CONTROVENTO/La Ferrari made in Italy !

 Fernando Alonso ai tempi della Ferrari, era davvero colpa sua? (Foto Mazzi)

 

Non è una novità che Mauro Forghieri consideri Fernando Alonso colpevole delle defaiilances della Ferrari dell’ultimo periodo. Anzi, del penultimo se vogliamo essere precisi, viste le qualifiche di Sochi appena sfornate con ritorno delle Rosse in prima fila.

Non ho gli elementi per avere un’opinione documentata in merito, ma credo che Alonso abbia comunque  “congelato” i meccanismi direzionali in atto al momento della sua permanenza in Ferrari personalizzando gli aspetti decisionali in modo da fare il vuoto attorno. E così, Montezemolo e Domenicali, non hanno avuto la capacità di arginare la sua vis polemica equilibrando le giuste lamentele del pilota nel momento della crisi, con le ragioni dei tecnici. Così ne fece le spese Aldo Costa, che nulla ne poteva, con un’uscita di scena, del tutto inappropriata.

 

 A sinistra l’ingegner Stirano

 

Alonso, continua, a perseguire il proprio egocentrismo ( Indy a parte ), con i commenti in  mondovisione durante i collegamenti radio con i box. Non posso immaginare che non sappia di essere trasmesso. Fregandosene allegramente di chi gli paga comunque un conto salatissimo ogni fine mese.

Se a questo comportamento, aggiungiamo le accuse di Forghieri di non essere un buon tester, ci spieghiamo come la Ferrari di Schumacher e Ross Brawn ci abbia messo tutto questo tempo a tornare ai vertici.

Con  Arrivabene pensavo che le “Donabbondiesche” strategie manageriali di quelli che l’avevano preceduto sarebbero finite. Ero dell’idea che l’ex uomo Philip Morris avrebbe portato una ventata di decisionismo di stile Briatoresco che avrebbe fatto bene alla Squadra. Ci ha messo un po’ a rodarsi, e credo che anche l’arrivo a Maranello di Marchionne, non abbia aiutato questo periodo di ambientamento ai vertici della Gestione Sportiva. E’ stato oggettivamente difficile tenere a freno le esternazioni del Presidente in piena fase di ricostruzione della Squadra.

 

Poi però sono arrivate le decisioni corrette, l’incarico a Binotto, l’accento tecnico di nuovo italiano, la strategia di fare una cosa dopo l’altra, senza farsi condizionare dai piloti, ma coinvolgendoli. In questo Vettel è stato un elemento positivo determinante perché si è integrato rapidamente nel gruppo, senza tirarsela troppo, e non vedendo nemici dappertutto

E’ stato questo il cocktail che ha permesso alla Ferrari della gestione Arrivabene di essere finalmente di nuovo competitiva. Semplicemente facendo svolgere le mansioni alle persone giuste.

Ai piloti … pilotare, ai tecnici progettare. Non è così banale come può sembrare.

 

 

 

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