AUTOMOTORACING, SI POTEVA FARE MEGLIO

testo e foto MARCO FERRERO

 

Anche questa edizione di Automotoracing si è conclusa e, come in tutte le occasioni che si rispettino, ci si trova a fare un piccolo bilancio della manifestazione; ad onta delle dichiarazioni trionfalistiche di rito da parte degli organizzatori, oggettivamente ci si ritrova con qualche perplessità e con la netta sensazione che si potesse e si dovesse fare qualcosa in più e di meglio.

La prima sensazione che si è provata, lasciando l’area “sportiva” della manifestazione è, facendo eco ai commenti che sono emersi da parte del pubblico che aveva presenziato e che non erano imperniati al massimo entusiasmo, che sia mancato qualcosa; certamente è mancata qualche novità che fosse il grande stimolo, il punto clou sul quale imperniare l’evento, quel “quid” che potesse fare la differenza in positivo.

La critica maggiore va rivolta al tracciato dove i piloti si sono esibiti e sfidati, troppo stretto, quasi da gimcana, per nulla caratterizzato da elementi di selettività, e nel quale gli spazi interni utili agli addetti ai lavori (media soprattutto) erano ridotti al lumicino, e che ben pochi elementi di spettacolarità regalava al pubblico, che quanto meno a differenza dello scorso anno riusciva a vedere in condizioni visive più favorevoli qualche evoluzione.

Come in passato è mancata un’adeguata organizzazione ed un coordinamento preventivo con chi era in pista a fotografare, che ben poche possibilità aveva per valorizzare quanto i piloti erano in grado di fare, per definire zone nelle quali poter operare e per consentire un minimo di mobilità, senza inoltre doversi trovare che prima in un punto era concesso stare e poi no, e talora senza un passaggio dedicato per potersi spostare (per recarsi in un punto si transitava a fianco delle vetture che uscivano dal tracciato).

Il tutto con un certo affanno da parte di chi era preposto a dirigere, e che dava, peraltro gentilmente, indicazioni, basandosi più sul proprio buon senso per l’applicazione delle giuste e doverose norme di sicurezza che non in base a regole preventivamente definite.

Posto che lo spazio che può offrire un parcheggio non sia tale da consentire miracoli, tuttavia, e l’esperienza non dovrebbe mancare in merito, ci si aspettava se non un upgrade quanto meno non un passo indietro rispetto allo scorso anno; nel ritenere che l’organizzazione abbia le capacità (ed il tempo) per presentarsi alla prossima edizione con tutte le carte in regola per soddisfare pubblico e media ci si auspica che si rifletta e si trovino soluzioni che possano supportare l’attività dei media e l’entusiasmo del pubblico.

Un punto positivo da annotare è relativo, all’interno dell’Oval che ospitò alcune gare delle Olimpiadi Invernali del 2006, alla presenza della BRC Gas Equipment, il cui stand ha attirato l’attenzione di tutti e presso il quale sabato pomeriggio i due piloti Gabriele Tarquini e Norbert Michelisz, rispettivamente campioni del mondo WTCR del 2018 e del 2019 con il team piemontese, hanno presenziato con la loro cortesia e disponibilità verso un pubblico festante che li acclamava.

L’appuntamento è per la prossima edizione dove, si spera, la parte “sportiva” dell’evento Automotoretrò / Automotoracing sia in grado di presentare la propria proposta sportiva con modalità che sappiano essere più attraenti e che consentano agli addetti ai lavori media di fornire un resoconto di qualità dell’evento.

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