WEC 6 ORE MONZA Un tuffo nella passione fra ex Ferrari e tifosi veri

Testo e foto GIUSEPPE MAGNI

13.45-14.15: Autograph session. Così recitava il programma. Prima di partecipare ad uno dei più bei momenti del weekend, incontriamo nel Paddock Francesco Cigarini, vecchia conoscenza, pilastro del Cavallino Rampante, di cui è stato fiero membro e bandiera per almeno 2 decenni. Lo abbraccio. Mi fa strano non vederlo con la tuta rossa.

Non sono avvezzo. Lui il Cavallino ce l’ha cucito sulla pelle, proprio sopra al cuore. Possiamo riportarlo in pista al più presto, per favore? Possiamo riportare il guerriero nel suo territorio naturale, che è quello delle battaglie in pista? Perché costringermi a vederlo qui, con questa polo sbiadita, e non nella sua veste naturale di fiero e orgoglioso membro della Scuderia Ferrari?  Penso esattamente a queste cose, mentre lo abbraccio. L’ho anche sognato, di rivederlo in rosso, poche notti fa. Gli voglio bene. Entriamo insieme in pit lane, questa volta dalla parte dell’uscita box, e percorriamo il sacro asfalto della corsia verso sud, in senso opposto a quello di marcia.

Percorriamo, oddio, tentiamo di fare qualche passo in avanti. Perché appena entrati la folla di appassionati, desiderosi di vedere da vicino i Campioni, è già molto folta. Nonostante la calura e l’asfalto bollente, nessuno di chi ne aveva titolo ha rinunciato a far sentire il proprio affetto a questi moderni gladiatori, troppe volte tenuti lontani dagli appassionati, cui non pare vero di ritrovarseli lì, tutti seduti a firmare per loro, a regalare un sorriso, perfino una stretta di mano. Sono bei momenti. Ai bambini non riesce di star fermi, agli adulti il sorriso tirato cela malissimo più di un occhio lucido.

Ma è più a sud che rimaniamo senza parole, a bocca aperta, ad ammirare uno spettacolo incredibile: davanti al box della Ferrari AF Corse un muro di metri e metri di persone, di appassionati che stanno aspettando di poter vedere, almeno di sfuggita, gli Eroi di Le Mans, gli stipendi sei moschettieri della Rossa, che ci hanno fatto sognare, che ci hanno regalato la gloria immensa e sempiterna di una vittoria sulla Sarthe.

Non voglio tediarvi oltre: godetevi le immagini, che, a me personalmente, hanno già commosso quando le ho scattate. Saluto il guerriero Francesco Cigarini. Spero che sia l’ultima volta che lo vedo di qua della riga rossa con scritto pit lane. Lui deve stare di là, dove è sempre stato. Riportatecelo, per favore! Grazie!

 

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