CONTROMANO: BANDIERA ROSSA NON TRIONFERA’

RODOLFO INTELISANO

 

Gran Premio d’Italia, 100 anni dell’autodromo. Molte le cose da dire.

Cominciamo con la solita genialata del muretto Ferrari: lo sanno anche i sassi che a Monza si vince con una sosta sola, quindi che senso ha avuto chiamare dentro Leclerc dopo soli dodici giri e per giunta per una virtual che era evidente sarebbe stata tolta di lì a pochi secondi? Si sperava in una safety Car per fare un secondo pit senza perdere tempo, visto che le gialle non avrebbero potuto durare 41 giri? Se nel finale, prima dell’uscita della SC, di cui parleremo, Leclerc era a 18” circa da Verstappen con una sosta in più è evidente che copiando la sua strategia ci si sarebbe potuti giocare la vittoria, poi Verstappen probabilmente ne aveva di più, ma si è fatto in modo di rendergli la vita più facile di quanto già non la abbia ultimamente.

E veniamo allo spettacolo di approssimazione, incompetenza e confusione offerto da FIA e Direzione Gara che ha finito con il guastare il Gran Premio del centenario. Che dopo quasi 4 ore dalla fine delle qualifiche non si conosca ancora la griglia di partenza è uno spettacolo indecoroso da parte di chi vuole offrire una immagine della Formula Uno come massima espressione del professionismo. Qui invece pare di essere alla fiera del dilettante, perché se prevedi un sistema di sanzioni devi anche avere ben chiaro il sistema per applicarle e renderlo chiaro a chi deve fruire di questo fin troppo famoso spettacolo. Piloti che su Twitter chiedevano ironicamente se qualcuno sapesse in che posizione sarebbero partiti l’indomani, telecronisti e giornalisti che sparavano posizioni a caso: non è possibile che Verstappen, secondo in qualifica, venisse dato per quarto solo perché altri piloti dietro di lui erano a loro volta sanzionati. Non ci voleva un genio della matematica per stabilire che 2+5 di penalità fa sette e non 4, altrimenti che penalità è?

Era ovvio che chi non aveva penalità come Norris, Ricciardo, Gasly e Alonso dovesse a quel punto passare davanti a chi invece era penalizzato. Ovvio per quasi tutti visto che anche i commissari hanno discusso per ore, su questa e su tante altre posizioni, fornendo una immagine pubblica pietosa della Formula Uno. Ve lo immaginate se dopo 4 ore dalla finale di Champions League non si sapesse ancora se un gol è valido o meno e quindi non si conoscesse ancora il risultato finale della partita? Siamo oramai oltre il ridicolo. Questa è la conseguenza di regole sportive sempre più contorte e complicate che alla fine mandano in confusione anche chi deve applicarle. La regola delle penalità in griglia andrebbe abolita. Lo spettatore va rispettato, deve capire cosa sta succedendo, ma se non lo capiscono bene nemmeno quelli che le regole devono applicarle allora siamo alla barzelletta…La FIA pensi ad un’altra metodologia di sanzioni per quanto riguarda la sostituzione di motori cambi, MGU, PU e quante altre diavolerie volete. La regola dei tre motori a stagione è troppo restrittiva e non riduce i costi perché nessuno, nemmeno il team più povero, fa una stagione con sei motori. Andrebbe aumentato il numero dei motori utilizzabili a stagione e aumentata la possibilità di cambi delle varie componenti, le sanzioni andrebbero poi eventualmente applicate al punteggio nei costruttori e non alle posizioni in griglia dei piloti.

Se poi tutto questo è un escamotage per aumentare lo spettacolo siamo alla pezza peggiore del buco…La prima regola, se davvero si vuole lo spettacolo, la regola aurea imprescindibile del motorsport, dovrebbe essere che il risultato del cronometro è sacro. Vince e fa la pole chi va più forte e non chi ha meno penalità.
E veniamo alla annosa questione della Safety Car che come già lamentato più volte, rischia di decidere una gara. Forse ieri non è stato il caso ma la direzione gara ha sicuramente sbagliato quando ha fatto entrare in pista la SC davanti al terzo invece che davanti al primo. A quel punto mancavano otto giri e con una procedura corretta ci sarebbe stato il tempo per ricompattare il gruppo e disputare almeno due giri finali di gara, anziché finire in regime di Safety Car.

Ma al di là dell’errore, anche qui si pone la necessità di una maggiore chiarezza regolamentare. Quando deve entrare la SC e quando invece va esposta la bandiera rossa? Lo scorso anno a Jedda abbiamo avuto una bandiera rossa incomprensibile unicamente per favorire palesemente Verstapppen, a Zandvoort è stata esposta la bandiera rossa in qualifica per un fumogeno in pista e qui non si doveva esporla con una gru in retromarcia in pista? Per favore un minimo di coerenza! Ad Abu Dhabi non si è voluto far finire la gara dietro la SC, violando palesemente il regolamento per favorire Verstappen perché qualcuno nelle alte sfere voleva a tutti i costi il cambiamento e un ringiovanimento dell’immagine della Formula Uno di cui Verstappen, è stato deciso, deve essere il testimone e Masi ha pagato per tutti. Il cambiamento c’è stato ben surclassato però dal danno di immagine e credibilità più che dal ringiovanimento.

A quel punto ieri era più sicuro lasciare la macchina di Ricciardo dove era, come sarebbe accaduto nei 70 e 80, ma a quanto pare l’incidente di Bianchi non ha insegnato nulla se non accrescere i timori e la confusione della direzione gara che non sa mai come muoversi. C’era una gru in pista in retromarcia e i piloti passavano sparpagliati tutt’altro che piano prima di ricompattarsi (con i doppiati comunque in mezzo) dietro la SC ma i commissari erano già all’opera perché si era comunque in regime di Safety Car e questa era già in pista spersa da qualche parte lungo il circuito, tanto che nemmeno la regia internazionale la trovava. Insomma confusione totale. Intanto i piloti non rallentano mai a sufficienza e De Vris ha rischiato di fare il bis di Bianchi zigzando per scaldare le gomme e trovandosi davanti all’improvviso la gru. Sono dell’idea che se esce il cartello della SC andrebbe imposta la regola di attivare il limitatore. Questo aiuterebbe anche il pilota della SC che non dovrebbe fare acrobazie per tenere dietro delle scalpitanti Formula Uno, oppure, più logicamente, ribadisco la mia proposta: full course yellow in luogo della SC e tutti a limitatore e se invece si vuole proprio insistere con la benedetta Safety Car, che va bene sugli ovali ma non su un circuito, per evitare poco edificanti finali in processione, bandiera rossa se mancano 10 giri o meno al traguardo.

Certo non avrebbe poi senso far ripartire dopo mezz’ora o più i piloti per disputare uno o due giri, perciò anche qui andrebbe previsto che, dico a titolo di esempio, se mancano meno di quattro o cinque giri la bandiera rossa sostituisce la bandiera a scacchi come peraltro mi sembra fosse un tempo. Comunque generalmente la SC annulla i distacchi e avvantaggia chi insegue, qui ha avvantaggiato chi si trovava davanti, danneggiando sicuramente, se non Leclerc, almeno Sainz e già questo ci dice che c’è qualcosa che non ha funzionato a dovere…

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