CONTROVENTO Maurizio il temporeggiatore

 Maurizio Arrivabene, il temporeggiatore vincente di Melbourne (Foto Ferrari Corporate)

 

 

Il primo Gran Premio della stagione ci restituisce un Arrivabene inedito. Nelle sue precedenti gestioni, in tema tattico, io lo leggevo piuttosto impaziente e spesso il muretto Ferrari dava l’impressione di voler anticipare gli eventi. In Australia la tendenza si è invertita. Vettel è restato fuori ben sette giri più di Hamilton ed ha incrociato una Virtual Safetty Car che gli ha consentito di approfittare della situazione. Cambio gomme e uscita un paio di secondi davanti. Data la situazione, strategia perfetta, infatti Vettel era partito in terza posizione ed il passo l’aveva posizionato ad una decina di secondi di distacco dal leader.

 

Giorgio Stirano, ingegnere progettista F.1,

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Difficile dire se questa situazione sia stata preordinata all’inizio o sia venuta fuori in gara. Non c’era nessuna possibilità di giocarsela, Hamilton non sarebbe stato raggiungibile. Dunque l’unica via era quella di sperare sull’ingresso della SC. Cosa che in Australia non è statisticamente impossibile. E poi non si deve trascurare il fatto che un passo più lento ha consentito di allungare opportunamente lo stint.

 

Trovata la finestra giusta, Vettel è uscito dal cambio gomme un paio di secondi davanti allo sbalordito Hamilton, il quale ha chiesto via radio dove avessero sbagliato. Stavolta sono loro ad aver anticipato il cambio. La risposta è che non avevano nessuna necessità di fermarsi al 19mo giro dato il vantaggio e dato il passo. Ma l’eccesso di sicurezza ed un “pelo” di arroganza, li hanno fregati. Poi, bisogna dire che avrebbero potuto recuperare, ma qualche cosa è successo sulla vettura. Una combinazione di problemi, sicuramente un certo degrado delle gomme, con sette giri in più, e certamente una questione inerente forse i consumi. Di certo Hamilton ha dovuto smanettare sui regolatori delle mappe, segno che qualcosa nel powertrain non era a posto. E alla fine ha alzato il piede, rendendo il lavoro di Vettel molto più rilassato nei giri finali.

Il team Ferrari è apparso in palla e concentrato. La Mercedes appare ancora superiore, ma di poco. E allora anche la strategia serve a colmare il divario.

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