Pelo e Contropelo: GP di Montesolito

HERIBERT STOHR

Il solito GP monegasco per cui non ci casco : niente roulette, niente casino, lo definirei un caos calmo.

Il circuito più cittadino del mondiale, Monaco, è sempre più anacronistico. Nelle prove ufficiali chi passava per ultimo sotto la bandiera a scacchi faceva la pole. Inoltre vedere molti team in grosse difficoltà per far funzionare egregiamente gli assetti delle monoposto lascia molte perplessità agli addetti ai lavori e mi auguro anche nel pubblico appassionato. Evitate di prendere per buone le riflessioni sugli assetti degli ex piloti Bobbi e Valsecchi perché ho l’impressione che, durante la loro carriera, non abbiano capito molto sull’argomento. Peccato per Leclerc che per un impedimento nel tunnel su Norris si prende tre posizioni di penalità in griglia. L’inglese ha commentato “In the dark I can’t see you but I hear you” (nel buio non ti vedo ma ti sento). Perez è più Checo che mai andando a sbattere alla Santa Devota che ancora prega per lui : partirà ultimo.

La Mercedes porta una versione B con le pance larghe ma non è certo il circuito adatto per capire se vada meglio della precedente.

Avrebbe vinto Alonso e ve lo dimostro. Intanto tenete in mente questo dato; per percorrere la pit lane e cambio gomme si impiegano mediamente 18 secondi. 53° giro piove e i tempi si alzano di 6 secondi. 54° giro Max ha 11”9 su Alonso che entra in pit ma monta le slick medie al posto delle intermedie. 55° giro Max ha 24”9 su Fernando girando in 1’38”9 contro 1’50”3 dello spagnolo (se togliamo i 18” per la sosta avrebbe girato 6 secondi meglio dell’olandese). 56° giro entrambi hanno fatto il cambio gomme per montare le intermedie (quindi nuova sosta per Alonso) e Max ha 18”6 di vantaggio perché ha girato in 2’10”5 contro i 2’06”6 di Fernando. Riassunto. Sottraggo i 18” della sosta in più, aggiungo i 6 secondi più veloci del 55° giro e i 4 più veloci del 56° giro (senza contare che avrebbe avuto una gomma più calda di un giro rispetto a Verstappen), il risultato sarebbe stato che Alonso era al comando con almeno 10 secondi di vantaggio sull’olandese. Nei rimanenti 22 giri ponendo il caso che Max avrebbe raggiunto lo spagnolo, in che modo lo avrebbe superato? Improbabile direi.

 

La Ferrari ha replicato l’opera teatrale “Aspettando Godot” nell’attesa di una safety car che non si è vista e anche senza l’errore di Sainz la strategia li avrebbe puniti. Zhou parte con gomme morbide, con le medie Ver-Per-Ham-Oco-Hul-Tsu-Dev-Nor-Alb-Sar, con le dure Alo-Sai-Lec-Mag-Bot-Str-Gas-Rus. Un bel rebus. Pronti via e tutto regolare senza problemi fino al Mirabeau dove Hulkenberg fa un sorpasso garibaldino su Sargeant con contatto duro e si becca 5 sec di penalità; al tornante del Grand Hotel solito ingorgo nelle retrovie e Stroll vuole passare in uno spazio stretto neanche guidasse un quad. Pit stop subito per smarcare l’obbligo e montano le dure Perez, Zhou e Hulkenberg, tanto erano ultimi. Verstappen e Alonso se ne vanno e Ocon fa da tappo per gli altri al grido romagnolese “Tin bota”. 11° giro Sainz colpisce , senza volerlo, con l’ala la post dx di Ocon veramente piantato in frenata alla chicane.

Il danno è lieve e lo spagnolo continua non senza bofonchiare “Ocon blends in with curbs” (Ocon si mimetizza coi cordoli). Bandiera bianco nera per Carlos. Le Williams degradano presto le gomme e vanno al pit per montare le dure (19° e 20° giro). 21° giro Ver a 8” su Alo, a 23” Oco, Sai,Ham,Lec,Gas,Rus,Tsu, Nor. 32° giro Lewis è il primo dei top drivers a montare le dure, poi tocca ad Ocon, poi Sainz, poi Perez che centra Stroll e deve cambiare anche il musetto. Gli altri continuano imperterriti. Al 34° giro Hamilton fa il giro più veloce della gara e quello rimarrà. 45° giro finalmente c’è il pit di Leclerc che è sulle tele ormai, al 48° Gasly, al 51° Norris (che si morderà mani e piedi) perché al 53° giro inizia la pioggia in tre curve, Bottas e Stroll montano subito le intermedie. Sainz fa un rischioso dritto al Mirabeau imitato il giro dopo da Russell che rientra proprio mentre arriva Perez che lo colpisce in un punto robusto.

 

Nessun danno ma 5 secondi di penalità per l’inglese. Stroll fa la palla da biliardo sbattendo a destra e a sinistra ( ritiro per lui) e ci fa capire che il grip è scarso anche con le intermedie che tutti montano tra il 54° giro e il 55° giro (a parte l’errore di Aston con doppia sosta per Alonso), le Ferrari le ultime a farlo al 56° giro, mentre continua un assurdo Magnussen (consigliato dal muretto Ferrari?) che fa la chicane mobile finché non va lungo alla Rascasse costringendolo al pit. Monta le full wet che già avevano montato Perez e Hulkenberg proprio quando sull’asfalto l’acqua stava progressivamente diminuendo. Pessima scelta, girano 5 secondi più piano degli altri. Il tedesco si prende altri 10 secondi di penalità per non aver scontato correttamente la prima.; strana la bandiera bianco nera per Gasly per un innocente taglietto millimetrico alla chicane. Piccolo dramma per Tsunoda, era 9° e per un problema ai freni si fa superare da tanti rivali e commenta ” The brake pedal feels like the gas pedal!!! ” (il pedale del freno sembra quello del gas!!!) e giù una sfilza di parolacce. Perez monta le intermedie al 72° giro e Magnussen si ritira al 75° giro.

1° Verstappen buona strategia su Alonso ma senza l’errore Aston non ce l’avrebbe fatta. 2° Alonso, vittoria sfumata per un errore grave, occasione unica. 3° Ocon, quando la testa gli funziona come il piede destro fa risultati eccellenti. 4° Hamilton, non poteva fare meglio di così anche se il podio era alla sua portata. 5° Russell, idem come il compagno. 6° Leclerc, arrivato come era partito ma perde un posto per strategia sbagliata. 7° Gasly, bella gara per lui. 8° Sainz, annusava il podio e non lo avrebbe usurpato, poi un errore suo e uno del team. 9° Norris, con le intermedie lui e il compagno erano più veloci di 1 o 2 secondi su tutti ma doppiato. 10° Piastri, bravo come il suo compagno blasonato. 11° Bottas, benino dai. 12° De Vries, idem, forza. 13° Zhou, discreto. 14° Albon, idem. 15° Tsunoda a 2 giri con problema tecnico ma era a punti quindi bella gara. 16° Perez, nessuna rimonta nonostante il potenziale. 17° Hulkenberg, sbaglia gomme quando piove ma poi ha 15 secondi sul groppone. 18° e ultimo Sargeant, male le Williams qui.

Mi chiedo se il muretto Ferrari non avesse in collegamento il meteorologo Giuliacci dall’Italia perché rassicurano via radio i piloti con “ Prevista pioggia fra 45 minuti “ invece arriva dopo pochi minuti.

Ora si va a Barcellona dove piove di rado e con la novità del vecchio tracciato senza la banalissima e avvilente chicane prima dell’ultimo curvone.

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