SUPERMOTO, LA ”SKY SECTION” DI CASTELLETTO DI BRANDUZZO

Testo e foto MARCO FERRERO

 

Come noto a tutti gli appassionati della disciplina, le gare della Supermoto hanno luogo su circuiti misti laddove i tratti in asfalto sono intercalati da parti in sterrato o da quelle che vengono definite ‘’sky section’’, tratti stretti e tortuosi caratterizzati da salti e curve secche particolarmente impegnative, dove è necessaria tecnica e dove spesso e volentieri i più bravi sanno fare la differenza.

In particolare, quella di Castelletto di Branduzzo è probabilmente uno dei tratti di questo tipo più lunghi del calendario iridato della Supermoto, con i suoi 400 metri di lunghezza (poco meno di un sesto della lunghezza totale del tracciato) e le sue nove curve, tre a sinistra e sei destra, dove superare risulta di fatto impossibile ma che risulta fondamentale per realizzare il miglior tempo sul giro e che, sfruttata al meglio, consentire un tentativo di sorpasso nella successiva staccata.

Un tratto, anche questo asfaltato, inoltre decisamente spettacolare, stante i salti che vi sono posti e che aggiungono una difficoltà aggiuntiva, croce e delizia per I riders e manna per I fotografi che vogliano realizzare qualche scatto spettacolare.

Si arriva da un lungo e veloce curvone a sinistra per una staccata violenta che immette in uno stretto tornantino a sinistra (la prima curva della “sky section”), immediatamente seguita da un primo doppio salto, il primo più accentuato, prima di una doppia curva a destra dopo la quale vi sono due salti, il primo “di rallentamento” prima di un secondo, lungo, da “misurare” con attenzione e che proietta i riders ad altezza elevata sopra un rettilineo che viene affrontato “in pieno”, il tutto prima di tre curve consecutive a destra, la terza delle quali uno stretto tornantino che “chiude” e che spesso trae in errore chi vi arriva con troppa foga; la successiva curva a sinistra immette su un breve rettilineo, anche questo caratterizzato da un salto, prima di un ultimo tornantino a sinistra. Breve accelerazione con un ulteriore salto per una curva a destra a 90° veloce ed allungo con un ultimo salto, insidioso in quanto all’uscita della curva, che se preso con troppa foga può portare sulle protezioni, verso l’uscita della “sky section”, decisamente insidiosa in quanto porta ad una breve ma ripida salita prima di una secca curva a 90° sulla destra alla cima della salita.

Un tratto, come si suol dire, che “tiene il fiato sospeso”, come la descrizione e le immagini certamente possono confermare, e di cui il pubblico può apprezzare le peculiarità dalla tribunetta sita in posizione più elevata rispetto al tracciato; sicuramente uno di quei tratti, e non ve ne sono più tanti, dove è il pilota, fortunatamente, a fare la differenza.

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