IL RALLY DI ALBA parla francese con Loeb ed Elena vincitori con Hyundai

Che la coppia formata da Sebastien Loeb e Daniel Elena su Hyundai I20 WRC ufficiale avrebbe vinto senza problemi di Rally di Alba era fatto scontato, un po’ meno lo era il secondo posto che l’altra coppia francese, quella composta dal Stephane Sarrazin e Jacques Julien Ricucci, su una vettura gemella di categoria R5 del team privato dello stesso pilota, avrebbe conquistato il secondo posto. 
Quel che colpisce del risultato è che il francese ex Formula 1 ed Endurance, dopo due prove speciali avesse rifilato con una R5 oltre trenta secondi, distacco che alla fine rimarrà più o meno invariato grazie ad una gestione intelligente ed accorta (con la “media del pollo” circa 1 secondo a chilometro), a chi lo seguiva con una più potente vettura di categoria WRC di piloti locali che ben conoscono il tracciato; non si ricorda peraltro che Sarrazin abbia mai corso ad Alba e quindi, a meno di aver provato in segreto per settimane, questo risultato è ancor più eclatante. 
A maggior ragione, se ci si trovava di fronte ad un astro nascente del rallismo (peccato solo che abbia già 44 anni!) per quale motivo la sua presenza era stata tenuta nascosta? Probabilmente l’ipotesi sollevata nello scorso articolo in merito ad una “vettura laboratorio” attorno alla quale meglio non generare troppe attenzioni non era poi del tutto frutto di una visione mistica… tanto per chiudere il cerchio, sabato mattina il team dei meccanici di Sarrazin era attentamente raccolto, non è ovviamente noto l’oggetto della loro attenzione, attorno alla vettura ufficiale di Gilardoni, con il cui team era in corso un fitto conciliabolo. 
Sia chiaro, in ciò non vi è nulla di illecito, e da sempre, a qualunque livello ed in ogni branca del motorismo, a due o quattro ruote che sia, le squadre ufficiali hanno cercato di implementare le soluzioni sulle quali avevano lavorato senza che la “concorrenza” potesse curiosare, e se così è stato la casa coreana ha giocato in questa occasione le sue carte in modo intelligente. 

 

 Venendo alla cronaca, sin dalla prima prova speciale il pluri campione del mondo ha imposto la sua legge ed il suo ritmo, lasciando che dietro gli avversari giocassero per il secondo posto, anzi per il terzo stanti le considerazioni sopra esposte trionfando con oltre due minuti di vantaggio su Sarrazin e di due e mezzo (in 130 chilometri!) sul terzo classificato, l’equipaggio composto da Luca Pedersoli e Anna Tomasi su Citroen DS3 WRC; da ricordare che i due francesi correvano fuori classifica, per cui l’attribuzione dei punti ai fini del campionato italiano non verrà inficiata dal loro risultato. 
Bella, divertente ed entusiasmante la prima prova speciale svoltasi di sera su un tracciato di 1,3 km circa, da ripetersi su due giri, all’interno di un ampio parcheggio, una ”prova spettacolo” ripetuta, su distanza dimezzata, come PS 6, e che ha raccolto sulle tribunette allestite un folto pubblico, con buona pace di chi purtroppo non è riuscito ad accedere all’interno. 

Per quanto riguarda le altre prove speciali, le stesse hanno ricalcato i percorsi delle altre edizioni, un “classico” che, forse, configura uno dei punti di forza dell’evento cuneese, percorsi selettivi ed impegnativi sui quali necessario mantenere costantemente un elevato livello di concentrazione e che non perdonano ai piloti anche il benché minimo errore. 
L’appuntamento è per la prossima edizione, con la speranza di vedere ancora un, o magari anche più, equipaggi “top” del rallismo mondiale, presenze che sempre bene fanno anche ad eventi di caratura magari non internazionale.

 

 

 

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