PELO E CONTROPELO: GP di SPA-gna

HERIBERT STOHR

 

Nonostante il risultato finale non ho voluto cambiare il titolo che avevo preparato dopo le prove ufficiali. Avrei scommesso anche del denaro su Sainz che potesse vincere questa gara, inoltre i cordoli del circuito belga erano stati dipinti con i colori della bandiera spagnola neanche fossimo a Barcellona.  Sono più bravo di Tsunoda e ne ho le prove. Il giapponese, inforcando la mountain bike non è riuscito a superare Radillon dopo l’Eau Rouge ed è sceso dalla bici mentre io ci sono riuscito talmente bene che dopo mi hanno portato al Medical Centre in rianimazione. Conferenza stampa di Ricciardo che va via dalla McLaren (o l’hanno mandato via nonostante il contratto per il 2023) ; Daniel parla di continue discussioni con i responsabili del team facendoci capire una pessima atmosfera e una lista lunga di incomprensioni che vanno dalla sua guida alla tecnica della macchina che non hanno portato le prestazioni attese. Ribadisco un concetto interessante che sarebbe giusto cambiare una regola: i piloti che hanno delle penalità dovute a cambio motore o loro componenti non possono accedere al Q3. Oggi erano addirittura 8 i piloti che dovevano partire dal fondo e vedere una pole fittizia di Verstappen confonde pubblico e albo d’oro.

Pirelli ha portato le mescole centrali ovvero C2 dura, C3 media, C4 morbida. Il caldo improvviso della domenica ha cambiato la strategia dei team durante la gara ma non le scelte iniziali: gomme morbide per Sainz, Leclerc e Verstappen, tutti gli altri con le medie tranne Tsunoda con le dure. Quest’ultimo parte dai box; non era nell’elenco dei penalizzati ma si è inserito all’ultimo momento. Purtroppo il suo compagno Gasly gli ha dovuto fare compagnia facendo lo start dalla pit lane per un problema tecnico per cui banzai Alpha Tauri. Pronti via e Perez, che era tutto storto verso dx per passare Sainz, parte male ed è sfilato da Alonso, Hamilton e Russell mentre Sainz mena le danze. Si arriva sul rettilineo del Kemmel con Hamilton intenzionato a superare Fernando a Les Combes ma la ruggine tra i due è sempre evidente e la Mercedes decolla sulla ruota anteriore sinistra dell’Alpine; l’atterraggio è spaccamacchina e l’inglese arrostisce il motore di lì a poco. Dal casino ne esce Perez che aveva passato Russell mentre abbiamo un flash su Verstappen e Leclerc affiancati con brivido. Io darei due punti di penalità sulla patente di Alonso ed Hamilton perché entrambi hanno fatto una manovra pericolosa. Le scuse di Lewis per me non ci stanno come le frasi idiote dello spagnolo via radio.

Vettel molto aggressivo sul compagno Stroll. 2° giro e sempre a Les Combes (una esse) avviene un errore di Latifi che coinvolge Bottas che s’inghiaia. Safety Car. Il canadese riparte ma ci vogliono due carro attrezzi per l’Alfa Romeo e la Mercedes. Valtteri impreca contro Latifi: “Eivätkö he ole vielä poistaneet ajokorttiasi?” (non ti hanno ancora tolto la licenza?). 4° giro Leclerc ai box, sentiva puzza di bruciato e si era infilata una visiera a strappo dentro a una presa d’aria dei freni; riparte ultimo ma con gomme medie. Anche Latifi cambia musetto e gomme. 5° giro si riparte con Sainz in testa e Verstappen che rimonta tranquillamente dato che tutti i piloti gli fanno “un prego si accomodi” senza fargli sudare un sorpasso. È una cosa che ho già notato altre volte e sempre con Max. Russell passa Alonso facendo intuire che la Mercedes va meglio in gara che in prova. 8° giro Verstappen supera Russell e quindi è 3°. Non c’è da sorprendersi. Chi invece sorprende è Leclerc che fatica a superare chi gli è davanti. Idem sorpresa per Vettel 6° all’arrembaggio come tanti anni fa. 11° giro Albon dure, Gasly dure, Alonso medie. 12° Sainz ancora medie e rientra 6°. Chiaramente l’olandese sfila il messicano e conduce la gara ma non ha fretta di cambiare le gomme, evidentemente il team della taurina si sente invincibile. 13° Ricciardo dure, Ocon dure, il giro dopo Russell medie, Norris dure, altro giro e Perez rimonta medie, Vettel dure, Zhou medie, poi tocca a Verstappen ancora medie, Latifi dure, Stroll medie. Quindi le scelte dei team non sono omogenee. Carlos riassapora la testa della corsa ma le illusioni durano poco. In tre giri Max lo ripassa e , dopo altri due giri, Perez gli soffia la seconda posizione. Lo spagnolo mugugna: “Somos compatibles” (siamo arrendevoli). Gasly da inizio ai secondi pit stop e monta gomme medie.

Il suo è un undercut vincente su suoi avversari in lotta per le ultime briciole di punti. Sainz, preoccupato per l’arrivo di Russell, al 26° giro monta le gomme dure che sembra vadano benone su tutte le auto a causa del caldo anomalo nelle Ardenne dove ad agosto si gira, di solito, col giubbotto. Il pit stop Ferrari è doppio perché Leclerc monta le medie e poi Alonso le dure che sull’Alpine stanno funzionando a meraviglia, grazie ad Ocon che le ha testate. Infatti Stroll, Albon, Perez monteranno le dure. Zhou scombina le carte e rischia il finale con le morbide, “我想試一試,我想試一試!”(voglio provarle, voglio provarle!) grida per radio il cinese. Mentre Leclerc diventa 6° passando Ocon, c’è Russell che monta le dure (non rischia con le morbide) Mercedes conservativa e non prova l’attacco alla Ferrari. Naturalmente chi aveva già usato le dure, con la macchina più leggera vanno su gomme medie e sono: Norris, Mick, Tsunoda, Ricciardo, Ocon, Vettel, mentre Verstappen rimonta le medie con qualche sbadiglio: ha un vantaggio clamoroso. Avrebbe vinto anche partendo dai box.

Dovremmo costringerlo a farlo in onore dello spettacolo. A Latifi montano le prime gomme che i meccanici hanno a tiro (morbide) tanto non cambierebbe nulla. Al 35° giro c’è una scena che ricorda il sorpasso a ventaglio di Zonta effettuato in contemporanea da Schumacher, a sinistra, e Hakkinen, a destra, rimasto negli annali. Vettel si sente più ganzo di Gasly e, con gomme molto più fresche del francese, lo supera in trazione dopo il tornantino della Source: grave errore. Perché? Perché dopo Radillon sia Gasly che Ocon hanno il DRS aperto sul tedesco che non può difendersi. Di modo che Gasly prende la scia di Vettel e poi si sposta a destra, Ocon prende la scia del francese ma quando Gasly si sposta si trova la scia di Sebastian che lo risucchia per cui li passa entrambi in inserimento a Les Combes. Applausi. Mentre Russell torna a spaventare Sainz arrivandogli sotto ai due secondi, c’è una lotta a sei per l’ultimo punticino ma sembrano tutti senza più cartucce da sparare. A due giri dal termine c’è una genialata della Ferrari per strappare il giro più veloce a Verstappen. Chiamano in pit Leclerc per montargli gomme morbide ma il suo vantaggio su Alonso non è sufficiente per evitare il sorpasso da parte dello spagnolo. Non solo. Il monegasco si prende 5 secondi di penalità per eccessiva velocità nel percorrere la pit lane per cui anche superando Alonso in pista perderà la posizione.

1° Verstappen, dominio preoccupante in un circuito di 7 km, per fortuna che non si corre più sulla Nordschleife. 2° Perez, sverniciato dal compagno, abbacchiato, covava aspirazioni di vittoria ma la realtà è da knock out. 3° Sainz, anche lui sognava la vittoria, è stato al comando ma vedersi sorpassare con irridente facilità lo ha demoralizzato, lui che ha sempre il morale sotto al fondo piatto. 4° Russell, sparito Hamilton ha la sua opportunità che sfrutta con una prestazione maiuscola. 5° Alonso, uscito miracolosamente senza danni dal contatto con Lewis fa una grande gara, l’Alpine qui dimostra grande competitività e vorrei ricordare che solo loro montano il motore Renault che sembra proprio un ottimo propulsore. 6° Leclerc, disorientato e sconfortato nell’intervista post gara, gara rovinata da una visiera volante ma non era competitivo, non avrebbe raggiunto neanche Russell. 7° Ocon, parte in fondo e a momenti agguanta Alonso, quindi ottima strategia e competitività, motore Renault compreso. 8° Vettel, sbriga la pratica Stroll con cattiveria spavalda, buona la strategia forse poteva addirittura fare il colpaccio su Alonso. 9° Gasly, un cambio gomme anticipato lo mette, in seguito, davanti al gruppone degli assatanati per cui grande gara in considerazione dal fatto che partiva dalla pit lane. 10° Albon, la sua Williams è la più veloce sul dritto ma poi ci sono anche le curve e la gestione gomme non è stata semplice, artiglia un punto che in tanti volevano al suo posto con una prestazione fantastica. 11° Stroll, partiva nono e mi sembrava molto competitivo osservandolo nelle prove, in gara l’esperienza di Vettel lo ha messo un po’ in disparte, anche per lui buona strategia ma poi si è plafonato non vorrei per stanchezza o gestione gomme poco attenta. 12° Norris, parte 17°, un buon ritmo e una migliore strategia lo fa sopravanzare al compagno Ricciardo, era logico, ma la scelta gomme media-dura-media non sembra sia stata la migliore. 13° Tsunoda, bici a parte, partito dai box a parte, riesce a vincere la sfida tra gli occhi a mandorla con un valido impegno anche se una sosta al pit in 9,7 secondi lo ha penalizzato. 14° Zhou, il team non ha le idee chiare e per lui, che deve, imparare, non ha l’aiuto che gli servirebbe, partiva comunque 18°. 15° Ricciardo, partiva 7° per cui è un risultato molto negativo, stessa scelta di gomme del compagno ma il risultato è pessimo, mancano ancora sette gare, con quale impegno le farà? 16° Magnussen, partiva 12° ma le Haas non andavano veloci, forse correvano al risparmio, è il primo dei doppiati. 17° Schumacher, partiva 19° per la penalità ma era 18° e la scelta gomme non è stata produttiva. 18° Latifi, partiva 11° da leccarsi il naso, mostra i muscoli a Les Combes con Ocon ma finisce in ghiaia attraversando la pista da lato a lato sfiorando Bottas che si pianta nel ghiaione; è ultimo e va bene così. Bottas e Hamilton ritirati.

Un mese di stop e la musica non è cambiata: il team austriaco stravince senza eccessivi sforzi. La Ferrari prende una batosta di quelle da ko ed ormai lotterà con le Mercedes. Le scelte aerodinamiche delle rosse, privilegiando il T2, non hanno portato frutti per tutto il week end, scelta troppo ostinata, inoltre le nuove ali provate ma non usate in gara: valeva la pena provarle su una macchina per avere un valido confronto e delle risposte immediate. Perché non rischiare con un’auto? Perché non provare ad essere aggressivi visto ormai il distacco abissale? La Ferrari è arrendevole.

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