F.1 Sir Jackie Stewart e il revival con la Tyrrell 006 dopo 50 anni a Goodwood: è un violino!

DI PAOLO CICCARONE FOTO GOODWOOD REVIVAL

Per celebrare i 50 anni dalla vittoria del suo ultimo mondiale, il pilota scozzese racconta il suo giro a Goodwood al volante di una vecchia compagna di avventure, la Tyrrell 006

Il casco bianco con il tartan del suo clan scozzese. La Tyrrell 006 con cui vinse il mondiale nel 1973 ancora nel suo blu fiammante. Un colpo di acceleratore, il V8 Cosworth che sale di giri, la prima innestata e sir Jackie Stewart si lancia in un giro dimostrativo a Goodwood durante il celebre festival. A 84 anni compiuti, il tre volte campione del mondo di F.1 gira ancora per il paddock. Fa l’accompagnatore dei clienti VIP della Rolex, illustrando loro i segreti del circus iridato. In una pausa del suo tour a Singapore lo abbiamo avvicinato e fatto raccontare questa esperienza incredibile: “Goodwood è un appuntamento imperdibile per me – ci dice – ho già girato in altre occasioni con varie vetture. Non potevo mancare stavolta a celebrare i 50 anni dal mondiale del 1973 con la Tyrrell”.

Vederla in azione con casco e tuta vintage ha fatto un certo effetto, ma chissà come è quella macchina da guidare dopo tanti anni…”Come è da guidare? Un violino, perfetta. E’ di proprietà di mio figlio e la tiene curata gelosamente come se dovesse correre il GP il giorno dopo. Per cui non è stato un problema farla girare. E’ ancora perfetta, una delle migliori monoposto che abbia mai guidato in vita mia. Un colpo di gas ed è partita al volo, freni, cambio leggero con innesti rapidi come il primo giorno di vita, freni forti e funzionanti, stupenda davvero”. Chissà che emozione infilarsi in quell’abitacolo dopo tanto tempo…”beh, posso garantire che non sono cresciuto in altezza rispetto a quel periodo, per cui il mio sedile andava ancora perfettamente, non ho dovuto spostare niente”.

Immaginiamo, visto che a 84 anni è ancora filiforme come ai tempi in cui correva. In quanto all’emozione di calarsi in quell’abitacolo? “Emozioni? Ragazzo, io sono scozzese, per noi non esistono emozioni. Le cose si fanno e basta”. Sta a vedere che il vero Ice Man è lei, Sir Stewart e non Raikkonen…”Sì, siamo noi scozzesi, privi di emozioni, freddi e determinati. Non dimenticatevelo. Dovevo guidare la mia macchina, cosa che ho sempre fatto, quindi cosa c’era da emozionarsi nel fare una cosa che facevo sempre?”. Punti di vista, sa a quel tempo noi tifavamo Ferrari e Jackie Ickx per cui lei era il rivale numero 1…”Vi capisco, ma Jackie era a Goodwood con me, abbiamo parlato tanto, è sempre molto vicino, è stato bello ritrovarsi tutti insieme”. Non è che le piacerebbe fare altro con quella macchina? “L’idea di fare qualche gara storica mi è venuta, la macchina va benissimo, un violino lo ripeto. Perfetta. Io credo di saper guidare ancora, non sarebbe male, ma mio figlio ci tiene troppo a quella macchina, mi sa che non è d’accordo…”.

Lei ha fatto tanto per la sicurezza ai suoi tempi, qualche rammarico o come giudica la situazione attuale? “Era un periodo in cui si moriva facilmente, abbiamo cercato di fare il meglio possibile con quello che avevamo all’epoca e sono felice se abbiamo potuto salvare dei colleghi da una fine atroce. Oggi sono felice di vedere questa F.1, ma si deve sempre fare tutto il possibile e non fermarsi mai sulla strada della sicurezza, mai dare per scontato che si è fatto il massimo. E adesso mi scusi, ho un gruppo di ospiti da portare nel paddock, per cui ho del lavoro da fare”. A 84 anni gira ancora il mondo, finanzia la fondazione per la lotta alle malattie senili e lavora ancora come testimonial. Se lo vede…l’ex ministro Fornero, la pensione con uno così ce la scordiamo…

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