La transizione “elettrica” passa anche attraverso le officine: ridurre il divario di competenze nel settore della manutenzione dei veicoli elettrici

Comunicato AUTODATA

 

Marco De Filippo, Business Development Manager di Autodata, condivide la sua visione su come le officine indipendenti possano prepararsi al meglio per abbracciare il futuro dell’era elettrica

La mobilità elettrica è diventata fondamentale, non solo per il settore automobilistico ma anche per completare la transizione energetica e raggiungere gli obiettivi dell’UE entro il 2035. Purtroppo, l’Italia è ancora indietro rispetto ad altri paesi europei, con una quota di mercato delle auto elettriche solo al 4,1% nel 2023, mentre altri paesi come Spagna, Regno Unito, Francia e Germania sono più avanti Fonte: Motus-e, gennaio 2024. Il ritardo è principalmente dovuto alla mancanza di infrastrutture e ai costi ancora elevati dei veicoli elettrici.

 

Autodata, il principale fornitore europeo di dati ed informazioni tecniche sul postvendita automobilistico, uno dei più completi in termini di assistenza, manutenzione e riparazione, ha individuato nel divario di competenze nel settore della manutenzione dei veicoli elettrici, un ulteriore fattore per questo deficit. Secondo Marco De Filippo, per affrontare integralmente la transizione verso i veicoli elettrici è cruciale superare due principali sfide strategiche: garantire una ricerca accurata e la formazione di personale qualificato, oltre all’adeguamento delle officine con gli strumenti idonei.

La crescita dei veicoli elettrici, inclusi gli ibridi, sta rivoluzionando l’industria automobilistica. I cambiamenti normativi e le mutevoli preferenze dei consumatori stanno generando sfide e opportunità nel settore della riparazione e manutenzione. Per garantire un ecosistema automobilistico in prima linea, dobbiamo tessere connessioni tra settori. Le officine non possono portare da sole il peso della responsabilità, soprattutto nell’era in cui i veicoli elettrici prendono il sopravvento. Fondamentale è che i tecnici acquisiscano competenze chiave, diventando maestri di servizi sicuri ed efficaci per i veicoli del futuro.

 

Incertezze nell’attuale mercato dei veicoli elettrici

La sfida nel raggiungere gli obiettivi di emissioni zero si è aggiunta alle complessità già esistenti nel settore dei veicoli elettrici, creando confusione per i conducenti che stanno considerando il passaggio all’elettrico. Le prossime dichiarazioni governative aumenteranno ulteriormente l’incertezza, rendendo più complessa non solo la raccolta dei dati di acquisizione, ma anche la modalità di preparazione su più livelli delle officine. Le notizie sulla COP 28 promettono cambiamenti in arrivo, ma la vera incognita è: saranno solo parole senza azioni, oppure offriranno un supporto tangibile e una chiara guida per le officine indipendenti?

 

Colmare il divario di competenze dei tecnici dei veicoli: una prospettiva chiave nell’era dell’elettrificazione

Preparare le officine per la rivoluzione EV richiede un’attenzione particolare al crescente divario di competenze nel settore della manutenzione dei veicoli elettrici. Questa disparità costituisce una delle sfide più urgenti da affrontare lungo la strada verso la mobilità elettrica. Tale situazione si verifica per diverse ragioni, in particolare perché i tecnici spesso si trovano senza la formazione specialistica di cui hanno bisogno. Ciò non dipende dalla loro competenza, ma piuttosto dalle sfide che le officine indipendenti devono affrontare, come il costo degli strumenti, la mancanza di supporto governativo per finanziare la formazione e la mancanza di tempo per formarsi a causa della scarsa affluenza di nuovi tecnici nel settore.

La transizione verso l’automobile elettrica si scontra pertanto con una sfida significativa: la difficoltà di riparazione dovuta alla mancanza di officine con personale adeguatamente formato. Nonostante le auto elettriche richiedano meno manutenzione rispetto a quelle termiche, a causa del minor numero di componenti, quando si rompono, trovarle assistenza può diventare complicato. Secondo Reuters, questa problematica è comune a livello globale, da Milano a Melbourne fino a Malibu. La resistenza delle officine nel formare il personale e nell’acquistare attrezzature specifiche deriva dagli elevati costi di formazione e dalla percezione di un ritorno economico non immediato, data l’attuale minor diffusione delle auto elettriche. A ciò si aggiunge una certa diffidenza verso questi veicoli, causata dal rischio di folgorazione dovuto ai sistemi ad alta tensione e dal pericolo di incendi delle batterie, difficili da estinguere.

Federcarrozzieri, la federazione italiana dei carrozzieri indipendenti, sottolinea inoltre la necessità di mettere in sicurezza le auto elettriche non appena entrano in carrozzeria, processo che richiede la presenza di personale qualificato e comporta costi aggiuntivi sia per gli operatori che per gli automobilisti. La maggiore complessità elettronica di queste vetture implica tempi più lunghi e costi superiori per le operazioni di smontaggio, rimontaggio, sostituzione e ricalibrazione, portando a un aumento dei prezzi del 18-30% in Italia.

Negli Stati Uniti, si stima che saranno necessari 80.000 tecnici specializzati in campo elettrico all’anno fino al 2031, sia per la riparazione di auto elettriche sia per l’installazione di colonnine di ricarica. Questa carenza di personale qualificato potrebbe tradursi in costi di riparazione più elevati e tempi di lavorazione più lunghi a causa della bassa concorrenza. Per affrontare questa sfida, sono state avviate iniziative come il programma da 30 milioni di dollari di Siemens per la formazione di tecnici negli USA e l’impegno dell’IMI nel Regno Unito per ottenere fondi governativi destinati alla formazione delle officine.

Al momento l’auto elettrica appare quindi più costosa sia all’acquisto sia in caso di riparazioni. Tuttavia, è solo attraverso la formazione di una forza lavoro competente e l’accesso facilitato a personale qualificato che si potranno ridurre i costi e rendere il passaggio all’elettrico più sostenibile e conveniente per tutti.

 

Preoccupazione crescente per gli investimenti in attrezzature destinate ai veicoli elettrici.

Il futuro dell’assistenza e della riparazione dei veicoli elettrici presenta sfide ed opportunità per le officine. Mentre la tecnologia dei veicoli evolve, le officine si trovano di fronte alla necessità di adattarsi a strumenti specifici e alla dipendenza crescente dal software. Autodata, ad esempio, fornisce dettagli sugli strumenti necessari, accelerando i tempi di assistenza e riparazione. Tuttavia, l’investimento in attrezzature specializzate rappresenta un ostacolo significativo per molti, soprattutto considerando l’incertezza del ritorno sull’investimento in un mercato in evoluzione. Sembra certo che sia necessario un approccio più proattivo per aiutare le officine a navigare queste sfide in modo efficace e redditizio.

 

Responsabilità collettiva

La chiave per affrontare con successo la crescente necessità di assistenza e riparazione dei veicoli elettrici è la responsabilità collettiva. La collaborazione stretta tra istituti di formazione, associazioni di settore e officine stesse è cruciale per garantire che i tecnici siano adeguatamente preparati ad affrontare le sfide della tecnologia in continua evoluzione. Questo è l’unico modo per garantire che la forza lavoro abbia le competenze necessarie per fornire servizi sicuri ed efficaci a una clientela sempre più esigente.

Inoltre, il supporto da parte dei governi è fondamentale per stabilire standard e offrire incentivi che favoriscano la formazione e lo sviluppo infrastrutturale, dotando così le officine delle conoscenze e degli strumenti essenziali per prosperare in questo panorama in rapida evoluzione. In Italia, ad esempio, il 2024 si presenta con due grandi opportunità che potrebbero rispondere proprio a queste problematiche: da una parte il nuovo bando PNRR, volto a finanziare infrastrutture di ricarica rapida, dall’altra i nuovi incentivi per l’acquisto di auto elettriche, pensati per i consumatori. La transizione elettrica prevede sicuramente un cambio nelle abitudini condivise da tutti gli automobilisti, come il tempo speso per il rifornimento, ma dal punto di vista energetico e ambientale può generare una vera e propria rivoluzione partecipata per un futuro più sostenibile.

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