HYUNDAI i30 N La sportiva coreana che sfida l'occidente

 

Hyundai è un costruttore coreano generalista, ovvero le sue auto hanno una declinazione per tutti e non sono settoriali. Eppure, da generalista, ogni tanto una scappata nel mondo dove gli altri hanno blasone e conoscenze, lo fanno. Vedi con la nuova i30N, una berlina sportiva che sorprende per le caratteristiche di base e che in molti, blasonati, invidierebbero. Intanto tirare fuori da un due litri benzina turbo 275 cavalli è un bel numero, ma la cosa che sorprende è il telaio e l’assetto che sono talmente buoni da far dire a Gabriele Tarquini, campione del mondo WTCR proprio con Hyundai, e a Michele Merendino, uno degli istruttori della pista di Quattro Ruote a Vairano, che altri 30 cavalli ci starebbero bene.

 

Ovvero i coreani di Hyundai hanno messo insieme una vettura stradale che, coi 300 cavalli a disposizione, potrebbe fare davvero sfracelli nel settore delle sportive derivate dalle normali auto di tutti i giorni. Un po’ diavolo un po’ acqua santa. Per saggiarla qualche giro di pista, pochi, per capirci qualcosa di più servirebbe più tempo, ma dal poco che si è visto si è notato subito che al volante è molto precisa, il motore riprende sempre, anche in terza sotto coppia, ovvero da 1200 giri, va su che è un piacere. Il propulsore è infatti molto pastoso, compatto, nel senso che non dà segnali di vuoto a nessun regime, si tiene sempre bello pienotto e senza cali, in questo aiutato da rapporti al cambio indovinati, anche se la trasmissione è manuale e magari un bell’automatico con leve al volante ci starebbe bene.

 

 

Il prezzo è di 36 mila euro, cioè con quella cifra ci si prende una berlina normale di livello senza tutta quella cavalleria. Diciamo che il rapporto prezzo potenza è adeguato, la base della i30 N (dove la N sta per Namyang, sede del centro ricerche e sviluppo di Hyundai) è di quelle da dare filo da torcere a Ford Focus e Honda Type R, per non dimenticarsi la Peugeot 308 Gti by Peugeot sport, c’è insomma da divertirsi con questa vettura nel tirare fuori di tutto e di più con una concorrenza di altissimo livello qualitativo.  La i30 è stata quindi rivista in ogni dettaglio.

 

I sedili anteriori elettrici hanno fianchi più pronunciati, un supporto più ampio al livello delle spalle e la lunghezza della seduta estensibile. Sul volante, i due pulsanti azzurri delle modalità di guida standard (Eco, Normal e Sport) a sinistra e del N Grin control (N e Custom) a destra: servono a impostare i parametri di motore e telaio e rappresentano il centro nevralgico della i30 N, perché consentono di variare sensibilmente handling e reazioni della vettura, per renderla più efficace in pista, più comoda su strada o, semplicemente, più divertente.

 

Oddio, anche se non tirando fuori tutto, complice l’asfalto umido, è bastata una pozza con gommatura diversa, ovvero traiettoria asciutta e gomma depositata ai lati, per fare un bel traverso controllato grazie all’ESP che è intervenuto (anche se lo escludi resta sempre attivo oltre un certo limite) e grazie anche al fatto che la i30 N è sincera, ovvero avvisa che sta per andare per prati, poi sta a te metterci una pezza, visto che con l’elettronica ci arriva fino a un certo punto. I problemi sono stati due: asfalto bagnato, quindi impossibile capire tutto, e il poco tempo a disposizione.

 

Con la fila di gente in attesa di salire a bordo in occasione della giornata Hyundai a Vairano, abbiamo dovuto sgombrare presto l’abitacolo. Con somma gioia di Michele Merendino, campione italiano prototipi e monoposto, uno insomma che di auto ci capisce e sa di cosa parla, oltre che saperle guidare. Vabbè, vorrà dire che ci mettiamo in lista per un test drive come si deve. Anche perché la i30 è in varie versioni, anche family da 140 cavalli e con carrozzerie diverse, una generalista a tutto tondo, insomma.

 

 

 

Condividi su: