Sport Prototipi a Monza Historic, quando le biposto le vedevamo così in bianco e nero…

(testo e foto Marco Ferrero)
Due weekend fa Peter Auto, prestigiosa struttura francese top nell’organizzazione di eventi motoristici aventi carattere storico, ha regalato agli appassionati italiani il suo Historic, una kermesse alla quale partecipano vetture risalenti dagli anni ’60 sino ai primi anni 2000, con una panoramica sportiva a 360° sulle varie categorie di vetture impegnate in pista.
Quest’anno era il turno di Monza, che Peter Auto alterna saggiamente con l’altro prestigioso e storico autodromo italiano, quello di Imola dedicato ad Enzo e Dino Ferrari, in questo dando l’opportunità a tutti o quasi gli appassionati italiani di poter rivedere in azione vetture che hanno fatto parte e sono esse stesse state parte della storia dell’automobilismo sportivo.
Una delle categorie più interessanti ed oggetto di ammirazione, perlomeno per chi, come il sottoscritto, ha svariati capelli bianchi ed anni in più della media, rimane quella che riporta in pista le vetture che, per capirsi, hanno corso tra la fine degli anni 60 ed i primi anni ’70 in serie quali il Campionato Mondiale Prototipi, con gare quali la 1.000 chilometri di Monza, le 24 ore di Le Mans o Daytona, la 12 ore di Sebring, la Targa Florio ed altre ancora, piuttosto che l’Euromarche 2000, che vide anche la vittoria dell’Abarth Osella grazie a campioni quali Arturo Merzario e Nanni Galli.
Già, la 1.000 chilometri di Monza, oltre che l’Interserie a Imola… diciamo onestamente che faceva un certo effetto, non vergogniamoci a definirlo nostalgico, rivedere in pista, su un tracciato che da allora ha sì subito delle modifiche, ma che comunque valorizza ed esalta le caratteristiche e le prestazioni velocistiche, le “5 litri” Porsche 917 e Ferrari 512S, la De Tomaso Pantera, le Lola e le Chevron 2000, la Porsche Carrera; quasi impossibile non riportare alla memoria qualche sfida, qualche episodio, qualche trionfo, qualche aneddoto, senza rimanere estasiati, quasi come se il tempo si fosse fermato.
Volendo rimanere legati a quel periodo non si può prescindere dalla considerazione che, a differenza di oggi, fatto che ormai diamo per scontato e fa parte del nostro quotidiano, in quegli anni le trasmissioni televisive che portavano nelle case gli eventi sportivi erano in bianco e nero (a memoria l’avvento di “massa” della TV a colori risale alla metà degli anni ’70).
Sorgerebbe spontanea la domanda: “come le vedevamo?”… poiché la tecnologia di oggi ci viene, fortunatamente, in ausilio, è possibile tentare un “ritorno al passato” regalando alle immagini di questi ultimi due anni la loro originalità, affinché ciascuno, specie coloro i quali quei campionati li hanno vissuti da “tifosi” ed appassionati in prima persona, possa riportare la propria memoria nel passato e commentare, con quel pizzico di giusta nostalgia, “le vedevamo così…”.
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