AVL Racetech presenta il motore ad idrogeno ideato per le corse

MARIA GUIDOTTI

 

Parola d’ordine: stupire. L’austriaca AVL è nota nel mondo del Motorsport come fornitore cruciale di tutto quanto è sviluppo tecnologico e innovazione. Spesso dietro le quinte del mondo dorato della Formula Uno, Nascar o MotoGP come fornitore di engineering, questa volta AVL Racetech, la divisione motorsport di AVL impegnata in 17 discipline racing a livello mondiale, ha deciso di scendere in prima linea presentando il primo motore da corsa marchiato AVL Racetech. Un motore turbo da due litri ad alte prestazioni alimentato a idrogeno. Non sorprende la scelta green e tante potrebbero essere le implicazioni per il motorsport del futuro, considerato l’eccellenza del reparto di ricerca e sviluppo di Graz, Austria.

“In qualità di fornitori di ingegneria, puntiamo a fornire le tecnologie e i progetti più innovativi”, dichiara Ellen Lohr, direttrice di AVL sezione motorsport, “in questo momento la sostenibilità è uno dei pilastri della strategia aziendale. Per questo per il primo motore marchiato AVL Racetech abbiamo scelto di sviluppare la tecnologia dell’idrogeno. Diverse erano le possibilità ma la strada delle benzine sostenibili è già stata percorsa e comunque non eliminano il problema dell’emissione di CO2. L’elettrico non può essere utilizzato ovunque ed incide molto sul peso, così abbiamo deciso di puntare su un motore ad idrogeno progettato per il mondo racing che si contraddistingue per la potenza e il suono accattivante. Due elementi distintivi del motorsports. Con questo prototipo vogliamo dimostrare che questa tecnologia può diventare una parte fondamentale del motorsport del futuro”.

I risultati sono sorprendenti. “Alla fine del 2022 avevamo annunciato che avremmo lavorato ad un motore da corsa da due litri alimentato a idrogeno con combustione stechiometrica e iniezione d’acqua PFI. Puntavamo a raggiungere 500 Nm di coppia e una potenza fino a 300 kW (potenza specifica 150 kW/l). Siamo orgogliosi di essere riusciti a convalidare questi dati sul banco prova”, ha dichiarato soddisfatto il Project leader Paul Kapus.

Fino ad oggi, i motori a combustione di idrogeno (H2-ICE) erano noti per le loro basse prestazioni e per la loro scarsa combustione. AVL RACETECH, ha voluto mettere al bando questo preconcetto. Negli ultimi mesi, il reparto motorsport di AVL ha sviluppato un innovativo motore da corsa ad idrogeno in collaborazione con il laboratorio ungherese HUMDA. Su uno dei banchi prova motore modificati per l’uso dell’idrogeno presso la sede AVL di Graz, il prototipo del motore turbo da due litri alimentato a idrogeno ha raggiunto una potenza massima di 410 CV (301,7 kW) con un regime di 6.500 giri/min. Il motore è in grado di generare una coppia di 500 Nm a 3.000-4.000 giri/min, che corrisponde a una pressione media (BMEP) di 32 bar.
Le caratteristiche includono un’iniezione d’acqua PFI intelligente, che inietta acqua supplementare nell’aria di aspirazione del motore, per evitare accensioni premature indesiderate, che possono danneggiare il motore. Il rapporto aria-carburante (lambda) è pari a 1 (combustione stechiometrica). Il fabbisogno d’aria, inferiore rispetto alla combustione magra, è coperto dall’utilizzo di un turbocompressore wastegate progettato appositamente per questo scopo.

Pensato in questa prima fare per categorie tipo TCR, senza però escludere la possibilità di essere usato per una serie a sé stante e perché no, anche nell’off road, AVL punta decisamente ad un motorsport sostenibile senza rinunciare alla potenza e il rombo del motore.  “Non ci siamo posti dei limiti”, commenta Ellen Lohr, “Con questo motore abbiamo imparato molto sulla tecnologia per ulteriori progetti. Credo infatti che arriverà presto l’apertura degli organizzatori verso motori ad idrogeno, anche nelle competizioni ai massimi livelli off road come il Rally Dakar. In AVL abbiamo il know-how sugli elettrolizzatori trasportabili. Ciò significa che potremmo spostare la produzione di H2 in giro o installarla in loco presso gli autodromi. Nel caso in cui gli autodromi possano fornire elettricità verde, ciò significa gareggiare al 100% senza CO2”.

Quanto alla possibilità di sviluppo che offre la tecnologia intelligente PFi a iniezione d’acqua, Paul Kapus ha precisato: “l’iniezione d’acqua aiuta a evitare la preaccensione, questo permette di aumentare la potenza e migliora anche la durata”.

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