HYUNDAI i20 Bastano tre cilindri alla piccola ibrida con classe ed eleganza

DI PAOLO CICCARONE FOTO L.NICOLI

La guardi, ci giri intorno. La ammiri. E ti chiedi se davvero sia un segmento B, ovvero una piccola cittadina, perché a ben vedere Hyundai i20 ibrida non dà proprio questa impressione. Sarà per la vernice bi colore (splendido blu abbinato al nero e chi è di Milano capisce perché va bene così…), sarà per le misure che sono più da segmento superiore che inferiore, fatto sta che come prodotto i20 si posiziona in una fascia intermedia fra seconda auto o prima auto per le famiglie che non hanno spazi o disponibilità per comprare qualcosa di più grande.

ELEGANTE E CON STILE, i20 PIACE SUBITO

Lo sguardo fiero, il taglio deciso del frontale, le forme aggraziate dimostrano uno studio stilistico ben riuscito che ha saputo conservare personalità e spazi interni, cosa che non guasta. Poi, vista l’indole cittadina di queste vetture, abbinare al tre cilindri mille cc da 100 CV un motore ibrido da 48 V che aiuta nelle fasi di partenza, ha dato quel tocco in più che aiuta nel traffico cittadino fra limitazioni, ZTL e altre diavolerie tipiche di questo periodo. I cerchi da 16 pollici, poi, la rendono ancora più “spalluta” e sportiva se si può dire. Esiste anche la versione con i 17 pollici che la rendono ancora più sportiva, ma la dotazione del modello in prova era davvero ben riuscita anche con la misura inferiore con un cerchio molto elegante e sportivo. Un bell’insieme che si presenta molto bene. Primo impatto superato. Il resto sta alla strada.

TRE MODALITA’ DI GUIDA, CONSUMI INTERESSANTI

Come per altre Hyundai ibride, le modalità di guida sono tre: eco, normale e sport. Le prime due meglio scordarle se si pensa al brio, visto che sono tarate sui bassi consumi. In sport si comincia a ragionare per vivacità e scatto, anche se la rumorosità del motore in salita di giri si sente abbastanza anche se poi alla fine non disturba. Fra le tre modalità, abbiamo controllato i consumi: siamo passati da una media di 5,1 litri per 100 km in eco ai 5,3 in normale ai 5,5 in sport: ovvero dai 19,6 km al litro ai 18,8 per arrivare ai 18,1 km al litro. Poca differenza a dire il vero che non giustifica le tre opzioni che però diventa tanta roba quando si percorrono moltissimi km in un anno perché quel km e mezzo fra eco e sport moltiplicato 10 mila km annui fa la bellezza di 510-550  litri di benzina, ovvero un risparmio che va dai 60 euro ai 70 a parità di auto, con la sola differenza della modalità di guida. Sono le piccole cose che fanno la differenza.

INTERNI MODERNI, PLASTICHE DURE AL TATTO

Tutta nuova la strumentazione digitale, che cambia in base alle modalità di guida prescelte, e si trova allo stesso livello dello schermo dell’infotainment da 10,25 pollici capace di dialogare con gli smartphone, forte di funzioni online gratuite per i primi 5 anni (presente sulla versione Bose). Al tatto le plastiche sono buone, anche se sulle portiere e in altri particolari sono un po’ troppo rigide e un po’ economiche rispetto allo standard dei modelli più accessoriati di Hyundai.

MENO SPAZIO AL BAGAGLIAIO NELLA IBRIDA

La versione ibrida, con batterie e motorino, ha portato a una riduzione del bagagliaio (da circa 350 litri a 260…) che conserva il piano di accesso comodo, anche se manca qualcosina in fatto di spazio rispetto alla versione solo termica. Su strada poco da dire: l’assetto è bello godibile, anche se il rollio e un certo sottosterzo sono presenti se cominci a darci dentro (ma non è questo lo scopo di i20).

100 CV POSSONO BASTARE PER TUTTI

Su strada i 100 CV sono sufficienti per trarsi di impaccio e di godersi una guida senza pensieri, il tre cilindri è per natura un po’ rumoroso ma qui si presenta con una bella elasticità di marcia che questi tipi di motore in passato non avevano. Quindi un passo in avanti notevole senza dubbio. Posizione di guida un po’ bassa, ma molto sportiva ed ergonomica: i comandi sono tutti a portata di mano e la leva del cambio (6 marce, manuale) nella posizione giusta. Un consiglio: per mettere in moto il cambio va messo in folle e poi si preme la frizione. Se lo fate con la marcia inserita non parte niente. Per cui bisogna adeguarsi alla tipologia di accensione (dovuta alla presenza dell’ibrido).

ALLARME CARREGGIATA, BASTEREBBE UN PULSANTE

Non ci piace il reset dell’allerta della carreggiata. Si inserisce sempre una volta riaccesa la vettura e si deve rifare tutto il percorso di disattivazione. Perché toglierlo? Avete mai provato a guidare tagliando o sfiorando una riga bianca? Ebbene il meccanismo ti riallinea. Se lo fa quando state sorpassando un camion in autostrada che ha leggermente invaso la vostra corsia, invece che allontanarvi, superando la riga bianca, il sistema vi respinge proprio contro quell’ostacolo che volevate tenere a distanza. Un sistema più semplice (un pulsante ad esempio) evita tutte le volte dover rifare la procedura: impostazioni, set up veicolo, allarmi corsia, disattivazione etc etc per poi ritrovarsi punto e a capo appena riaccendente la vettura. Niente di che, sia chiaro, personalmente lo trovo fastidioso.

PREZZI DA 19150 EURO PER LA i20 IBRIDA

Il prezzo di listino di Hyundai i20 ibrida parte da 19.150 euro al lordo di sconti e incentivi, e raggiunge i 22.600 per la Bose (dotata dell’omonimo potente impianto audio) con cambio DCT. La i20 1.2 MPI da 84 Cv, invece, parte da 16.950 euro. Come si vede una fascia di prezzo ampia per molte tasche e sinceramente, se dovete pensare a una vettura che ha 5 anni di garanzia illimitata, una bella linea elegante e solida, sarebbe il caso di farci un pensierino…

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