F.1 GP BELGIO Verstappen una vittoria che esalta un circuito storico

TESTO E FOTO DI GIUSEPPE MAGNI

Quando si assiste ad una dimostrazione di forza come quella che ha sciorinato oggi il team Red Bull Racing la prima cosa da fare è alzarsi in piedi e applaudire chi ha fatto un lavoro eccezionale. E’ stato davvero bello ammirare un fuoriclasse assoluto come Max Verstappen partire dalla 14esima posizione e risalire fino alla prima, dominando in lungo e in largo, annichilendo gli avversari che sono letteralmente scomparsi come neve al sole, all’inusuale sole di Spa-Francorchamps. La conferenza stampa post gara ha offerto parecchi spunti di riflessione su quanto accaduto in pista. Tutti e tre i protagonisti giunti sul podio hanno minimizzato l’impatto che potrebbe aver avuto, sulle prestazioni odierne delle vetture, la famigerata TD39, che intendeva minimizzare, se non annullare l’effetto porpoising.

Tutti e tre hanno sostanzialmente ricondotto le proprie performances di oggi alle particolari condizioni meteo di questi giorni e, soprattutto alla particolare conformazione del tracciato, che ha esaltato all’inverosimile le caratteristiche della monoposto di Milton Keynes. Lo stesso Carlos Sainz, a precisa domanda, ha confermato questa tesi ed ha invitato i tifosi che stanno accorrendo a Monza tra due settimane ad avere fiducia, perché c’è del lavoro da fare e c’è il tempo per farlo, anche se c’è l’Olanda di mezzo e, comunque Monza è un circuito profondamente diverso da questo meraviglioso toboga nelle Ardenne.

A proposito del quale tutti e tre i protagonisti di oggi si sono dichiarati molto felici della riconferma in calendario, perché si tratta di un monumento dello sport dove è stupendo venire a cimentarsi. Ed è pure stupendo venire ad assistere alla gara dal vivo, aggiungo io. La gara di oggi è stata un davvero un toccasana per rimarginare la ferita dello scorso anno. Vedere sfrecciare le monoposto di Formula 1 in questo luogo magico non ha davvero eguali al mondo.

Certo che quello che si è visto oggi è un qualcosa di veramente sconcertante, dal punto di vista degli equilibri soprattutto tecnici che si erano visti finora in questa edizione del campionato del mondo di Formula 1. La compagine di Christian Horner ha dato una spallata davvero devastante alle ambizioni degli avversari finora più vicini in classifica, segnatamente la Scuderia Ferrari. Il cronologico dei tempi è davvero senza pietà da questo punto di vista. E’anche vero che lo sguardo di Carlos in conferenza stampa valeva più di mille parole. La delusione era più che evidente nei suoi occhi e sul suo volto.

Personalmente mi vien da dire che la Ferrari vista oggi è una macchina troppo lenta per essere vera. Non posso credere che, improvvisamente, la rossa di Maranello si metta a girare negli stessi tempi di Alpine, con tutto il rispetto per il team francese, peraltro oggi particolarmente pimpante, con un Fernando Alonso pugnace su Lewis Hamilton e Esteban Ocon autore di un doppio sorpasso spettacolare su Sebastian Vettel, che non poteva davvero far nulla in quanto davanti senza DRS, e Pierre Gasly.

A Maranello si erano paventati, fino ad ora, problemi di carattere, diciamo così, gestionale. Ma la F1-75 aveva sciorinato, fino a prima della sosta, una velocità eccezionale, in grado di stare con una certa costanza davanti a tutti, fatti salvi i problemi di affidabilità e di visione sulle vicissitudini di gara. Qui in Belgio, invece, la prestazione, come abbiamo visto tutti, è completamente mancata. Basta questo per condannare senza appello una squadra? Basta questa delusione per decidere di non venire più a Monza? Io dico di no.

Qui a Spa-Francorchamps lo spettacolo del pubblico è stato eccezionale. Si sono goduti tutti lo spettacolo che hanno saputo offrire i migliori piloti del mondo. Monza è sempre stata il top mondiale per quanto riguarda il calore dei tifosi, per l’amore che sanno portare tutti gli anni nel Parco.

 Applausi, dunque, a Max Verstappen, a Checo Perez e al loro team in primis, ma non si perda d’animo nessuno, né i tifosi Ferrari, né quelli Mercedes, né nessun altro. Dopo gli anni tristi della pandemia, Monza dei cento anni merita di essere celebrata con un calore all’altezza del blasone e della leggenda che, fin dai primi anni, la permea. Godiamoci Zandvoort e poi… tutti al Tempio!

 

Condividi su: