F1 GP SPAGNA GP di Schiaffellona

HERIBERT STOHR

 

Gara di schiaffi. Hamilton li da a tutti, Bottas li prende da Verstappen, Perez da uno scappellotto a Stroll per una sosta in meno ai box, Ricciardo se li da da solo per la strategia del primo stint lunghissimo che lo porta fuori dai punti, Vettel che ne darebbe qualcuno all’ingegnere del muretto box per gestione gomma rossa, Sainz idem causa primo pit rimandato in pista dietro ad Albon, Albon idem per essere sempre sacrificato ad ogni gara essendo sempre il primo pilota chiamato a fare il pit stop come esperimento pro olandese et colleghi (che ringraziano), Grosjean che dovrebbe prendere un vallo di schiaffi da colleghi e dal suo team per le cavolate espresse dalla sua guida, infine uno sberlone alla Ferrari per l’affidabilità dell’auto di Leclerc.

La partenza incide sul risultato finale perché Bottas rimane perplesso alla prima curva “Jarru myohassa? Puristanko enemman? Ja nyt?” (freno tardi? Stringo di più? E adesso?). Verstappen e Stroll gongolano ritrovandosi 2°e 3°.

Dopo pochi giri inizia la melina, d’altronde siamo in Spagna. Praticamente tutti cercano di capire quanto risparmiare sul degrado gomme. Max sembra tenere bene il ritmo di Lewis invece l’inglese appena decide di spingere prende il distacco che vuole, appena si rilassa rimane fissa la distanza fra i due. Come sempre accade è Albon a pittare per primo; è il 18° giro gomme bianche per lui.

Et voilà, 4 giri dopo si ferma Verstappen e monta gomme gialle. Dalla sequenza delle soste dei piloti si comprende che saranno due le soste per tutti. Ricciardo, Perez e Vettel (tra i top drivers) sono quelli che invece si fermeranno per un solo cambio gomme ma per il primo sarà un harakiri perché arriverà 11° mentre per gli altri due andrà bene perché raggiungeranno un risultato migliore del previsto : 4° e 7°. Interessante il dialogo tra il tedesco e il suo ingegnere tipo “Insomma devo fermarmi? Devo continuare? Avete deciso o decido io? Testa o croce?”.

Pressapoco così era il concetto. Da segnalare che i sorpassi vengono effettuati solamente grazie al Drs aperto in fondo al rettilineo dei box, dispiace ammetterlo ma sia il tracciato che la tipologia delle macchine non lasciano altre soluzioni. Al 37° giro sembra di sentire cantare Gianni Pettenati ” Finché vedrai sventolar bandiera gialla tu saprai che qui si balla ed il tempo volerà”. Leclerc è in testa coda!! Safety car? Qualcuno non vede l’ora ma….. il monegasco riparte sorprendentemente nonostante abbia dato la sensazione di aver subito lo spegnimento del motore.

Il replay ci aiuta a capire che la causa è stata il bloccaggio dell’asse posteriore come se avesse inserito la prima marcia o avesse tirato il freno a mano che non ha. Pare problema elettrico ma la storia delle cinture slacciate mi sembra una perdita di lucidità mentale (su internet troverete il lungo dialogo tra lui e il suo ingegnere) . Psicologo cercasi. Poco dopo abbiamo assistito al suo ritiro che sa tanto di spirituale. Ora attendo al varco i detrattori di Vettel dato che ha salvato il salvabile.

E Bottas chiamato ad un terzo pit stop? ” Mutta enta jos olisin jo asettanut parhaan ajan!? ” (ma se avevo già fatto il miglior tempo!?). Solamente i primi tre al traguardo rimangono a pieni giri. Ed è la prima volta in carriera che Vettel benedice di esser stato doppiato altrimenti…… Dopo un terzo di gara minacciosi nuvoloni si aggrappano al teleschermo. Sentiamo via radio chiare previsioni di pioggia al 50° giro. Ma poi il maltempo decide di puntare verso la Francia. Hamilton Verstappen Bottas, è un podio ricorrente.

Fortunatamente non ci saranno due gare a Barcellona se no…. sai che schiaffoni ancora.

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