ETRC, NON CHIAMATELI CAMION

Testo e foto MARCO FERRERO

 

Il prossimo weekend sarà teatro, sul circuito “Marco Simoncelli” di Misano Adriatico, della prima prova dell’edizione 2023 dell’ETRC, acronimo di European Truck Racing Championship, una serie, che porta questo nome ufficiale dal 2006 e la cui prima edizione risale al lontano 1985, dedicata a mezzi il cui normale utilizzo è idealmente di ben diversa natura, e che riscuote sin dal suo primo anno sempre grande seguito ed entusiasmo grazie alla spettacolarità delle sue gare.

Protagonisti sono i quelli che comunemente, e nel caso di specie impropriamente, vengono chiamati camion; i mezzi in gara sono di fatto prototipi appositamente preparati per le corse in pista, con motori aventi potenze dell’ordine di 1.500 (!) cavalli, un peso minimo pari a 55 quintali, la velocità massima limitata elettronicamente a 160 km. orari e soluzioni tecniche ingegnose che talora non si rilevano neppure sulle automobili più sofisticate; la sagoma esterna risulta di dimensioni ridotte rispetto ai modelli stradali da cui derivano, ed i mezzi hanno un’altezza massima, per evitare ribaltamenti, di 2,5 metri.

Il campionato 2023 prevede otto appuntamenti, tutti in programma su alcuni dei circuiti più prestigiosi del panorama europeo, e vedranno impegnate piloti e squadre, oltre che sul circuito di Misano, sulle tappe di:

  • Slovakia Ring (SK) del 10-11 giugno,
  • Poznan (PL) del 24-25 giugno,
  • Nurburgring (D) del 15-16 luglio,
  • Most (CZ) del 26-27 agosto,
  • Zolder (B) del 9-10 settembre,
  • Le Mans Bugatti (F) del 23-24 settembre,
  • Jarama (E) del 30 settembre – 1° ottobre,

con oltre trenta manches di gare, tutte a punti validi per la classifica assoluta, per una avvincente con un pronostico per il risultato finale decisamente arduo da ipotizzare.

Una serie che, grazie al fatto di poter andare in scena su tracciati di grande tradizione motoristica, elemento che non può che impreziosire il campionato, sa attirare a sé un sempre crescente numero di appassionati, a partire dai “fedelissimi” consolidati, sino a giungere ai nuovi spettatori, incuriositi dal vedere in azione mezzi che normalmente nell’immaginario collettivo tutto si prefigurano tranne che in corsa in un circuito permanente

Campionato, come sempre, che si presenta ai nastri di partenza con i crismi della spettacolarità e dell’imprevedibilità; non difficile ipotizzare che per i pretendenti alla vittoria sarà basilare evitare, oltre che rotture meccaniche, anche gli incidenti, elemento abbastanza ricorrente, considerate le dimensioni dei mezzi in gara a fronte delle dimensioni dei tracciati, normalmente utilizzati da automobili o moto, tanto più determinanti considerando che in ogni round si corrono tre / quattro manches.

In tema di pronostici, quanto mai sempre ardui, impossibile non citare il campione in carica, l’ungherese Norbert Kiss, che ancora rimpiange il titolo 2020 non assegnatogli, pur se vittorioso, in quanto non disputato il numero minimo di gare previste dal regolamento, che se la dovrà vedere con i suoi irriducibili avversari Jochen Hahn, Sascha Lenz e Antonio Albacete, veterano della categoria.

Egoisticamente parlando, certi di essere compresi e giustificati, si spera venga ripristinata l’iniziativa a favore dei media, prima dell’apertura delle ostilità con le prove, di poter essere ospitati come passeggeri di uno dei protagonisti del campionato per un giro di pista ad elevato tasso di adrenalina, senz’altro utile a comprendere quali prestazioni possano raggiungere questi mezzi.

Il programma, suddiviso sulle due giornate di sabato e domenica, vedrà due gare per giornata, per un weekend che potrebbe vedere, stante la passione del popolo sportivo romagnolo, e non solo, una grande partecipazione anche sulle tribune del circuito.

(foto di archivio)

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