Pelo e Contropelo: Gp del Fatto Raro

HERIBERT STOHR

 

L’aria più rarefatta in altura del Messico è una fatta aria per i motori Ferrari . All’interno del team occorre osservare e controllare i fatti e prendere delle decisioni. Per cui il fatto raro di questo gran premio è stato che Sainz si è beccato 58 secondi di distacco dal vincitore e Leclerc altri 10 secondi in più rispetto al compagno. Una disfatta Ferrari che non si vedeva da tempo. Comunque già la settimana scorsa la Mercedes aveva suonato le Ferrari e ciò doveva essere un campanello d’allarme. Campanelli che la monoposto austro-inglese non sente da parecchie gare. Faccio fatica a comprendere la strategia Mercedes ; nel momento in cui la loro auto sta diventando discretamente competitiva ( i piloti non hanno bisogno di presentazioni) il team non sfoggia mai una aggressività sportiva per verificare quanto possano spingersi attaccando duramente gli avversari. Invece corrono in difesa credendo che gli altri possano avere problemi di gomme (il graining di Verstappen e Perez era da solletico sotto le ascelle) e un 2° posto oggi è stretto stretto mentre cinque gare fa sarebbe stato da baciarsi i gomiti. Rimane un mistero la grande competitività Aston Martin in Usa e il tonfo odierno a distanza di pochi giorni.

Ora sappiamo che sforare il budget cap fa vincere non uno ma due mondiali, se non tre. E i conteggi per l’anno 2022 quando verranno resi noti? Christian Horner non potrà più portare sua moglie ai GP per non sforare il budget e anche la fidanzata di Verstappen dovrà pagarsi le trasferte di tasca sua. Il babbo Jos è già stato legato ad una sedia in Olanda.

Velocissimi qua i giudici nel dare le penalità, grazie a Liuzzi o grazie al paese di Speedy Gonzales?

La Pirelli decide di portare le stesse mescole di Austin nonostante che l’asfalto del Messico non sia dei più aderenti ma il circuito è corto e con molte curve lente e i team hanno ali cariche che sembra di essere a Montecarlo.

Anche per i motivi di cui sopra i top team partono con gomme morbide mentre Mercedes con gomme medie, anche Latifi, Vettel, Tsunoda e Schumacher montano gomme belle rosse anche per differenziare strategia all’interno dei loro team che forse non avevano idee chiare e tirano all’inzecca : ah com’è superprofessionale e sofisticata la F1!!

Alonso è sfortunato? Ha rotto 7 motori in 20 GP quest’anno? Contate quanti piloti hanno rotto i motori durante i 20 Gp e fatevi una domanda. È colpa del pilota o di chi fabbrica i motori? Fernando è famoso per le sue scalate al volo e anche con marce un po’ troppo corte; pensate che faccia bene ad un motore che dovrebbe almeno durare per sei gare?

Pronti via e Max si difende bene in prima curva, Lewis è guardingo ma poi trova un corridoio libero per la seconda curva che lo piazza dietro all’olandese dato che Russell non può difendersi perché rischierebbe un contatto col compagno, esce piano da curva 3 e Perez lo passa. Dietro ci sono piccoli scompigli che variano alcune posizioni rispetto alla griglia. Verstappen impiega ben 9 giri per togliersi Hamilton da vicino ma comunque sotto i 2 secondi. Da segnalare Bottas passa Ocon, Ricciardo passa Zhou, Stroll passa Gasly con toccatina friendly. 13° giro, Gasly ripassa Stroll facendosi largo a spintoni in modo plateale : 5 secondi di penalità gli arrivano giusti e garantiti. Mentre Verstappen, sudando un po’, porta a 2 secondi il vantaggio sull’inglese Lewis, arriva il primo pit stop della gara (18° giro) con Stroll (gomme morbide). Al 24° giro Perez (medie) pit di 5 secondi e Mick (medie); al 26° Verstappen in 2,5 secondi (medie) e Latifi (dure). Al 29° Leclerc (medie) in 2,3 sec ma poi, a sorpresa, il giro dopo entra Hamilton (dure) in 3,3 sec. Dove sta il vantaggio se lo stint è 4 giri solamente più lungo rispetto all’olandese? Anche Sainz (medie) in 3,5 sec, Tsunoda (medie), Norris (dure), Ocon (dure), Russell (dure). Come noteremo anche dopo, c’è molto caos su quale mescola montare per l’unica sosta in quanto sembra che le gomme degradino poco e gli stint si allungano. E allora 39° giro Vettel (medie), Albon (morbide), Magnussen (morbide), il giro dopo Bottas (dure) poi dopo Alonso (dure), Gasly (morbide), Stroll (morbide) e seconda sosta per lui, gli ultimissimi al pit sono Ricciardo (morbide) e Zhou ( morbide). Nelle posizioni di vertice nulla da segnalare tranne che la Mercedes prega “Santo Agostino sorgt dafür, dass die Reifen des Niederländers bald zerstört werden” (Santo Agostino fa che le gomme dell’olandese si distruggano presto).

A ravvivare la gara ci pensa Ricciardo che tromba Norris che con quella mescola dura non va neanche in discesa ma poi l’australiano si fa ingolosire da un mini pertugio per passare o mettersi in condizione di………Tsunoda chiude senza incertezze e carambola sulle ruote dell’australiano facendo danni alla sua monoposto costringendolo al ritiro “オーストラリアにも自爆テロがあります”(anche in Australia ci sono i kamikaze). Ricciardo si becca 10 secondi di penalità. 55° anche Latifi si convince per un secondo pit stop per gomme morbide dato che chi le ha montate rimonta bene in modo convincente. Ricciardo specialmente, poi Gasly e Zhou rimontano grazie alla mescola. C’è un Alonso in crisi e si fa superare dopo aver rotto le scatole (come al solito) al doppiaggio di Lewis. Sapremo dopo che andava a 5 cilindri. E perché non ti sei ritirato?  Bottas cede a Norris ma è una lotta fra delusi. Alonso, non pago, rompe il motore e fa una doppia sceneggiata che tanto piace alla tv e a quelli che credono alle favole.

Virtual Safety Car che dura neanche lo spazio di un giro ma intanto Max si prende altri secondi di bonus su Hamilton che con continui lamenti via radio si rende conto di quanto il suo team abbia perduto la mentalità vincente e combattiva. Segnalo solo l’ennesimo rientro in pit di Russell per fare, da buon soldato, il giro più veloce della gara con gomme morbide ma quel punticino in più non intimorirà la Ferrari per il secondo posto nei Costruttori. 1° Verstappen, che macchina! 2° Hamilton, lui è sempre lui, il team non è più lo stesso anche se la scritta è uguale; montare mescole normali no? 3° Perez, acclamato, illuso spento, ha i suoi limiti e spesso li evidenzia. 4° Russell, non ha rischiato in prima curva e lì ha perso la gara e ogni altra occasione per figurare meglio, per cui una piccola bocciatura per lui. 5° Sainz, duella con Leclerc per 5 curve ma poi il ritmo è quello dei rassegnati. 6° Leclerc, solo un posto meglio rispetto alla griglia e lontanissimo dai primi come Carlos, prestazione da dimenticare, era meglio il piano R. 7° e primo degli altri ma doppiato Ricciardo, strategia ottima tale da riprendersi con gli interessi i secondi di penalità inflittigli. Molto sorridente. 8° Ocon, se la cava benino con le gomme dure e riesce a fare risultato migliore delle previsioni. 9° Norris, strategia non fenomenale ma lui si riscatta nel finale di gara. 10° Bottas, si aspettava un grande 7° posto che non è arrivato, un po’ per colpa del team e un po’ per colpa sua dato che non è il mago dei duelli. 11° Gasly, buona strategia e senza la penalità sarebbe andato a punti ma, per me, anche lui si meritava 10 secondi di sanzione per la sua manovra sudicia. 12° Albon, un abitué dei piani medio-alti, sempre bravo, peccato per la pettinatura colorata. 13° Zhou, buona gara ma senza aiutini vari è dura entrare a marcare punti. 14° Vettel, dopo grandi prestazioni un ritorno nell’ombra e non è facilmente comprensibile. 15° Stroll, una sosta di troppo, sembra che corra per tentativi, è vero che partiva però dal fondo. 16° Schumacher, crisi Haas più che altro. 17° Magnussen, stessa cosa, partito ultimo arriva penultimo. 18° Latifi (ultimo) per i suoi costanti risultati entrerà nel Guinness dei Primati ma non certo nella Hall of Fame.

In un fuori onda, Mattia Binotto si è lasciato scappare una dolcezza scurrile definendo la regola della FIA tanto discussa…il budget chiapp !

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