F1, il bello e il brutto del GP di Cina 2018

 Pugno chiuso, come da tradizione comunista, una stella rossa sullo sfondo. Ricciardo ha vinto il GP di Cina, nuovo eroe popolare

 

IL BELLO

 

Ricciardo. Ha saputo cogliere una vittoria di strategia ma è anche vero che quando ha deciso di passare lo ha fatto in maniera netta senza indugi e al primo colpo. Bravo davvero, maturo e concreto. Una certezza per il mondiale se ha la macchina giusta.

 

Ferrari. Voto positivo per le qualifiche e le prestazioni mostrate in pista, una squadra leader sul fronte performance con qualche pecca nella gestione della gara ma punto di riferimento.

 

Raikkonen. Penalizzato al via da Vettel che lo chiude, penalizzato dal team per la strategia del pit stop ritardato, si prende la rivincita salendo sul podio anche se poteva fare meglio del terzo posto.

 

Hulkenberg. Sta demolendo Sainz, che non è un lento, e porta a casa il massimo, velocità ed esperienza si fanno vedere, non ha mai avuto una macchina competitiva, è uno da considerare per un top team.

 

Alonso. Porta a casa altri punti, ma la McLaren è ben lontana dalle aspettative, segno che il problema non era solo Honda. E poi la manovra su Vettel, decisa e anche gratuita, fa capire che gli rode ancora il pancino…

 

Red Bull. Fare due doppi pit stop con i piloti in scia uno all’altro, indovinare la strategia, mettere due piloti in condizione di vincere fa capire come la squadra abbia lavorato benissimo, al pari dei meccanici che si sono davvero prodigati.

 

IL BRUTTO

 

Ferrari. Ha sprecato una occasione importante, dopo il primo pit aveva già perso la corsa e con Vettel demoralizzato (o alle prese con problemi) la gara è andata. La botta finale di Verstappen ha solo peggiorato un risultato ormai compromesso. Fino a quando Raikkonen se ne starà buono?

 

Verstappen. Ha sprecato l’occasione della giornata. Con Hamilton ha preferito girare largo e perdere tempo, con Vettel ha sbagliato la frenata. Gli fosse riuscita parleremmo di un eroe, invece lo additiamo come un fesso. Si è scusato e il fatto che Vettel non l’abbia messa giù dura fa capire anche altro…

 

Mercedes. In bambola sulle regolazioni della macchina, con Bottas poco incisivo e Hamilton assente ingiustificato. Sotto pressione sbagliano ma lo sviluppo della macchina non sembra essere indovinato al contrario della Ferrari.

 

Toro Rosso. Dalle stelle di Sakhir alle stalle di Shangai. Gasly ha sbagliato la frenata e ha rovinato la gara del compagno di squadra, che almeno ha una scusa da vantare. Un peccato.

 

Leclerc. Il debuttante monegasco, dato da tanti come futuro pilota Ferrari, sta deludendo in queste prime gare. La Sauber non è il top di sicuro, ma lui patisce Ericsonn oltre il dovuto. La F.1 è difficile, se entri male resti avvinghiato nei problemi. Speriamo risolva presto.

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