CONTROMANO Marko&Horner, la premiata ditta inganni: accusano gli altri per errori propri

DI RODOLFO INTELISANO

“Non è possibile quello che è successo. 10 secondi di penalità? Scherziamo? Non si possono applicare in questo caso le normali penalità sportive. Non conosco la pena massima, ma un comportamento del genere, sconsiderato e pericoloso, deve essere punito con la sospensione.” Di chi sta parlando il Dott. Marko? Tra parentesi poi qualcuno mi spiegherà perché si continua a chiamarlo dottore, manco fosse l’unica laureato in tutta la Formula Uno di oggi. Io lo ricordo come un valido pilota di prototipi nei primissimi anni ’70, fino al disgraziato incidente di Clermont-Ferrand al GP di Francia del 1972 e basta.

VERSTAPPEN E I BOTTI CON RAIKKONEN, RICCIARDO, VETTEL, HAMILTON…

Sta forse parlando di quello che ha fatto il suo pupillo olandese frenando davanti a Raikonnen sul rettilineo del Kemmel a Spa? Sta forse parlando dei tre cambi di direzione in rettilineo a Baku con tanto di frenata anticipata per non farsi sorpassare dal compagno di squadra Ricciardo? O ancora, sta parlando di tutte le volte che attaccato cambiava direzione in frenata per intimorire l’avversario? No, signori, sta parlando di un altro clamoroso errore del suo pupillo che impegnato in una difesa ad oltranza, affiancato in rettilineo, allunga la staccata e resta bene davanti (perfetto, nulla da eccepire) ma poi chiude la curva come se all’interno non avesse nessuno, sbaglia la misura e con la sua ruota posteriore va a colpire l’anteriore di Hamilton, rischiando di distruggere la gara di tutte e due, ma distrugge solo la sua.

VERSTAPPEN, CHIUDERE LA PORTA SENZA UN DOMANI

Errore suo, anche se commissari che dovrebbero capire di corse, invece di considerarlo un incidente di gara puniscono Hamilton e qui stendiamo un velo pietoso su Masi & Company…. Marko non è uno stupido. Però se è vero che in Formula Uno i protagonisti non parlano mai in modo diretto, ma sempre con un secondo fine (l’ultimo schietto e diretto ci ha lasciato il 20 maggio di due anni fa ed è difficile provare a dire quanto ci manca) bisognerebbe anche avere il buon gusto di cercare di essere credibili quando si rilasciano certe dichiarazioni.

HELMUT MARKO E QUELLA VERGINITA’ PERDUTA DA TEMPO

Ecco allora, caro Sig. Marko, in base a tutti i precedenti di cui sopra, lei proprio non lo è, anzi, mi lasci dire le sue affermazioni risultano alquanto risibili. Come si dice, un bel tacer non fu mai scritto… E adesso voglio parlare della sconsiderata gestione di Verstappen da parte della premiata ditta Horner-Marko. Hai fra le mani un diamante grezzo, ma invece di sgrossarlo lo perdoni sempre per ogni errore e scorrettezza che fa, rendendone così impossibile la maturazione. Cosa sarebbe diventato Vertappen se gestito da un Lauda, da uno Stewart? E’ invece in mano a due incapaci (si incapaci) che dopo 7 stagioni7 di Formula Uno si trovano per le mani un pilota che, se ha imparato qualcosa, ancora poco, visto quanto accaduto ieri, lo ha fatto per esperienza sua, sul campo, non certo perché aiutato da Marko e Horner.

MARKO, DISTRUTTORE DI TALENTI

E poi finiamola con questa storia di Marko scopritore di talenti, io lo definirei piuttosto distruttor di talenti. Devo fare degli esempi? Pronti: Alguersuari, Buemi, Vergne, Da Costa, Kvyat, Albon, a questi aggiungo anche che ci ha provato anche con Sainz e Gasly ma questi hanno trovato altre strade per dimostrare il proprio valore. Quanto a Ricciardo si è umiliato un pilota che era già un top driver e che fino a Monaco 2018 aveva fatto polpette del pupillo di Marko e Horner, costringendolo a cambiare aria perche Red Bull è solo Verstappen e se ne sta accorgendo anche Perez che non è certo quel pilota modesto che sta apparendo nel confronto con l’olandese. Un’ultima considerazione che non c’entra con quanto sopra.

DRS, IL PECCATO ORIGINALE DEL SORPASSO

Sono stufo di sentire lamentele per i pochi sorpassi se non con il DRS e poi di vedere che si tutela (e purtroppo si esalta) sempre chi difende e mai chi attacca. E’ un atteggiamento del tutto schizofrenico! E’ ora di finirla! Tentare il sorpasso non deve essere sempre accettare il rischio di essere buttato fuori e in più di beccarsi pure una sanzione, della serie cornuti e mazziati, basta! Ricordo un vecchio articolo di Jacky Ickx su Autosprint che già allora discuteva delle eccessive e a volte scorrette difese, esprimendo il concetto di macchina raggiunta, macchina superata. Ora io non dico di arrivare a questi livelli ma dico basta con le difese ad oltranza. Nelle corse viva gli attaccanti, abbasso i difensori!

Rodolfo Intelisano

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