Marchionne lascia FCA, Manley al suo posto. I dubbi Ferrari

 

Sarà Michael Manley a sostituire Sergio Marchionne come CEO di FCA: nel pomeriggio di oggi, la decisione del board straordinario convocato da John Elkann. A riportarlo è il Corriere della Sera. Manley, 54 anni, britannico, è l’attuale responsabile del brand Jeep. Fa parte del Group Executive Council di FCA dal 2011. Nato nel 1964, Manley si è laureato in Ingegneria alla Southbank University di Londra. Manley è entrato a far parte dell’allora gruppo Daimler Chrysler nel 2000 in qualità di responsabile dello sviluppo della rete della Gran Bretagna. Nel 2008 la promozione a executive vice president per le vendite internazionali.

 

Nella mattinata di oggi si era diffusa notizia della convocazione d’urgenza dei Cda di Fca, Ferrari e Cnh industrial per esaminare il nodo della successione all’amministratore delegato Sergio Marchionne, visto il prolungarsi della degenza per l’intervento chirurgico di inizio mese alla spalla. Indiscrezioni in tal senso erano state riportate nella notte anche da Automotive News. Fonti del gruppo interpellate in merito avevano risposto: “nessun commento”.

Automotive News indica in Louis Carey Camilleri, membro del board Ferrari, il successore di Marchionne nella carica di amministratore delegato della casa di Maranello e John Elkann come presidente. Camilleri si è formato in Philip Morris. 

Per la sua successione FCA, invece, Marchionne aveva sempre parlato di una scelta interna. Quattro erano i nomi dei papabili: Alfredo Altavilla,responsabile Emea del gruppo; Richard Palmer, direttore finanziario; Mike Manley, responsabile del marchio Jeep; e Pietro Gorlier, ad di Magneti Marelli. Negli ultimi giorni, però, era stato ipotizzato anche l’arrivo di Vittorio Colao, per dieci anni alla guida di Vodafone.

 

Sergio Marchionne, arrivato a Torino nel 2004, avrebbe dovuto lasciare il gruppo il prossimo anno, nell’assemblea di Amsterdam che approverà i conti 2018, ma avrebbe dovuto mantenere la guida della Ferrari.

Marchionne, classe 1952, ha presentato il primo giugno il nuovo piano Fca per il periodo 2018-2022. Il 26 giugno ha partecipato alla cerimonia di consegna di una Jeep Wrangler ai Carabinieri a Roma.

 

Ferrari e adesso che succede?

 

Di Paolo Ciccarone

 

Sergio Marchionne era anche presidente e CEO di Ferrari e questo incarico lo avrebbe mantenuto anche dopo l’uscita programmata da FCA. E adesso che succede? Infatti il problema per la Ferrari non è tanto l’avvicendamento di una carica importante, quanto i rapporti da mantenere con Liberty Media e con gli altri team presenti in F.1. Al centro delle discussioni c’erano i rinnovi dei contratti, le nuove regole tecniche, la ripartizione dei premi e altro ancora. Tutte cose che Marchionne aveva affrontato con cipiglio e competenza, dimostrando di avere le idee chiare. Adesso la sua carica viene sdoppiata fra il presidente John Elkann e l’AD Camilleri.

 

C’è da dire che quest’ultimo è parte del board Ferrari e conosce bene le dinamiche della F.1 in quanto a capo di Philip Morris, sponsor prima e partner poi della Ferrari. Ma se i meriti professionali di Camilleri sono ben noti, così come i rapporti con Maurizio Arrivabene, attuale Team Manager, è anche vero che negli ultimi tre anni Marchionne aveva accorpato a sè e discusso di molte cose delicate per il futuro stesso della Ferrari. Aveva minacciato un ritiro dalla F.1, la nascita di un campionato alternativo, seguito dai top team attuali. La stessa linea politica verrà proseguita da Camilleri oppure cambierà qualcosa a livello internazionale? E poi la gestione del team. Come in tutte le famiglie c’erano dei malcontenti, qualcuno se ne è andato, altri erano in attesa di sviluppi. Le promozioni promesse e sperate verranno mantenute? E se no cosa accadrà al team? Ma altro dato importante, l’operazione Alfa Romeo Sauber una operazione che vedeva progressivamente il rientro in F.1 del marchio del Biscione e che con Sauber aveva un partner su cui costruire nuovi tecnici, nuovi piloti, nuove figure professionali.

 

Verrà mantenuto questo progetto oppure verrà cancellato? E che succederà a Giovinazzi, il giovane pilota italiano sul quale Marchionne aveva scommesso e che voleva riportare a tempo pieno in F.1? tanti interrogativi che col tempo verranno risolti, di sicuro la mano di Marchionne si sentiva in tante cose, i numeri dicono che ha avuto ragione con FCA e con la Ferrari. L’eredità che lascia non è di facile soluzione. Unica cosa importante è che le condizioni di salute di Sergio Marchionne gli permettano un rapido recupero di forma.

automoto.it

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