CON JOSE’ MARIA LOPEZ

 

Argentino di 36 anni, “Pechito”, come viene soprannominato, si è imposto all’attenzione come tre volte (2014-2015-2016) campione del mondo del WTCC, battendo gente come Loeb, Muller, Tarquini, Priaulx , Coronel, Huff, e tanti altri ancora, un campione di razza dotato di talento e grinta, al suo terzo anno in Formula E, quest’anno accasatosi alla scuderia di Jay Penske, figlio di quel Roger Penske che è sempre stato sinonimo di successo. 
Ragazzo umile ed il cui garbo contrasta con l’agonismo che mostra in pista, con lui è stato naturale e quasi amichevole scambiare qualche pensiero su questa stagione 2018-2019 raccogliendo il suo schietto ed obbiettivo punto di vista su alcune tematiche. 

 

 
D: il tuo punto di vista su questa stagione? 
R: per la verità un po’ meno bene di quanto speravamo, ma siamo una squadra nuova e ci sono ancora cose sulle quali dobbiamo lavorare. Un punto di forza è che questa è una bella squadra, c’è un ottimo ambiente, con il mio compagno di squadra ci troviamo bene e cerchiamo di aiutarci. Gli altri al momento sono onestamente più forti, lo sappiamo, ma questo ci deve aiutare a migliorarci e capire dove dobbiamo lavorare. 

D: vetture nuove e maggiore equilibrio, E’ un concetto giusto? 
R: si, è vero. Con le nuove vetture tutti sono un po’ ripartiti dall’inizio, chiaramente l’esperienza ha aiutato ma in tanti sono riusciti a costruire vetture competitive. 

D: un tuo giudizio sui circuiti, quali secondo il tuo punto di vista il più tecnico, il più difficile, e in generale come giudichi i tracciati del mondiale? 
R: tutti i circuiti sono molto impegnativi, difficili, sono tracciati cittadini, diversi dalle piste, ovviamente. Penso che il più tecnico sia quello degli Emirati Arabi, molto bello, dove meglio si può esprimere il proprio modo di guidare. Sicuramente mi piacciono anche Montecarlo e Roma, molto belli, ma dove sorpassare è difficile e la posizione di partenza è importante. 

D: Parigi? 
R: circuito molto corto, veramente difficile superare un avversario, la strada è tra l’altro molto stretta ed è veramente difficile trovare spazi… 

D: il tempo è stato sfavorevole sia a Roma che qui a Parigi…magari a Montecarlo… 
R: speriamo che a Montecarlo non piova, non è facile guidare queste auto sotto la pioggia su strade cittadine, sarebbe uno spettacolo migliore per tutti. 

D: le tue prospettive per questo finale di stagione? Puoi puntare alla vittoria? 
R: sinceramente per quest’anno non credo potremo vincere, non abbiamo ancora le possibilità per riuscirci. Quello che è il mio obbiettivo è, prima della fine dell’anno, di arrivare almeno una volta nei primi cinque, sarebbe per me già un ottimo risultato. 

D: sette gare, sette vincitori diversi; dal tuo punto di vista chi potrebbe essere il campione alla fine della stagione? 
R: (sorride) è veramente impossibile fare un pronostico, come hai detto tu, ci sono state sette gare con sette diversi vincitori, ogni gara la classifica cambia, magari domani ci sarà un ottavo vincitore ed una nuova classifica. Quest’anno l’equilibrio è incredibile, credo che di questo passo solo all’ultima gara si deciderà il titolo. Più andiamo avanti e più è importante la concentrazione e la capacità di non fare errori; se proprio devo fare un pronostico potrei dire che alla fine vincerà chi farà meno errori da qui all’ultima gara. 

D: un po’ come nel WTCC, tu lo sai bene visto che lo hai vinto tre volte. 
R: (sorride) si, hai ragione, ma questa volta purtroppo non sono in lotta per la vittoria finale. 
Se è vero che la ruota gira, prima o poi, Josè, toccherà anche a te essere tra i protagonisti…

 

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