F.1 GP Australia 2019, Ferrari una batosta per ricominciare

Mettiamola sul ridere: conoscendo quelli della Ferrari, pur di smentire i giornalisti, che l’avevano data per grande favorita, hanno fatto di tutto per andare piano e vanificare i pronostici (entusiasti) della vigilia…Scherzi a parte, la corsa australiana non fa testo per il campionato, ma è una batosta che serve per capire dove lavorare. Una macchina nata bene, bilanciata e veloce in Spagna, non può diventare un cavallo bolso sulla prima pista del mondiale. Certo, la Mercedes dopo i test ha portato molte modifiche e novità sulla macchina, segno di un progetto con margini di sviluppo che forse, adesso, a Maranello non hanno in cantiere. Come dire che se la rossa non ha reagito come avrebbe dovuto, non è il caso di allarmarsi.

 

Come si è visto il funzionamento delle gomme è stato alla base del successo di Bottas e l’aver chiamato Vettel prima ai box per il cambio, non è stata una mossa giusta. Segno che le previsioni del muretto facevano pensare a un altro ritmo e a un altro andamento. Tanto che lo stesso Vettel, via radio, ha chiesto ai box: “Perché siamo così lenti?” sentendosi dire: “Non lo sappiamo”. Di solito è il pilota in auto a capire cosa succede, se Sebastian lo ha chiesto è perché non avvertiva nulla di strano o di anomalo che potesse giustificare un ritmo non proprio da primato.

 

Quindi, prima cosa l’analisi degli assetti e del perché si era fuori dal range di funzionamento delle coperture, ovvero trovare la finestra giusta per sfruttare al meglio le gomme. Non è normale che gli pneumatici nuovi vadano più piano di quelli usurati, ma in Australia è andata così. Come non è normale anticipare di molto la sosta ai box di Vettel quando in pista Leclerc viaggiava con gomme vecchie più rapido, e finire poi superati anche da Verstappen in accelerazione, mica in frenata o in velocità in fondo al rettilineo. E’ su questo che la Ferrari deve tirare fuori tutti i dati a disposizione e capire cosa è successo. Una parte dei problemi potrebbe anche venire dal mancato utilizzo a pieno regime del motore.

 

Dopo i problemi di Barcellona, con gli scarichi crepati (sono costruiti con materiali in 3D e sono più sensibili al calore) è possibile che in Australia si sia limitato lo sfruttamento, visto anche che le nuove vernici non sono state ancora usate e quindi l’aumento di temperatura nella zona cofano motore sia ancora a livello di guardia. Ma queste sono ipotesi, ovviamente. Di certo qualcuno ha storto il naso perché sul finire non hanno dato via libera a Leclerc. Il monegasco poteva superare Vettel, ma per la classifica costruttori non sarebbe cambiato nulla, quindi il primo messaggio che è stato trasmesso ai piloti è che prima viene la squadra, poi gli individui. E in futuro questa decisione servirà nel caso Vettel abbia qualcosa da ridire su certe scelte nel team. Quindi meglio sacrificare una posizione a Leclerc (che ha scoperto sulla sua pelle che un 5 posto con la Sauber ha un valore eccellente mentre lo stesso risultato con la Ferrari è una delusione) in nome del team piuttosto che cominciare la stagione con antipatici ordini di scuderia che non avrebbero cambiato la sostanza.

AUTOMOTO.IT

 

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