TROFEO ANDROS: I CAMPIONI 2019

 

Lo scorso weekend, la 30^ edizione del Trofeo Andros ha consacrato, nella stupenda cornice di uno Stade de France a Parigi che ha visto una partecipazione quasi “calcistica” di pubblico, i suoi campioni; la tappa finale parigina, stante le esigue differenza di punteggio prima del round finale, è risultata determinante per l’assegnazione dei titoli in tutte le categorie.

 

Le vittorie finali sono andate, rispettivamente, nella classe “Elite Pro” a Jean Baptiste Dubourg su Renault Captur, al suo quarto alloro consecutivo, davanti ad Aurelien Panis e Franck Lagorce, nella “Elite” a Dorian Boccolacci su BMW M2, che ha preceduto Louis Gervoson e Margot Laffite, mentre la categoria “Enedis Andros Electrique” ha visto il successo di Christophe Ferrier (suo quinto titolo), che ha avuto ragione di Vincent Beltoise e Louis Gervoson, ben comportatosi anche con le vetture elettriche.

 

Sono risultate però le moto la categoria più avvincente, dove Maxime Emery ha ottenuto il titolo battendo per soli due punti il già campione Vivien Gonnet, entrambi davanti a Sylvain Dabert, terzo classificato. La ricorrenza è stata degnamente valorizzata, sia grazie allo spettacolo che i drivers hanno offerto in pista, sia per quanto l’organizzazione aveva approntato “a contorno” per impreziosire l’ultimo evento dell’anno.

 

 

Location a parte, prestigiosa ed emozionalmente significativa (la Francia ci vinse i mondiali di calcio del ’98), come primo plus di grande interesse la presenza in gara di Sebastien Loeb, nove volte campione del mondo rally, solo il nome già garanzia di spettacolo, che ha, manco a dirlo, entusiasmato il pubblico; nell’occasione la Citroen ha scelto questo evento per presentare al pubblico la C3 WRC, con la quale Sebastien Ogier tenterà l’attacco al suo Settimo alloro iridato, con un’esibizione sull’anello ghiacciato dello stadio parigino.

 

Altro elemento di spettacolo della chiusura di questa 30^ edizione, l’occasione per ricordare i grandi vincitori di questo trofeo, Eric Arpin (90), Maurice Chomat (91 †), Dany Snobeck (92, 93), François Chauche (94), François Chatriot (95), Yvan Muller (96, 97, 98, 99, 00, 01, 02, 04, 05, 06), Marcel Tarres (03), Alain Prost (07, 08, 12), Jean Philippe Dayraut (09, 10, 11, 13, 14, 15), Jean Baptiste Dubourg (16, 17, 18, 19), e la presenza come ospiti d’onore, di grandi piloti d’oltralpe del passato quali, solo per citare qualche nome, Jacques Laffite, Henri Pescarolo, Bruno Saby, Esteban Ocon, Erik Comas, Jean Pierre Beltoise, Jean Ragnotti, Patrick Tambay.

 

Una chiusura “in grande stile” di una stagione nella quale il “leit motiv” è stata la contrapposizione sportiva, sapientemente enfatizzata, tra motori a combustione termica ed ad energia alternativa, un passo in avanti, coraggioso ma gestito con attenzione, verso una competizione “sostenibile”, per certi versi uno strizzare l’occhio ed un raccogliere il testimone di quella Formula E che tanto successo sta raccogliendo.

 

 

Il risultato di questa intelligente gestione, mirata allo spettacolo ed al rendere il pubblico partecipe, si riscontra in alcuni numeri: 310 appuntamenti in 30 anni di gare, oltre 1.500 piloti impegnati, e la presenza di 450.000 appassionati durante il criterium di questa edizione 2018-2019 (di cui 50.000 nel solo ultimo appuntamento), riscontri che la dicono lunga su cosa rappresenti il Trofeo Andros in Francia.

 

Senza timore di essere smentiti, si può affermare come ci si trovi di fronte non solo ad un evento sportivo, ma anche ad un fenomeno mediatico che la Max Mamers Organisation sta gestendo con capacità imprenditoriale e lungimiranza, e con una mentalità di marketing da cui molti organizzatori di eventi dovrebbero prendere esempio.

(foto della gara di Serre Chevalier)

 

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