F.1 Gp Canada, Villeneuve e Hamilton accusano: manca l'anima ai Gran Premi

W l’ignoranza. Almeno in F.1, dove la tendenza fra piloti e spettatori, è il ritorno a monoposto difficili da pilotare, con un’anima propria e non quella specie di video gioco attuale. Il futuro delle regole tecniche e sportive, invece, va in direzione opposta. Lo ha ribadito Lewis Hamilton, che vorrebbe motori 12 cilindri e cambi manuali, ma anche Jacques Villeneuve è della stessa idea: “Ho corso con i V10 aspirati da 980 cavalli, macchine difficili da pilotare e ti beccavi un secondo al giro di distacco senza sapere come. La gente in tribuna vuole vedere qualcosa di unico, con questa F.1 sembrano tutti capaci di fare le stesse cose e quando vedo le nuove regole, vedo che si va nella direzione opposta a quella che la gente vorrebbe vedere. Una F.1 difficile da guidare, senza limitazioni stupide e senza senso.Tre motori una stagione, una follia. E cambi bloccati. Invece si dovrebbe cambiare un motore a gara, tanto i costi sono uguali, cambi liberi per tutti, possibilità di avere motori con più cilindri, libertà di azione e meno DRS o regole ridicole di questo genere. Ma soprattutto, riportiamo la gente alle prove libere invernali”.

 

 

Niente simulatori, quindi, per Villeneuve e Hamilton, che amano il sapore di una volta: “Se prendi un bambino di 10 o 12 anni, gli fai saltare un giorno di scuola e lo porti in pista a vedere le prove, quando avrà 20 anni si ricorderà di quel momento col padre e seguirà ancora la F.1. Invece oggi se ne infischiano tutti, vanno alla playstation e si sentono capaci di guidare come Hamilton o Vettel. E’ una F.1 senza anima e invece di darne una, si prosegue nella strada sbagliata, ovvero limitarla sempre più”. Si ipotizza un cambio regolamentare sportivo, ovvero al mattino del venerdì conferenze e poi due sessioni al pomeriggio.

 

“Una stupidata totale – prosegue Villeneuve – uno dovrebbe avere l’ala anteriore in un modo e poi non potrebbe cambiarla fino alla gara. E perchè? Perché se uno sbaglia magari se ne avvantaggia un altro. Il solito modo artificiale di fare le cose e poi la gente si allontana. Ma il rischio? dove è quella componente che ti faceva vedere i piloti come degli eroi? Ve la immaginate una MotoGP con una gabbia in cui il pilota è protetto senza rischio alcuno? E’ una visione delle corse che castra la fantasia, limita i piloti. Uno che fa una rimonta col DRS che rimonta è? A Monaco Verstappen ci ha provato in tutti i modi a superare Hamilton, a uscire dalle curve mettendoci il massimo per stargli vicino. Non ci è riuscito però la gente stava col fiato sospeso nel vedere cosa sarebbe successo. La F.1 non ha bisogno di sorpassi fasulli ma di emozioni e l’attacco di un pilota è emozione. In passato vinceva Senna o Mansell, eppure la gente non si annoiava perché vedeva l’azione. Oggi metti in pista una macchina, vai forte e sai che non cambierà più niente in futuro. Liberty Media ha una visione americana della F.1 ma stanno sbagliando tutto”.

automoto.it

 

 

 

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