WEC, PRESENTATA LA HYPERCAR PEUGEOT

Testo e foto MARCO FERRERO

 

Se pur il progetto “hypercar” è partito solo quest’anno già vi sono alcune case che hanno manifestato il loro interesse ed hanno annunciato la loro presenza nel WEC con le proprie vetture nel breve termine di un paio di anni; è il caso della Porsche e della sua “consorella” di gruppo Audi, è il caso della Ferrari, che la prossima stagione parteciperà alla 24 Ore di Le Mans per poi disputare il campionato 2023, è il caso, si tratta di un’ipotesi, ma forse non così fantascientifica, di altri prestigiosi brand automobilistici che forse stanno preparando il loro ingresso con la propria vettura.

In occasione della terza tappa del World Endurance Championship a Monza è stata presentata la hypercar della Peugeot che parteciperà alla serie a partire dalla prossima stagione, una presentazione che fa seguito all’annuncio dato in merito solo pochi giorni fa, prima della disputa della prova della European Le Mans Series svoltasi lo scorso weekend.

Ad una prima occhiata di quanto è stato presentato, e posto che il progetto non venga successivamente stravolto, la vettura non è passata inosservata e si caratterizza per la mancanza dell’ala posteriore, un elemento che ha caratterizzato le vetture da competizione sin da quando, nel 1967, la Chaparral lo installò sulla sua 2F, facendo di quel modello una vettura rivoluzionaria, e ponendo all’attenzione un elemento aerodinamico che, nel corso dei decenni successivi, sarebbe stato utilizzato da praticamente tutte le vetture da competizione di qualunque tipo.

L’elemento tecnico più interessante dovrebbe consistere nella trazione integrale alimentata da un propulsore elettrico aggiuntivo, realizzato in sinergia con DS, che con Jean Eric Vergne e Antonio Felix Da Costa ha vinto I tre ultimi campionati di Formula E, disaccoppiato da quello termico; posto che, in genere, una vettura a trazione integrale subisca dispersioni in termine di potenza causate dal dover far funzionare la motricità su tutte le ruote, sarà interessante verificare come la casa francese avrà saputo ovviare a questa problematica.

Conoscendo la tradizione sportiva della casa del marchio del leone, che ha sempre ottenuto successi in tutte I campionati e le manifestazioni alle quali ha presenziato, un DNA sportivo che l’ha sempre caratterizzata e che, si può esserne certi, Peugeot vorrà ribadire anche in questa occasione, si può facilmente immaginare, ipotesi tutt’altro che infondata, come si tratterà di una vettura altamente performante ed in grado di lottare per il titolo della categoria LMH.

La casa francese si è, nonostante possa ancora risultare prematuro, portata avanti anche con la definizione della propria squadra; ad oggi i nomi di quelli che porterebbero la vettura in gara sono quelli di Jean Eric Vergne (due volte campione Formula E), James Rossiter, Kevin Magnussen (ex Formula 1), Paul Di Resta (ex DTM), Loic Duval (ex Formula E dal 2014 nal 2016), Mikkel Jensen e Gustavo Menezes, certamente un gran bel “roster”, di grande esperienza e capacità, un bel punto di partenza per una squadra che si presenta come ambiziosa e che punta alla vittoria.

Si consenta un’estremizzazione ed un paradosso: volendo considerare cosa abbia rappresentato, a livello sportivo e di immagine, un personaggio ed un simbolo come Sebastien Loeb, forse il pilota più rappresentativo della casa francese degli ultimi lustri, per Peugeot, stuzzica la fantasia ipotizzare, magari favoleggiando un po’, cosa potrebbe rappresentare un suo ritorno al marchio del leone, stante la sua polivalenza, la sua conoscenza dell’ambiente e la sua esperienza, e magari anche come pilota, che potrebbe risultare l’elemento catalizzatore attorno al quale far evolvere il progetto.

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