DOPPIETTA E PUNTA TACCO LA MIA VITA CON LA VOLPE ARGENTATA

PRISCA TARUFFI

 

La storia di Prisca Taruffi, campionessa italiana e vice campionessa europea rally, raccontata attraverso gli aspetti più avventurosi della sua vita sportiva: una donna pilota dal carattere indipendente e ribelle che sì è dovuta fare largo in un mondo prettamente maschile come quello dell’automobilismo.

Figlia d’arte, Prisca, ha ereditato la passione per la velocità dal padre, l’ingegner Piero Taruffi, indimenticato pilota, progettista e recordman degli anni Trenta e Cinquanta. Un’eredità difficile, che Prisca ha sempre considerato parte inscindibile da sé. Una passione, quella per i motori, da sempre contrastata dai genitori. Quasi per caso un inesorabile destino legherà per tutta la vita l’autrice alla figura del padre.

“Prisca ha sbalordito tutti noi che siamo vissuti a pane e automobili e che in partenza siamo sempre scettici perché crediamo di averle viste tutte. È stata capace di vincere e di reggere il confronto con i suoi avversari più celebrati – queste le parole di Carlo Cavicchi, giornalista sportivo che del libro ha curato la prefazione –. Questo libro, comunque, ci racconta di una donna che è una sorpresa continua anche per quello che ha fatto in dif- ferenti discipline sportive. Ci vogliono molte vite tutte assieme per stare dentro un libro, e in queste pagine prendono la scena esperienze che parrebbero incredibili e che invece sono vere.”

Una vita costellata di aneddoti, anche intimi, che vanno oltre i racconti legati alla professione: dalla promessa che il padre fece a Donna Isabella, madre dell’autrice, prima dell’ultima leggendaria Mille Miglia vinta nel 1957, al debutto automobilistico sul circuito di Vallelunga contro il volere del padre.

E ancora, gli incidenti in gara – sia in circuito, sia nei rally –, gli imprevisti e le esperienze nel mondo dei Rally Raid africani (come il Rally dei Faraoni e il Rally des Gazelles, una gara di orienteering tutta al femminile).

“Prisca è stata l’amica negli anni dei miei primi successi, abbiamo sempre fatto il tifo l’una per l’altra – afferma Antonella Clerici, sua amica sin dagli anni ‘90 –. Sappiamo che tutte le cose belle condivise resteranno con noi, nel nostro cuore. In questo secondo tempo della nostra vita, sono felice di aver letto la storia di Prisca e della sua famiglia attraverso il filo conduttore dell’uomo che lei ha amato di più: suo padre.”

In queste pagine prendono la scena esperienze che parrebbero incredibili e che invece sono vere. Non solo una biografia, ma un ampio sguardo alla professione di donna pilota, impreziosito dagli incontri con colleghe amiche e rivali del mondo delle corse.

“Bella, brava e cocciuta: sapeva dove voleva arrivare e non lasciava niente per strada pur di farcela – conclude Cavicchi –. Si considerava pilota sottolineando quella lettera “a” finale che la dice lunga perché non è né maschile né femminile quasi a rimarcare che ad alto livello non ci si deve dividere tra uomini o donne, bensì tra più capaci e meno capaci. Una classificazione molto più articolata di quanto si possa immaginare, dato che lo spessore di un campione non è dettato soltanto dal coraggio e nemmeno dal talento ma “anche” dal coraggio e dal talento, cui vanno aggiunte la resistenza fisica e mentale, la capacità di gestire le più disparate situazioni che si presentano durante una competizione, e l’intelligenza che nello sport deve combinare per forza la strategia con la tattica. Cuore e cervello insegnavano i vecchi maestri agli aspiranti piloti che si affacciavano al mondo delle corse, e avevano ragione.”

 

 

 

Prisca Taruffi, romana, è figlia d’arte. Suo padre è l’ingegner Piero Taruffi, indimenticato pilota, recordman, progettista, vincitore nel 1957 dell’ultima Mille Miglia al volante della Ferrari 315S. Nel 1984 debutta nel mondo delle corse sull’autodromo di Vallelunga, mettendosi subito in luce nel Trofeo Renault 5 Turbo. Ma la sua vera passione sono i rally e nel 1989 si laurea Campionessa italiana e Vice Campionessa europea Rally al volante di una potente Ford Sierra Cosworth Gruppo A, entrando di diritto a far parte dell’Associazione Nazionale Atleti Olimpici e Azzurri d’Italia. Parallelamente ha collaborato in veste di pilota- istruttore e test driver per le maggiori case automobilistiche, ricoprendo anche incarichi di direttore tecnico per eventi Mercedes, Lotus, Seat Italia, Bridgestone- Firestone.

Negli ultimi anni, la troviamo al volante di potenti prototipi con i quali ha partecipato a entusiasmanti Rally Raid in tutto il mondo. Giornalista freelance, come opinionista è stata per oltre dieci anni il volto femminile del programma Rai Pole Position.

Nella sua vita ha una missione: mantenere viva la memoria di suo padre così, nel 2006, ha scritto il libro Piero Taruffi, la Volpe Argentata, un atto d’amore per il centenario della nascita. Nel 2021, è stata la prima donna a essere nominata Grand Marshal della Carrera Panamericana, la mitica corsa messicana che suo padre, El Zorro Plateado, vinse settant’anni prima al volante della Ferrari 212 Inter.

Condividi su: