CONTROMANO Primo pilota, secondo pilota, primo pilota e mezzo…

DI RODOLFO INTELISANO

Torno, a mente fredda e a distanza di tempo sulla gara di Imola, per fare solo qualche piccola considerazione: sul piano tecnico, le basse temperature non hanno aiutato la Ferrari che fa più fatica a gestire le gomme in queste condizioni rispetto alla Red Bull e dall’altro lato hanno dato una mano alla Red Bull sul piano della affidabilità che con temperature alte, va in crisi come già dimostrato dalle prime due sessioni di libere di Miami, sul piano umano, invece, la tensione che ha colpito tutta la squadra Ferrari nel ritrovare la folla di Imola e la collina della passione dopo ben 16 anni non ha giocato a favore.

LA TENSIONE DA CONTROLLARE

La tensione ha tradito il meccanico della posteriore sinistra al primo pit stop di Leclerc e gli stessi piloti si sono fatti prendere dall’ansia: Leclerc non ha saputo accontentarsi del terzo posto finendo per commettere un errore per troppa generosità. (Lì ci sarebbe voluta la freddezza di un Lauda o di un Prost, ma avrà tempo per imparare. Lo stesso Prost ad inizio carriera avrebbe fatto lo stesso errore di Charles ma poi imparò proprio da Lauda a restare freddo nei momenti essenziali.)

SAINZ ANSIA DA PRESTAZIONE

Sainz ha vissuto una doppia ansia: quella di far bene davanti al pubblico Ferrari e quella di cercare di tenere il passo di Leclerc e così il problema nelle qualifiche e alla staccata della Villeneuve con Ricciardo, dove, va ammesso, ha avuto poche colpe, se non quelle di una cattiva partenza e anche parecchia sfortuna. E qui veniamo al punto: se il mondiale sembra dover essere un affare riservato a Ferrari e Red Bull, le gerarchie nel team della lattina sono chiare, mentre non sono chiare in Ferrari, dove Sainz reclama ancora una parità di trattamento con Leclerc che in queste prime quattro gare non si è meritato.

RED BULL GERARCHIE MOLTO CHIARE

Lo scorso anno, con una macchina da terza fila la sua consistenza in gara ha avuto alla fine, in termini di punteggio, ragione sulla velocità di Leclerc che, anche l’anno scorso, nel cercare di sopperire ai limiti della macchina commetteva qualche errore di troppo. Oggi però con una vettura vincente Leclerc si sta guadagnando sul campo i galloni di capitano ed è abbastanza singolare che ancora non gli vengano riconosciuti nei confronti di un buon pilota come Sainz quando invece non c’è stata nessuna remora, né tantomeno alcun rispetto nel concedergli nei confronti di un 4 volte campione del mondo.

I PRECEDENTI DI REUTEMANN E WILLIAMS

Reutemann perse il mondiale del 1981 per la lotta interna in Williams con Jones, Piquet e Mansell (guarda caso sempre Williams) regalarono il mondiale 86 a Prost per le loro lotte intestine, Alonso e Hamilton per lo stesso motivo, regalarono a Raikonnen il mondiale 2007, ultimo titolo di un pilota Ferrari. Puoi lasciare combattere i tuoi piloti quando c’è una superiorità netta come nel caso della McLaren- Honda con Senna e Prost o, più di recente della Mercedes con Hamilton e Rosberg. Poi ci sono i casi in cui, in presenza di una comunque netta superiorità tecnica, la gerarchia la fa in modo del tutto naturale il cronometro, vedi Schumacher con Barrichello e lo stesso Hamilton con Bottas.

FERRARI, TEMPO DI SCELTE

Ma in assenza di una netta supremazia tecnica bisogna fare delle scelte. Per questo rimase scandalosa la scelta di Todt di ordinare a Barrichello di lasciar vincere Schumacher in Austria nel 2002. Quel anno la superiorità Ferrari era tale che non c’era alcun bisogno di umiliare Barrichello che quel giorno si era dimostrato superiore, come qualche volta è accaduto anche a Bottas con Hamilton, finendo così con umiliare di fatto lo stesso Schumacher che mai andò certo fiero di quella vittoria.

IL MONDIALE E’ UN GIOCO DI SQUADRA

Quello scandalo portò persino a cambiare i regolamenti e a vietare i giochi di squadra. Oggi le regole sono cambiate ancora e lottando con una squadra dove Perez sa perfettamente quale è il suo ruolo bisogna che in Ferrari decidano in fretta il ruolo di Sainz, anche perché il suo tentativo di tenere il passo di Leclerc si sta traducendo in troppi errori (anche oggi in PL2) che rischiano di portare via punti anche nei costruttori. Miami ultima spiaggia, poi bisognerà decidere prima che sia troppo tardi. Ma la decisione mi sembra abbastanza ovvia: differenza fra un fuoriclasse e un ottimo pilota…

Rodolfo Intelisano

 

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