WEC, MONZA VISTA CON L’OCCHIO DEI PILOTI

Testo e foto MARCO FERERO

 

Normalmente, e oggettivamente non potrebbe essere altrimenti a meno di essere uno dei protagonisti, si è abituati ad ammirare il tracciato di Monza o per tramite delle riprese televisive, le cui telecamere offrono la copertura totale del tracciato brianzolo, o, per coloro I quali ne hanno la fortuna o l’opportunità, da bordo pista, posizione di certo privilegiata ma non per questo capace di fornire il punto di vista dei piloti che vi gareggiano.

La gara del World Endurance Championship è stata l’opportunità, se non unica quanto meno decisamente ed assolutamente rara, per provare ad avere una visione del “tempio della velocità” come lo vedono i piloti in gara, così colmando anche questo tipo di “lacuna”; armatisi di voglia di camminare (non si dimentichi che il circuito di Monza misura quasi sei chilometri!), nelle due ore che la Direzione Gara ha concesso per completare il giro (superfluo dire che per decenza non lo si è cronometrato!) si è ripercorso fianco a fianco (o quasi) con quei “mostri sacri”, quali Giancarlo Fisichella o Juan Pablo Montoya, che ci hanno corso con le Formula 1, tutto il circuito nella rituale “track walk”, la “passeggiata” che I piloti eseguono per visionare il tracciato e valutarne eventuali modifiche o per scoprirne qualche “segreto”.

Sia chiaro, anche se Monza lo si è visto, tra gare, camera car e quant’altro, centinaia di volte, percorrerlo a piedi di persona ammirandolo dall’interno è, lo si creda sulla parola, ben tutt’altra impressione, soprattutto pensando a quali velocità arrivano I piloti in quei punti; certamente un’esperienza interessante valutare il percorso, I suoi punti critici, le traiettorie, le caratteristiche del circuito stesso, un’opportunità da cogliere ed utile a consentire, al momento in cui si vogliano fare delle analisi o esprimere delle considerazioni, di evitare di cadere in strafalcioni concettuali clamorosi.

La carrellata fotografica in allegato che viene presentata è, per quanto si speri di essere riusciti nell’intento di rendere l’idea, la visione del giro di pista di Monza percorso dal suo interno; per chi, come il vostro cronista, le ha vissute, sono immagini suggestive e cariche di emozioni, certamente in minima parte come quelle dei protagonisti che le corrono a 300 km/h.

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