F.1 ANTONIO GIOVINAZZI Una stagione sufficiente ma ora serve la zampata

DI PAOLO CICCARONE

Fine anno e tempo di bilanci, vale per tutti i campi della vita, compresa la F.1. Dopo la seconda stagione di Antonio Giovinazzi in F.1 è il caso di riguardare il film di questa stagione complicata. I 4 punti presi dal pilota di Martina Franca, unico italiano in gara con l’Alfa Romeo, sono un bottino migliore rispetto all’anno scorso, dove a inizio stagione l’Alfa Romeo andava certamente meglio rispetto a quella attuale. Per cui fare più punti in un anno in cui la macchina va peggio, è degno di merito.

Ad Antonio sono state fatali alcune gare.

A Monza, ad esempio, un possibile 6 posto è stato vanificato da un clamoroso errore della squadra che, imitando la Mercedes, ha richiamato ai box Antonio come ha fatto Hamilton. Peccato che la corsia box fosse chiusa per l’incidente di Leclerc e quindi il pilota pugliese è stato penalizzato ed è finito fuori da un piazzamento che avrebbe meritato perché a Monza andava davvero forte e stava facendo una delle più belle gare della stagione. Altro punto nero il Mugello, coinvolto in un incidente al via della ripartenza dietro la safety car. Magnussen ha frenato di colpo e chi lo seguiva non ha potuto evitare l’incidente e così un altro possibile piazzamento è finito in un mucchio di rottami.

Sfortuna da un lato, disattenzione del team dall’altro, tanto che a inizio stagione, specialmente in Austria, i ripetuti team radio della squadra che gli intimava di cedere la posizione a Raikkonen senza una ragione, hanno fatto il giro del mondo. La Alfa Romeo Sauber ha peccato spesso e volentieri con le strategie, penalizzando Antonio che, al contrario di Raikkonen, non ha saputo imporsi. Infatti, tanto è esperto e fa di testa sua il finlandese, tanto si affida al muretto dei box Giovinazzi.

E questo si è dimostrato un errore fatale per raccogliere punti preziosi. Fra le note positive della stagione, c’è il confronto in qualifica con Raikkonen, battuto per 9 a 8 nei giri veloci e quelle volte che c’è stata la sconfitta in prova spesso era per esperimenti della squadra sugli assetti. Detto delle cose belle fatte vedere da Giovinazzi, c’è da rimarcare anche qualche errore di troppo.

In Belgio errore da matita blu

In Belgio è stata buttata una occasione di fare bene con una uscita di pista dovuta a un errore di guida. Non ci voleva, specialmente sulla stessa pista dove 12 mesi prima era andato a sbattere all’ultimo giro quando ormai era in zona punti. Sono errori che pesano nel bilancio della squadra (vedi anche i danni fatti al Mugello) che non depongono a favore della crescita del pilota. Un altro aspetto importante è che Antonio non ha mai dato uno sprazzo, un segnale adeguato, per mostrare il suo talento. Ogni tanto, a parte qualche bel duello e sorpassi (specialmente contro Vettel e la Ferrari, ma per le posizioni di rincalzo) è mancato l’acuto.

Adesso Antonio ha un altro anno di contratto con l’Alfa Romeo e la possibilità di fare bene. La squadra deve rivedere le strategie e Antonio deve sapersi imporre, altrimenti rischia di stare fuori dal giro anche perché nel 2021 scade il contratto Alfa Romeo e coi vari Mick Schumacher, Illot e Scwartzman in fila alla FDA, la scuola Ferrari di cui Antonio fa parte, è meglio premunirsi. Un segnale arriva dalla nomina di Illot come terzo pilota della rossa. Era Giovinazzi il terzo pilota, vuol dire che dall’anno prossimo ci si trova a lottare da soli. E questo Antonio lo sa, per cui stringere i denti e tirare fuori le unghie. Non ci sono alternative.

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