CHALLENGE FERRARI A IMOLA, RITORNO (O QUASI) ALLA NORMALITA’

Testo e foto MARCO FERRERO

 

Imola, prima prova del Ferrari Challenge Europe; detto così potrebbe sembrare normale, stante che non è la prima volta che la serie fa tappa sul circuito del Santerno; quel che è particolare è che si tratta in assoluto di una delle prime gare, seppur senza la presenza del pubblico, che vengono svolte in Europa, sicuramente la prima alla quale poter aver la fortuna e l’opportunità di potervi assistere, nel rispetto delle norme e delle disposizioni, di persona.

In attesa di veder sfrecciare i bolidi i pista troppo forte la tentazione di fare un giro, seppur a debita distanza, presso i box e nel paddock per vedere come venga vissuto questo momento tanto consueto quanto nuovo; e c’è da dire che tutti appaiono rispettosi delle regole, delle disposizioni, che tutti hanno atteso anche troppo questo momento per potersi permettere il lusso di essere “ripresi” o di dare un segnale negativo.

Non manca, come sempre e con qualche spunto in più, la voglia di scherzare, che si esprime nel tentare di sganciare la mascherina a qualche collega, non mancano i controlli, giustamente e comprensibilmente più “rigidi” del normale, anche verso di noi media, cui sono state fornite precise e più dettagliate indicazioni, più di quanto non avvenisse sino allo scorso anno.

Qualche imprecazione colorita captata quà e là conferma come effettivamente, con i trenta gradi e una certa afa che ci sono, con quelle mascherine e quelle visiere che impediscono un normale afflusso d’aria, risulta difficile respirare agevolmente e normalmente; non potendo fare diversamente, tanto vale appellarsi alle scorte idriche, che per fortuna non mancano, ed assimilarsi ad un cammello pur di godere della gioia di questo ritorno.

Gli unici che, forse, non percepiscono una reale differenza rispetto alla situazione precedente sono, e non è una consolazione, gli addetti antincendio, la cui bardatura ignifuga, pur se necessaria. in questo periodo, non suscita, si può esserne certi, alcun tipo di invidia, gli unici che potrebbero essere considerati privilegiati se valesse l’assioma che il Coronavirus muore in presenza di caldo…

In questo “ritorno alla normalità” quello che un po’ manca è la “consueta” confidenza con quei piloti e quelle persone con cui vi è un’amicizia, un rapporto, più stretto, e con i quali si vorrebbe scambiare uno di quelli che, normalmente, sono segni di questa simpatia, di norma ancor più sentiti e spontanei quando è un po’ di tempo che non ci si vede. Le regole sono regole però, e ci si deve limitare nelle esternazioni.

Quel che invece si rileva sia rimasto uguale sono le operazioni di routine, le analisi dei dati e dei tempi, le operazioni febbrili dei meccanici attorno alle vetture, i dialoghi dei piloti con i loro tecnici, tutta quella parte più “vicina” alla fase agonistica che il COVID-19 non è riuscito ad intaccare, quanto è parte dell’essenza della competizione.

La sensazione più viva e percepibile è quella di contentezza in questo “primo giorno di scuola” (anche se per la verità quando si tornava a scuola magari proprio contenti non lo si era!), di entusiasmo, di voglia di ritrovarsi e di riprendere a gareggiare, di voglia di rivincite o di confermarsi, a maggior ragione dato che l’ultimo appuntamento del 2019 furono le Finali Mondiali.

A voler tirare le somme, nell’insieme, rispetto a prima, nella sostanza non vi è troppa differenza rispetto al passato, diciamo grossolanamente vi è qualche attenzione e qualche procedura in più da rispettare, ed alle procedure, magari con qualche disagio in più, ci si può abituare; quello che importa è che si stia tornando (o quasi) alla normalità… ci manca solo di togliere quel “quasi”.

E proprio per rafforzare questa sensazione bella iniziativa della Ferrari che, tra i due turni di qualifica, ha schierato tutte le vetture presenti a spina di pesce nella pit lane per una foto ricordo ricca di simbologia e significati, un momento vissuto da tutti con grande emozione e che ha raccolto per un attimo in un simbolico abbraccio tutti gli addetti ai lavori ed i media presenti ad Imola.

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