BMW 420d coupè

E’ l’auto che fa girare la testa alla gente e fa girare le balle ai rivali.

Non c’è dubbio che BMW serie 4 abbia gli elementi per attirare attenzione e anche gli strumenti per rendersi godibilissima.

Partendo dalla linea, che affascina anche se ricorda molto la vecchia serie 3 coupé, ci sono tanti piccoli elementi di distinzione che bisogna andarseli a cercare uno per uno.

L’insieme fa deja vù, poi lo analizzi e scopri che non è così.

E poi lo spazio, se la vecchia serie 3 coupé aveva bisogno di contorsionismi per accedere al divanetto posteriore, e spesso ci si sbatteva la capoccia nel tetto, su questa serie 4 ci si sta davvero bene. Infatti, a voler giocare coi numeri, sembra una 3, ha gli spazi di una serie 5, ma la personalità della 4. E con questo giocateveli al lotto che magari ve ne viene qualcosa in tasca. Se invece dalle tasche state preventivando la spesa, mettetevi l’animo in pace.

Qua si parte da 41.200 euro, ma fra motore diesel due litri da 184 CV (Euro 6, tanto per non smentirsi) e consumi stratosferici di quasi 24 km al litro di gasolio (eppure di potenza e accelerazione ce ne è a iosa), qualche optional qua e là e se volete strafare con navigatore e sistema di connessione BMW, cambio automatico sette marce invece del manuale a 6 con cui viene data la versione base, insomma dai 41 e spicci si sale oltre i 53 mila.

Diciamo che nella versione Luxury, che ha una buona dotazione, con poco oltre i 46 mila euro si porta a casa il giochino. Ma la domanda è: ne vale la pena? Per essere nuda e cruda nella versione base, è un dato di fatto. E quando ti metti al volante non vedi nessuna differenza con le altre BMW, dalla serie 1 in su. E’ un merito da un lato, un difetto dall’altra. Come dire che vista una, viste tutte. E’ un po’ il limite di BMW in questo momento, se vogliamo, ma è anche vero che chi non ha i soldi per una serie 5 e deve accontentarsi di una serie 1 o serie 3 (si fa per dire accontentarsi quando si parla di BMW…) ebbene gli elementi ci sono tutti e questo, alla fine, è un pregio.

Come è un pregio il dinamismo su strada. Anche la serie 4 coupé mantiene le caratteristiche di base di una BMW: marcia silenziosa, comportamento scattante o sobrio a richiesta (pulsantino nero vicino al cambio che fa… cambiare pelle alla vettura) e così ci si ritrova nel traffico in pieno relax, in autostrada a viaggiare senza un fruscio, in montagna o in strade guidate a godersi il mezzo come un bimbo gioca con il regalo di Natale. Il motore è incredibile, fa parte della generazione moderna di quelli che tirano fuori 184 cavalli da un due litri diesel e poi dal benzinaio ci vai talmente di rado che, quando ci torni, fatica a riconoscerti. In città, con stop and start e modalità eco pro, si fanno anche i 24 km al litro, stessa cosa in autostrada (siamo più sui 21 a dire il vero) ma quello che stupisce è che si viaggia con una belva di rappresentanza che strizza l’occhio allo sport e consuma meno di una utilitaria.

E in quanto a spazio, per quattro persone va benissimo. Il bagagliaio, da 445 litri, ha più spazio di certe auto del segmento C, per dirla tutta, anche se siamo di fronte a una sportiva. Insomma, la serie 4 coupè è l’anello di congiunzione fra berlina e sportiva, fra la serie 3 e la sorella serie 5 con indole sportiva e giovane.

La base c’è, qualche pecca pure (interni in pelle bianca da favola, elegantissimi, ma basta niente per sporcarla, tipo indossare i jeans qualche volta di troppo) e il costo non è dei più agevoli. Il prodotto, valido, BMW lo ha fatto.

Costasse qualcosa meno, anche le tasche meno facoltose potrebbero metterla in nota. Ma questo non dipende da noi.

 

 

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