Codice della strada, in arrivo il decreto su multe e autovelox: a ottobre le nuove regole

(Stefano Rizzuti per Fanpage.it)

Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti assicura che c’è l’impegno del governo per concludere rapidamente l’iter per l’entrata in vigore del decreto sui proventi delle multe e sullo stop agli autovelox selvaggi. Il Mit attende, nei primi giorni di ottobre, una risposta di Anci e Upi per poi chiudere l’iter e cambiare le regole su multe e autovelox.

Da mesi una serie di rimpalli burocratici ha fermato l’adozione del decreto riguardante i proventi delle multe e lo stop agli autovelox selvaggi. Una norma attesa da anni e su cui anche il precedente governo ha assicurato una rapida soluzione. Ma questa soluzione ancora non è arrivata. Così la questione viene riportata al centro dell’attenzione del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti da Simone Baldelli, deputato di Forza Italia, che ha presentato un’interrogazione per il question time della commissione Trasporti di Montecitorio. Ricevendo una risposta dal ministero che assicura un impegno per chiudere la partita in tempi rapidi, in attesa di un parere – quello di Anci e Upi – che dovrebbe arrivare a inizio ottobre.
Il decreto di cui parliamo è quello per normare i proventi delle multe e l’utilizzo degli autovelox. In sostanza si tratta di una misura che dovrebbe stabilire come possano essere spesi i soldi provenienti dal pagamento delle multe e come i cittadini debbano essere tutelati da quelli che vengono definiti autovelox selvaggi, ovvero i dispositivi che si trovano per strada senza il preavviso necessario. Il decreto è in ritardo di anni: doveva essere varato già nel 2010. Ma è stato più volte rinviato. Fino ad arrivare a marzo 2019, quando l’allora ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, ha risposto a un’interrogazione parlamentare spiegando che per i proventi delle multe sarebbero stati investiti per “la manutenzione e la messa in sicurezza stradale”. Mentre per gli autovelox prendeva l’impegno di evitare che i cittadini paghino “multe salate senza nemmeno essere stati informati dell’installazione dei rilevatori”.
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