F.1 GP AUSTRALIA Ricordi di viaggio e quell’ingegnere misterioso nei box col finale a sorpresa

DI PAOLO CICCARONE

Melbourne, un nome che riporta alla mente i periodi dell’impero britannico e delle scoperte a ripetizione in un periodo storico in cui ancora oggi si trovano le tracce. Come Melbourne, la città, anzi l’area, raccoglie una decina di comuni per un totale che supera i 5 milioni di abitanti. Ma quando si tratta di F.1 tutto ruota attorno al parco vicino la zona di Santa Kilda e il centro storico (si fa per dire…) e lo Yarra River coi suoi avvenimenti, concerti ed esposizioni. L’ultima volta fu nel 2007 con una città che dal 1996, prima edizione del GP dopo Adelaide, era già profondamente cambiata, con autostrada che dall’aeroporto portava in città, con una serie di quartieri e strade che in meno di 10 anni avevano già trasformato tutto. Una evoluzione continua dove i ricordi si accavallano. E si torna a quel 1996, prima edizione.

Quando si usciva con Miss Polonia nel paddock…altri tempi

Era ancora inverno in Europa, ma quel 10 marzo da quelle parti era estate torrida. Era appena il 12 novembre quando avevamo lasciato Adelaide che dopo poco si dovette tornare in Australia. La tirata era bella pesante, sia per le tante ore di volo, sia per il clima: freddo da noi, caldo estate da loro. E le 10 ore di fuso (ad Adelaide anche la mezz’ora a dire il vero) a complicare le cose.

Attrici famose che a ricordo imperituro lasciavano senza fiato

Si arriva a Melbourne alla scoperta di un nuovo mondo: tutta altra cosa rispetto ad Adelaide, che sembrava provincia disastrata al confronto con quello che offriva Melbourne, anche se ad Adelaide i rapporti umani erano più stretti, c’era più complicità, a Melbourne era grande città con tutto quello che ne segue. Trovato l’Albert Park, col suo lago centrale, i viali odorosi di eucalipto, con gli alberi curati e le transenne a limitare gli accessi dai quattro lati, con la linea del tram da un lato e lo stradone a tre corsie dall’altro. I box prefabbricati e l’odore di agnello grigliato: c’era una crisi internazionale e l’esportazione di montoni e agnelli verso i paesi arabi si era arrestata di colpo e l’eccesso di produzione aveva obbligato, o quasi, i rivenditori locali a offrire solo questo tipo di carne. Mischiata con cipolle e spezie varie. Inutile dire che l’aria era impregnata e quindi, dopo un po’, cominciava a stufare.In un box di un team (che non nominiamo) veniamo incuriositi da un personaggio che in un angolo, con un pesante vestito di flanella a quadrettoni, cravatta stretta e abbondante sudorazione, stava in piedi a osservare le operazioni su un pilota.

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