Ac Milano, il divieto di sosta conviene. Beccati 1 volta ogni 28 infrazioni. Peccato che qualcosa no

Oggi sostare in divieto … conviene: è molto bassa, infatti, la probabilità di essere sanzionati. Aci Milano ha quantificato il fenomeno con apposite rilevazioni svolte nel capoluogo e in provincia.
In un mese tipo si può stimare che a Milano vengano effettuati in un mese 2.840.000 divieti di sosta (di cui 508.000 in doppia fila), a Lissone circa 17.000 (di cui 3.300 in doppia fila).
Ne consegue che a Milano si può prendere una multa 1 volta su 28 divieti di sosta commessi, 1 volta su 20 se la sosta è in doppia fila. A Lissone questi dati si ampliano notevolmente con una sanzione accertata su 294 divieti di sosta commessi.
Anche sulla base di questa rilevazione,
la Commissione Mobilità di Aci Milano chiede un’inversione di tendenza
nella gestione della sosta nelle città.
I divieti, soprattutto quelli che generano situazioni di pericolo, devono essere maggiormente sanzionati.
Questo nuovo – o ritrovato – rigore è necessario per rendere il traffico più fluido, più sicuro e meno inquinante e deve essere accompagnato da campagne di comunicazione e dalla ripresa di una nuova politica della sosta che preveda, fra l’altro:
– la costruzione di nuovi parcheggi, il potenziamento degli impianti di corrispondenza, il maggior utilizzo delle autorimesse oggi poco frequentate, la possibilità del pagamento della sosta da parte dei residenti negli spazi a loro riservati su suolo pubblico.
I proventi delle multe per divieto di sosta e dalle varie tariffazioni devono essere destinati alle nuove necessarie infrastrutture.
La sosta rappresenta uno dei problemi di maggior criticità nelle nostre città e da tempo Automobile Club Milano propone indagini e soluzioni per meglio gestirla nell’ottica di una circolazione dei mezzi che sia più fluida e sicura.
Il nuovo approfondimento promosso dalla Commissione Mobilità dell’Ente riguarda il fenomeno della sosta vietata e della quantificazione della possibilità che le infrazioni vengano sanzionate. Ovvero, come precisa il prof. Marco Ponti, economista dei trasporti e componente della Commissione, è importante “definire il costo probabilistico della sanzione rispetto all’utilità dell’infrazione”.
A questo proposito è stata eseguita per conto di AC Milano un’apposita rilevazione, grazie alla collaborazione delle Polizie Locali e a cura della società TRT, nei comuni di Milano e di Lissone, ovvero nel grande capoluogo e in una significativa realtà dell’area metropolitana. La presentazione e il commento dei risultati sono stati al centro di un convegno che ha visto protagonisti vari componenti della Commissione Mobilità ACM.
Pietro Garbagnati e Ferdinando Longobardo, rispettivamente commissario capo della Polizia Locale di Milano e comandante della Polizia Locale di Lissone, hanno nei loro interventi evidenziato come la domanda di sosta sia generata da un insieme di componenti: l’indice di motorizzazione ancora elevato, la crescente domanda di spostamenti per la distribuzione delle merci e dalla crescita degli spostamenti più in generale di tipo occasionale.
“Se la presenza delle auto in sosta sulla sede stradale determina una riduzione della capacità stradale nel suo complesso tale da richiederne in alcuni casi l’eliminazione sulla rete stradale, l’occupazione di parte di essa in modo irregolare, amplifica la criticità in termini non solo di congestione del traffico ma anche dei livelli di sicurezza.
Il fenomeno della doppia fila lungo alcune arterie di scorrimento, ad esempio, piuttosto che della sosta in prossimità o in corrispondenza delle intersezioni, sono solo alcuni aspetti di un fenomeno diffuso nelle nostre città che incidono in modo significativo sull’infortunistica stradale.
Tra i principali interventi che potrebbero consentire di raggiungere l’ambizioso obiettivo dettato dall’Unione Europea di abbattere del 50% la mortalità sulle strade urbane, nel decennio 2010-2020 rientrano a pieno titolo anche gli interventi diretti sulla sosta, attraverso politiche e opere di moderazione del traffico per una migliore progettazione delle infrastrutture stradali.
Ottenere quindi un elevato grado di sicurezza di una infrastruttura stradale, molto dipende dalla conoscenza di dettaglio del fenomeno incidentale, delle caratteristiche fisiche della strada, del ruolo che assolve nel contesto della mobilità in cui è inserita oltre che dalla modalità d’uso da parte degli utenti.
Con queste premesse è stato dato avvio ad una specifica campagna di rilevamento della sosta irregolare in due distinte realtà urbane, Milano e Lissone: diverse per dimensione ma simili per offerta e domanda di sosta. Lo scopo è stato quello di comprendere quanto potenzialmente incida anche in termini di sicurezza stradale, il fenomeno della sosta irregolare, sull’economia gestionale di una città e come sia possibile, calibrare meglio gli interventi generali di pianificazione e organizzazione viabilistica, partendo da una solida e coerente base di conoscenza di questi fenomeni riscontrati sul territorio.”
Dall’indagine svolta, i cui risultati sono stati illustrati dal direttore della società Trasporti e Territorio Fabio Torta, è emerso chiaramente quanto le infrazioni relativi a “divieti di sosta” incidano maggiormente rispetto a quelle irregolari in “doppia fila”. Fenomeno registrato a Milano come a Lissone.
Nello specifico, grazie ad un innovativo strumento tecnologico di rilevazione, le infrazioni stimate in un mese tipo a Milano sono circa 2.840.000, di cui 508.000 soste in doppia fila e 2.332.000 per divieto di sosta. A Lissone le infrazioni sono in un mese 17.234, di cui 3.365 soste in doppia fila e 13.869 divieti di sosta.
Il rapporto fra infrazioni sanzionate e quelle stimate indica che a Milano (3,6%) c’è una più alta probabilità di sanzioni rispetto a Lissone (0,34%). In doppia fila la percentuale sale al 5,0% a Milano, mentre è praticamente pari a 0 a Lissone. Quindi a Milano si può prendere una multa 1 volta su 28 divieti di sosta commessi, 1 volta su 20 se la sosta è in doppia fila. A Lissone addirittura ogni 294 divieti di sosta, praticamente mai in doppia fila.
“La sosta vietata quindi oggi conviene – ha commentato il prof. Ponti – il rischio per chi infrange le regole è pari al costo di un caffè”. Bisogna invertire la rotta e innescare un percorso virtuoso per migliorare la fluidità del traffico e per migliorare la sicurezza stradale. “Non occorre aumentare le sanzioni esistenti, ma rendere elevata la probabilità di essere sanzionati, come accade nei Paesi sviluppati, per esempio negli Stati Uniti patria dell’automobile. La certezza delle sanzioni ne abbatte grandemente e rapidamente il numero, così come abbatte il costo del mantenimento della disciplina stradale: infatti il personale e/o i dispositivi di controllo si riducono in una spirale virtuosa.”
“La richiesta di un maggiore rigore per punire le infrazioni di divieto di sosta – ha sostenuto nelle conclusioni il presidente della Commissione Mobilità Cesare Stevan – rientra in un percorso complessivo di coerenza seguito da più di vent’anni da AC Milano. La politica della sosta era ed è una delle priorità della circolazione nelle aree urbane, fondamentale per riconsegnare le strade alle loro funzioni di scorrimento delle auto, per migliorare ambientalmente gli spazi urbani, per favorire l’interscambio fra modalità di trasporto.
La politica della sosta che chiediamo da anni prevede il rispetto delle regole, la costruzione di nuovi parcheggi, il potenziamento degli impianti di corrispondenza, il maggior utilizzo delle autorimesse oggi poco frequentate, la possibilità del pagamento della sosta da parte dei residenti negli spazi a loro riservati su suolo pubblico e che i proventi delle multe per divieto di sosta e dalle varie tariffazioni siano destinati alle nuove necessarie infrastrutture.
Considerando poi che la quasi totalità delle operazioni di carico/scarico avviene in doppia fila, è necessario, oltre ad una minore tolleranza delle infrazioni, soprattutto attivare un nuovo modello organizzativo della distribuzione urbana delle merci, garantendo ad esempio aree dedicate tecnologicamente attrezzate. Ciò può consentire un significativo abbattimento della congestione prodotta da tale traffico, anche a vantaggio degli stessi operatori”.
Il convegno è stato aperto dal saluto del presidente dell’Automobile Club Milano, Geronimo La Russa, che ha sottolineato l’importanza del lavoro di studio della Commissione ACM volto ad indagare i comportamenti scorretti che si manifestano nelle nostre strade: “Per una mobilità più scorrevole e sicura è necessario un nuovo rigore che deve riguardare tutti gli utenti: automobilisti, motociclisti, ciclisti e pedoni. Tutti devono contribuire ad una maggiore consapevolezza dei rischi per conseguire finalmente una significativa riduzione dell’incidentalità stradale”.
L’INDAGINE DELLA COMMISSIONE MOBILITA’ ACI MILANO
Per elaborare una stima del numero delle infrazioni di divieto di sosta commesse nei comuni di Milano e Lissone, sono stati effettuati alcuni rilievi a cura della Polizia Locale che ha utilizzato un veicolo dedicato. Sono stati scelti due percorsi compatti in modo che rappresentassero al meglio i contesti urbani delle due città e le città nei loro insiemi. E’ stato progettato un “circuito tipo” del rilievo che è stato percorso più volte – 4 a Milano, 5 a Lissone – in 4 ore di rilevazione. Le infrazioni rilevate hanno riguardato vari tipi di sosta in divieto. I risultati dei rilievi sono stati poi, per effettuare le varie elaborazioni, confrontati con i dati annuali sulle sanzioni forniti dalla Polizia Locale per quanto concerne la sosta in doppia fila e il divieto di sosta.
I GRUPPI DI LAVORO DELLA COMMISSIONE MOBILITA’
La Commissione Mobilità dell’ACI Milano, presieduta dal professore emerito del Politecnico di Milano Cesare Stevan, è composta da circa 20 esperti provenienti dai vari settori della ricerca in materia di traffico e trasporti ed opera per gruppi di lavoro sulle molteplici tematiche che caratterizzano il settore della mobilità, anche coinvolgendo ulteriori specialisti delle varie materie trattate.
In questo studio sulla sosta hanno collaborato, in particolare, il prof. Marco Ponti, docente di Economia dei Trasporti, il dott. Pietro Garbagnati, commissario capo della Polizia Locale del Comune di Milano e il dott. Ferdinando Longobardo, comandante della Polizia Locale del Comune di Lissone.
Hanno inoltre fornito il loro contributo l’ing. Fabio Torta, direttore della società TRT a cui è stata commissionata l’indagine, e l’ing. Giorgio Spatti, esperto di logistica. Il coordinamento dei lavori è stato a cura dell’avv. Chiara Somaré e del dott. Paolo Redaelli, segretario della Commissione.
NOTA DEL DIRETTORE PAOLO CICCARONE
Il comunicato lo avete letto ora vi spiego come la penso io. La premessa: parlare di sosta e traffico è doveroso specie ora che la situazione è spesso oltre il limite. I relatori del convegno di AC Milano erano di altissimo livello e preparatissimi, non si può dire lo stesso per i colleghi della stampa assenti a un evento importante che sarebbe servito da stimolo quando si devono stilare articoli e resoconti vari su città, multe e infrastrutture. Quello che il convegno non ha detto è che esistono due tipi di divieti di sosta. Quelli per necessità e quelli per maleducazione. In questa seconda categoria ci mettiamo la sosta in doppia fila, quella che non ha rispetto del prossimo e crea ingorghi e problemi alla circolazione. Nel primo caso, però, si è sorvolato su un dettaglio importante: ovvero, se ci sono 400 auto su 1000 che devono parcheggiare e il comune di Milano riduce a meno di 200 i posti disponibili, va da sè che gli altri 200 continueranno a circolare intasando le strade (e infatti non si è parlato del tempo medio per trovare un parcheggio) oppure, esasperati, si molla l’auto dove si può. Non solo, si parla del comportamento scorretto degli automobilisti, poi sono state mostrate foto in cui si vedono auto ferme in prossimità di un incrocio. Ebbene, era una zona striscia blu, cioè in quel punto se si ferma il cittadino commette infrazione, invece il comune rende l’area a pagamento idonea. E allora, visto che c’erano pure i comandanti di polizia locale, qualcuno di essi si è mai preso la briga di far notare il comportamento scorretto della Pubblica Amministrazione a danno del cittadino? No, perché fa comodo. E poi sentire l’ingegner Ponti che sostiene come le multe debbano essere aumentare di numero e di costo per inibire la sosta selvaggia, fa tanto di semplificazione poco scientifica, detta poi da un luminare come lui. Se ACI rappresenta gli automobilisti, chiedere sanzioni più pesanti invece che mettere il dito nella piaga (ad esempio, a Milano fra piazza Repubblica e altro ancora hanno peggiorato sia il traffico, sia la circolazione dei vari mezzi togliendo numerosi parcheggi) tacendo storture pubbliche, indicando gli errori e le politiche anti auto in atto (a Montecarlo in piazza del Casinò la prima ora è gratis a Milano paghi 3 euro per stare in mezzo alla strada…) fa capire che dall’ente che dovrebbe rappresentare gli automobilisti sentirsi chiedere un aumento delle sanzioni, quando ci sono problemi che sono alla base di certi comportamenti, fa un po’ specie. Dal mio ente vorrei essere difeso e tutelato, non indicato come causa di tutti i mali sapendo bene che certi mali non dipendono dal mio comportamento. Ma questa si chiama politica, più facile prendersela con chi sosta in doppia fila piuttosto che affrontare a muso duro chi ti lascia in giro, ti fa pagare caro la sosta e coi guadagni sulla tua pelle fa tutt’altro che investire in sicurezza stradale. In Italia vengono erogate 2,5 miliardi di euro di multe per divieto di sosta, di cui oltre 1 miliardo illegittime, come ha spiegato l’onorevole Simone Baldelli nella sua PDL sugli ausiliari. Ebbene, qui si chiede di incrementare questi introiti utilizzando pure strumenti non omologati, basta raggiungere lo scopo vessatorio. Ecco, questo da ACI non lo accetto. Gli automobilisti versano l’11 per cento del PIL in tassazione e vessazioni varie, un minimo di rispetto sarebbe dovuto. Sia nel rispetto delle regole, sia chi quelle regole le fa ed è il primo che non le rispetta pur di fare cassa.
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