della stessa energia di un condominio di 33 appartamenti e che l’energia erogata basta solo per 5 o 6 ore di utilizzo della vettura (contro le 24 ore del condominio) si vede come il problema principale, oltre ai tempi di ricarica, è trovare l’energia necessaria e il dilemma, da noi, è se servire un condominio o dare corrente alla mobilità elettrica.

CI SARA’ PURE IBRIDA DA 19950 EURO

In questo caso Fiat ha pensato bene di proporre anche una versione ibrida della Fiat 600, con un motore da 100 CV e batteria 48 volt messa sotto al sedile anteriore. Il costo della ibrida è di 19950 euro, ovvero 10 mila in meno della elettrica, le caratteristiche identiche, per cui è facile prevedere che da noi la ibrida andrà a ruba mentre l’elettrica rischia di restare un bell’esercizio accademico su cosa si possa fare con le vetture elettriche, penalizzate dalla mobilità elettrica latente. In conclusione, Fiat 600 e promossa, gradevole, ben fatta, elegante, divertente e moderna. Si parla di made in Italy, ma la fanno in Polonia a Tychy; d’altronde la galassia Stellantis è talmente ampia che di fare le cose solo in Italia ormai è diventato difficile…

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