MARC REINER SCHMIDT CAMPIONE DEL MONDO SUPERMOTO

Testo e foto MARCO FERRERO

 

Il tedesco Marc Reiner Schmidt è il campione del mondo della Supermoto; questo il verdetto a seguito dell’ultima tappa, delle ultime tre manches di un campionato appassionante ed incerto che si sono svolte sullo spettacolare ed impegnativo tracciato del circuito pavese di Castelletto di Branduzzo; in classifica finale il neo campione precede il francese Thomas Chareyre, campione uscente, e l’austriaco Lukas Hollbacher, irriducibile avversario dei due su citati sino all’ultima prova.

La notizia è che, con questa vittoria, Schmidt mette fine ad una egemonia sportiva di Chareyre che ha visto il francese conquistare otto titoli iridati e dominare, quasi incontrastato, la scena nell’ultimo decennio, uno spunto di interesse ed un interessante preludio per quella che potrà essere la prossima stagione, con Schmidt chiamato a ripetersi e Chareyre che certamente vorrà prendersi la rivincita.

Una vittoria per certi versi non sorprendente, attesa, e che non lascia del tutto sorpresi gli appassionati della disciplina, considerato come lo scorso anno Chareyre era riuscito a prevalere, con non poca fatica e con tanti patemi d’animo, per un solo punticino sull’avversario, che per tutta la stagione aveva messo in difficoltà il pluri campione francese iridato, battendolo anche in più di un’occasione.

Per dovere di cronaca, la tappa di Castelletto, l’ultima stagione, dopo la disputa delle tre manches ha visto il seguente ordine di arrivo:

1^ Lukas Hollbacher,

2^ Thomas Chareyre,

3^ Marc Reiner Schmidt,

con una classifica assoluta finale che recita il seguente risultato:

1^ Marc Reiner Schmidt – punti 359,

2^ Thomas Chareyre – punti 352,

3^ Lujas Hollbacher – punti 330.

Una stagione, quella del neo campione, caratterizzata dalla costanza e dalla regolarità, doti che in passato gli erano mancate in qualche occasione, e che non gli avevano consentito di consacrarsi, mentre il campione uscente non ha palesato quella superiorità tecnica che lo aveva caratterizzato, compensando però con la sua grande intelligenza e la sua esperienza; grande stagione per Hollbacher, che dopo la tappa di Forcarei, nella quale aveva ottenuto la vittoria, un pensiero al titolo lo aveva seriamente fatto, salvo poi palesare un po’ di nervosismo al Sestriere.

Per quanto relativo agli altri, lo strapotere dei tre primi classificati ha messo in ombra il resto del lotto, costretto a fare da spettatore non pagante; Sitniansky e Sammartin, compagni di squadra di Schmidt, classificatisi a seguito, sono certamente bravi, ma ancora un gradino sotto a quanto necessario per competere concretamente per il titolo, e dietro seguono tutti gli altri; la sensazione è che, come avviene anche in altre discipline motoristiche sportive, vi sia un differenza “tecnica” tra i migliori e gli altri, il che genera differenze prestazionali anche significative.

Dietro ai primattori la lotta non è certamente mancata, anche se, forse ed immeritatamente, è passata un po’ inosservata, con Daniele Di Cicco che alla fine, nono assoluto in classifica, è risultato il migliore dei riders “non ufficiali”, un risultato tutto sommato di prestigio ed una soddisfazione personale non indifferente, considerata la differenza di “materiale” a disposizione.

Gli occhi di tutti sono già puntati alla prossima stagione, con un leit motiv che stuzzica e incuriosisce: il duello tra Schmidt, Chareyre e Hollbacher, con la speranza che qualche altro nome, magari italiano, come Sammartin, Monticelli o Amodeo, possa inserirsi nella lotta per il titolo.

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