F.1 GP BELGIO Chris Horner Red Bull meglio del previsto

DI PAOLO CICCARONE FOTO GIUSEPPE MAGNI

SPA – Sornione come un gatto che ha appena beccato la sua preda, sul muretto dei box Chris Horner guarda i suoi piloti sul podio, stringe mani e vedendoci arrivare, ci molla una pacca sulla spalla: “Allora, come l’avranno presa in Italia?”. Male, gli rispondo. Non potrebbe essere diversamente.

E lui annuisce: “Vero, una grande vittoria di Max Verstappen, una gara solida di Perez, una doppietta che ci lancia sempre più nel mondiale”. Cosa è successo allora da provocare una situazione simile? “Sinceramente non lo so. Abbiamo continuato a lavorare e programmare come al solito, sapevamo che qui potevamo andare bene ma onestamente non pensavo così. E’ stato incredibile vedere i tempi di Max in confronto alla Ferrari. A un certo punto girava anche due secondi e mezzo più rapido. Non capisco davvero se sia tutto merito nostro o se hanno sbagliato qualcosa loro”.

Mondiale finito? “In F.1 non finisce mai niente, per cui vedo ancora tutto aperto. Abbiamo lavorato per migliorare le performance (leggi telaio più leggero, ndr) e affinato il pacchetto a disposizione”. La TD39 che ha imposto dei cambiamenti nelle altezze delle monoposto può aver influito? “A vedere il livello generale direi che non è cambiato proprio nulla, i valori in campo sono rimasti sempre quelli”.

Vero, ma è cambiato il modo in cui Red Bull ha incrementato il proprio vantaggio rispetto agli altri e i tempi in gara fra Mercedes, Ferrari e Alpine erano molto simili con un leggero vantaggio per Mercedes. Horner guarda sornione, sorride, molla un’altra pacca e fa foto ricordo coi tifosi che sono entrati nella corsia box, poi ci dice di fare silenzio e alza gli occhi al cielo: parte l’inno olandese e Verstappen si gode il suo successo…

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