F.1 al Mugello, risolto il problema con l’hotel che la festa possa cominciare!

DI GIUSEPPE MAGNI

Tutto è bene ciò che finisce bene. Il nostro racconto sulle vicissitudini relative alle prenotazioni alberghiere per il Gran Premio di Toscana Ferrari 1000 al Mugello del prossimo 13 settembre aveva creato malumori e una eco che ha raggiunto i titolari di hotel. I quali, volendo evitare una immagine negativa per fatti di cui erano solo parzialmente responsabili, si sono cortesemente impegnati a trovare una soluzione alternativa. Ho infatti avuto l’opportunità di parlare con il gentilissimo Signor Ducci, dell’Albergo La Felicina, che mi ha spiegato, con dovizia di dettagli, tutto l’arcano.

LA TELEFONATA DELLA FELICINA RISOLVE I DUBBI

Addirittura il titolare dell’albergo mi ha confermato la disponibilità presso la sua struttura di una camera per il sottoscritto, cosa che non risultava affatto chiara dai messaggi intercorsi, anzi. Dal mio canto, ho chiarito e ribadito subito che non ero assolutamente intenzionato a confermare la mia, seppur valida, prenotazione, dopo che lo stesso Albergo La Felicina era stato richiesto come base logistica da un Team di Formula Uno. Troppo importante e giusto lasciare posto ai primi attori protagonisti di un così stupendo e meraviglioso evento! Avevo in effetti già accettato e pagato una soluzione alternativa, cancellata e rimborsata, purtroppo, dal locatario nell’arco di poche ore.
In effetti, il Gran Premio di Toscana Ferrari 1000 rappresenterà davvero un evento storico, non solo per la Scuderia Ferrari, che celebrerà lì il suo millesimo Gran Premio disputato in Formula 1, ma anche per il Circuito del Mugello, a mio parere la più bella pista in Europa insieme a Spa Francorchamps, e tutto il territorio della Regione Toscana.

LA F1 AL MUGELLO, UNA FESTA CHE SI SPERA SIA PUBBLICA

Benissimo ha fatto, dunque, il Signor Carlo Ducci a chiarire la situazione e a sottolineare la sua disponibilità e impegno e far sì che l’evento si svolga nel migliore dei modi e diventi indimenticabile per tutti quelli che avranno la fortuna di poterlo vivere. Compresi i tifosi.
Sì, avete letto bene: compresi i tifosi, dei quali sembra che in troppi ormai si stiano dimenticando l’esistenza. Addirittura con dichiarazioni di personaggi di spicco, secondo le quali si sostiene che i tifosi in pista non siano così fondamentali per la Formula 1. Ebbene, fatte salve le regole e le precauzioni sanitarie assolutamente prioritarie a seguito del coronavirus, non accetteremo mai di stare lontani da una passione per la quale abbiamo speso una fortuna e una vita!

LA FESTA DEI 1000 GP IN MANO AI ROBOTTINI? NOOO


Il Gran Premio di Toscana Ferrari 1000 dovrà essere una festa! Ma quale festa farete con i robottini a dare i trofei ai vincitori e quel podio ridicolo? Davvero a voi non deprimono scene del genere?
Ripeto fino allo sfinimento: la situazione sanitaria ha la massima priorità, ma a Le Mans hanno già deciso: chi è possessore del biglietto potrà entrare in circuito a vedere la gara. Perché a Monza o al Mugello dovrebbe essere diverso?

MESSAGGIO ALLA F.1, I TIFOSI VOGLIONO TORNARE IN PISTA

L’articolo precedente sulla situazione alberghiera e anche questo, vogliono essere un messaggio forte e chiaro alla Formula 1, ai suoi reggitori e a tutto e a tutti quelli che gli girano intorno: NOI ALLA NOSTRA FESTA VOGLIAMO ESSERCI!
Se non ci sarà posto in albergo dormiremo in tenda o sotto le stelle. Sarebbe la millesima volta. Così facendo non creeremo disagi ad alcuno nemmeno di traffico. Perché rimarremo attaccati alla rete per più di cento ore filate, pur di assistere alle evoluzioni delle Rosse sulle Arrabbiate o sul Correntaio.
NOI VOGLIAMO ESSERCI! Come ci siamo sempre stati, in tutti i circuiti in Europa e anche fuori. Come a Monza, dove ogni anno, sotto al podio, quello senza i robottini, creiamo lo spettacolo emozionante di un mare dalle onde rosse, fatte di cuori caldi e occhi lucidi.
Ecco, credo che se potessimo guardarci negli occhi ci fareste entrare, anche subito. La mascherina non copre gli occhi. E non potrà mai coprire nemmeno la nostra anima

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